Venezia, la città che tutto il mondo ci invidia è così vicina eppure non ci vado mai abbastanza.
Era arrivato il momento di dedicare due interi giorni a lei, la città dei canali e delle gondole, del carnevale e dei bacari, degli alberghi meravigliosi e delle calli nascoste. La città dell'Amore e della buona cucina.
Un week end lento dedicato al gusto.
Un sabato mattina, con amici giornalisti, a spasso per il mercato di Rialto, tra i banchetti ricchi di meravigliosi pesci di ogni forma e provenienza. Tra i colorati e stagionali ortaggi, a scegliere quelli giusti per il nostro corso di cucina al Gritti Palace.
Foto, assaggi, sorrisi, passeggiate per le calli e gita a S.Erasmo (da sempre orto dei Dogi) a conoscere una realtà nuova e interessante fatta di intuizioni, lavoro, viti, grappoli e terroir. Abbiamo incontrato Michel Thoulouze , in questo piccolo ma fertile fazzoletto di Venezia, che ci ha raccontato la realizzazione del suo sogno in mezzo alla laguna. ( Ma dedicherò un post speciale a quest'uomo dalle mille risorse. Siate pazienti e vi parlerò del suo Orto).
Vorrei tornare alla cucina per oggi e raccontarvi un pomeriggio interamente dedicato ai prodotti della laguna, dalle castraure agli sciopet, dai bruscandoli al baccalà, dalle schie alle granceole.
Un corso di cucina a tutto tondo, così come deve essere nelle migliori scuole. Dal mercato dove scegliere l'ingrediente, alla preparazione. Dalla pulitura del pesce alla realizzazione del piatto. Tutto questo al Gritti Epicurean school, la scuola di cucina Epicurea a Venezia, sul Canal Grande. Una scuola veneziana che permette di fare un viaggio gastronomico tra il gusto dei prodotti del territorio.
A capitanarci, lo chef Daniele Turco, trevigiano, trapiantato a Venezia, insomma un Veneto Doc capace di trasmettere ai "corsisti" la sua professionalità e la sua territorialità.
E' proprio sulla territorialità che ha voluto improntare il suo corso di cucina. Permettendo a colleghi giornalisti e blogger di altre località italiane di conoscere prodotti della laguna veneziana.
E' stato un pomeriggio intenso, faticoso ma anche molto interessante. Abbiamo sgusciato due cassette di schie (Si proprio loro, quei minuscoli gamberetti della sabbia che si trovano solo in questa zona d'Italia), pulito 5 kg di sciopeti o carletti (erbette spontanee), pulito le castraure (il frutto apicale della pianta di carciofo violetto di Sant'Erasmo), eviscerato i gamberi, svuotato le granseole, bollito il baccalà, sgusciato le telline, sfilettato le sogliole, tagliato la zucca in cubetti e iniziato le basi per i piatti. E ci siamo divertiti, imparando.
Fino ad arrivare al momento in cui, seduti ad una splendida tavola, abbiamo condiviso i piatti preparati.
Quello che vedete è il risultato di un pomeriggio in cucina.
La cucina non è solo il piatto finito. Dietro c'è molto di più. Ed è quella la filosofia di questa scuola di cucina: partire dall'origine del prodotto, conoscerlo, lavorarlo e poi confezionarlo.
E se avete voglia anche voi di provare un'esperienza unica, a Venezia, non vi resta che salire su una gondola e lasciarvi guidare in Campo Santa Maria del Giglio...
Continuate a seguirmi, vi racconterò presto di una star della tv francese che ha deciso di dedicarsi al vino...a Venezia! E poi vi parlerò di Irina, di Daniele e dello storico "Vecio Fritolin".
Abbiate pazienza ancora pochi giorni.
5 commenti:
incantevole!
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splendido foto...per un attimo ci hai fatto essere lì anche a noi!:D
http://duecuoriinpadella.blogspot.it/
La prossima volta non deve mancare la visita alla bottega di Mario Berta Battiloro, nella casa del Tiziano preparano secondo la tradizione artigianale foglie d'oro anche alimentare!! Un tocco di classe che porta un piatto al top! Senza contare quanto sia stato per me affascinante vedere le fasi della lavorazione, la fusione del lingotto e il taglio di queste foglie quasi eteree.
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