Mentre scrivo questa ricetta, la sto letteralmente divorando.
Sto aspettando i fotografi per uno shooting di ricette che a breve vedrete ... e mi sono improvvisata questa ricetta con gli ingredienti avanzati.
Per tutti quelli che pensano sia impossibile cucinare sano in pochissimo tempo, ecco la dimostrazione del contrario!
Ovviamente qui ho usato gli asparagi congelati perchè non sono di stagione, ma in alternativa potete usare i cavoletti di Bruxelles!
venerdì 30 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
Cenone: perchè non esagerare con semplicità e creatività?
Canapé, tartina, amuse-bouche, entrée, antipastino, stuzzichino. Chiamato in ogni modo possibile, questo pre-antipasto o piccola entrata alla cena è ormai una moda tra ristoranti stellati e locande. Un gentile omaggio della casa per prepararti al pasto. La trovo un'idea molto gradita e visto che saremo in tanti a trascorrere il 31dicembre in casa festeggiando con amici e parenti, perchè non ricreare l'atmosfera di un ristorante?
Senza esagerare o perdere la giornata in cucina si possono creare menù di tutto rispetto.
Incominciando proprio dall'entrée.
Cosa vi propongo? una fettina di cake ai frutti rossi con robiola, gamberetti rosa e ribes bianco. Ma se non riuscite per tempo a preparare i cakes, andrà benissimo del pane ai cereali o pane di segale.
L'idea è quella di ricreare un'atmosfera festosa e raffinata degna di questa serata che conclude un'anno, preannunciandone uno, si spera, migliore.
Senza spendere cifre esagerate, il mio consiglio è quello di preparare una cena elegante e fuori dal comune. In fondo il cenone del 31 è una volta all'anno. Perchè non esagerare con semplicità e creatività?
Oggi vi propongo l'entrata alla cena, il 31 mattina di buon'ora come sempre, ci sarà l'antipasto che proporrò la sera a casa di amici. Volete qualche anticipazione? Arance, salmone e...
(Tra l'altro è una ricetta del nostro libro)
Senza esagerare o perdere la giornata in cucina si possono creare menù di tutto rispetto.
Incominciando proprio dall'entrée.
Cosa vi propongo? una fettina di cake ai frutti rossi con robiola, gamberetti rosa e ribes bianco. Ma se non riuscite per tempo a preparare i cakes, andrà benissimo del pane ai cereali o pane di segale.
L'idea è quella di ricreare un'atmosfera festosa e raffinata degna di questa serata che conclude un'anno, preannunciandone uno, si spera, migliore.
Senza spendere cifre esagerate, il mio consiglio è quello di preparare una cena elegante e fuori dal comune. In fondo il cenone del 31 è una volta all'anno. Perchè non esagerare con semplicità e creatività?
Oggi vi propongo l'entrata alla cena, il 31 mattina di buon'ora come sempre, ci sarà l'antipasto che proporrò la sera a casa di amici. Volete qualche anticipazione? Arance, salmone e...
(Tra l'altro è una ricetta del nostro libro)
mercoledì 28 dicembre 2011
Arista di maiale al latte e mele
Fatela e fidatevi di me.
E' buonissssssimisssima. Cioè io l'ho cucinata per una cena con amici e metà l'ho divorata io.
E' facile e la cerne diventa incredibilmente morbida e vellutata, accompagnata con questa crema di mele e latte.
La ricetta è della mamma, che mi sopporta sempre nei momenti di crisi alla "oddio e ora come la cucino quest'arista?!".
Ecco, fatto. Ora che l'ho preparata e sono particolarmente soddisfatta, la voglio rifare.
Per un Capodanno in casa...che ne dite?
E' buonissssssimisssima. Cioè io l'ho cucinata per una cena con amici e metà l'ho divorata io.
E' facile e la cerne diventa incredibilmente morbida e vellutata, accompagnata con questa crema di mele e latte.
La ricetta è della mamma, che mi sopporta sempre nei momenti di crisi alla "oddio e ora come la cucino quest'arista?!".
Ecco, fatto. Ora che l'ho preparata e sono particolarmente soddisfatta, la voglio rifare.
Per un Capodanno in casa...che ne dite?
Tag:
Carni,
Natale e Regali golosi
martedì 27 dicembre 2011
Il croccante alle mandorle della zia Adele
A tutti coloro a cui non siamo riuscite a fare gli auguri.
A tutti coloro che ci seguono sempre, che si confidano e ci chiedono consigli.
Ai nostri amici di oggi, di ieri e di domani che ci sono in ogni momento.
Alle nostre nuove amiche blogger conosciute tra impasti e fotografie.
Ai nuovi amici giornalisti con cui abbiamo condiviso assaggi e parole.
A tutti coloro che in questo anno ci hanno fatto sorridere, emozionare, esultare, viaggiare, assaggiare, degustare, fotografare e cucinare.
A tutti voi, le Sorelle in Pentola augurano buone feste.
Che siano giorni di gioia, di serenità e di benessere.
Che voi stiate concludendo l'anno in un ufficio, sulle piste da sci o in una spiaggia tropicale (fortunati), siate felici! E assaporate la magia del Natale.
Mi direte che il Natale è già finito...no, per me il Natale e tutta l'atmosfera che l'avvolge inizia il 1 dicembre e si conclude con l'Epifania.
L'albero addobbato, il Santo presepe, la ghirlanda che decora la porta, le candele accese, i bimbi a casa da scuola, la cucina che si trasforma in una pasticceria, le musiche che accompagnano la giornata e le visite degli amici, tutto questo rende il mese ancora più bello.
E quindi oggi 27 dicembre siamo solo a metà dei festeggiamenti, non trovate?
Che ricetta per oggi? Dopo lo stoccafisso e il salmone, principi della nostra tavola della Vigilia, dopo i tortellini e il cappone protagonisti indiscussi del Natale, prima di ricominciare la dieta (il 9 gennaio) vorrei proporvi un dolcino.
Più che un dessert, una dolce tentazione della zia Adele, la mia amata zia di cui vi ho parlato più volte nel blog e nel libro. Una zia che ha fatto da nonna e da mamma a molti di noi nipoti, una salentina doc che ci ha tramandato ricette, storie e racconti meravigliosi. Questo croccante è un ricordo di bambina. Lei lo conservava in boccali di vetro e noi nipoti ogni volta che andavamo a trovarla allungavamo le mani per gustare quelle mandorle caramellate e croccanti.
Volete la ricetta?
A tutti coloro che ci seguono sempre, che si confidano e ci chiedono consigli.
Ai nostri amici di oggi, di ieri e di domani che ci sono in ogni momento.
Alle nostre nuove amiche blogger conosciute tra impasti e fotografie.
Ai nuovi amici giornalisti con cui abbiamo condiviso assaggi e parole.
A tutti coloro che in questo anno ci hanno fatto sorridere, emozionare, esultare, viaggiare, assaggiare, degustare, fotografare e cucinare.
A tutti voi, le Sorelle in Pentola augurano buone feste.
Che siano giorni di gioia, di serenità e di benessere.
Che voi stiate concludendo l'anno in un ufficio, sulle piste da sci o in una spiaggia tropicale (fortunati), siate felici! E assaporate la magia del Natale.
Mi direte che il Natale è già finito...no, per me il Natale e tutta l'atmosfera che l'avvolge inizia il 1 dicembre e si conclude con l'Epifania.
L'albero addobbato, il Santo presepe, la ghirlanda che decora la porta, le candele accese, i bimbi a casa da scuola, la cucina che si trasforma in una pasticceria, le musiche che accompagnano la giornata e le visite degli amici, tutto questo rende il mese ancora più bello.
E quindi oggi 27 dicembre siamo solo a metà dei festeggiamenti, non trovate?
Che ricetta per oggi? Dopo lo stoccafisso e il salmone, principi della nostra tavola della Vigilia, dopo i tortellini e il cappone protagonisti indiscussi del Natale, prima di ricominciare la dieta (il 9 gennaio) vorrei proporvi un dolcino.
Più che un dessert, una dolce tentazione della zia Adele, la mia amata zia di cui vi ho parlato più volte nel blog e nel libro. Una zia che ha fatto da nonna e da mamma a molti di noi nipoti, una salentina doc che ci ha tramandato ricette, storie e racconti meravigliosi. Questo croccante è un ricordo di bambina. Lei lo conservava in boccali di vetro e noi nipoti ogni volta che andavamo a trovarla allungavamo le mani per gustare quelle mandorle caramellate e croccanti.
Volete la ricetta?
lunedì 26 dicembre 2011
Black carrot cake, ovvero torta di carote nere all'americana.
Quando l'apparenza inganna...
Niente cioccolato, solo tante carote ... nere!
Che poi, non sono nere. Le chiamano così, ma sono di un viola meraviglioso.
E macchiano che è un piacere :-)
Le ho comprate, come molti negli ultimi periodi, all'Esselunga e le ho volute sperimentare in una ricetta americana (ho preso spunto da Laurel!).
La ricetta l'ho modifcata in alcune cose (ad esempio ho quasi dimezzato lo zucchero), ma rimane buonissima, molto morbida e con quel sentore di cinnamon e noce moscata che fa tanto America.
Niente cioccolato, solo tante carote ... nere!
Che poi, non sono nere. Le chiamano così, ma sono di un viola meraviglioso.
E macchiano che è un piacere :-)
Le ho comprate, come molti negli ultimi periodi, all'Esselunga e le ho volute sperimentare in una ricetta americana (ho preso spunto da Laurel!).
La ricetta l'ho modifcata in alcune cose (ad esempio ho quasi dimezzato lo zucchero), ma rimane buonissima, molto morbida e con quel sentore di cinnamon e noce moscata che fa tanto America.
venerdì 23 dicembre 2011
Gulash: un classico di questa fredda stagione
Oggi il mio macellaio ha dato il meglio di sè.
Un piatto degno di andare davanti a sua maestà come diceva mia nonna. Si perchè quando la carne è buona, la ricetta è per gran parte riuscita.
Mi ha consigliato un taglio di manzo, lo scamone, che in cottura si è intenerito talmente da sciogliersi in bocca. Hmmmm, al solo pensiero mi viene fame.
E potrebbe essere una valida soluzione per i pranzi e le cene dei prossimi giorni. Giusto per variare un po' il menù.
E visto che domani è già la Vigilia e molti di voi saranno indaffarati con cenoni, regali e visite, ne approfitto per fare ad ognuno di voi, gli auguri più cari e sinceri di un felice Natale.
Un piatto degno di andare davanti a sua maestà come diceva mia nonna. Si perchè quando la carne è buona, la ricetta è per gran parte riuscita.
Mi ha consigliato un taglio di manzo, lo scamone, che in cottura si è intenerito talmente da sciogliersi in bocca. Hmmmm, al solo pensiero mi viene fame.
E potrebbe essere una valida soluzione per i pranzi e le cene dei prossimi giorni. Giusto per variare un po' il menù.
E visto che domani è già la Vigilia e molti di voi saranno indaffarati con cenoni, regali e visite, ne approfitto per fare ad ognuno di voi, gli auguri più cari e sinceri di un felice Natale.
giovedì 22 dicembre 2011
Cake limone, miele e mandorle
Una valida alternativa a tutti questi dolci cioccolatosi che sto preparando.
Miele bio, limone e mandorle. Un ricordo di caprese al limone, ma una compattezza e un gusto diversi.
La torta che vorremmo a colazione, tutte le mattine. Per quel profumo agrumato che sprigiona, per quella croccantezza data dalla mandorle tritate grossolanamente, per quella dolcezza leggera data dal miele di acacia.
Che dire. Io ne ho preparate 5, le ho congelate rapidamente con il mio abbattitore e la mattina a colazione ... addio biscotti.
Miele bio, limone e mandorle. Un ricordo di caprese al limone, ma una compattezza e un gusto diversi.
La torta che vorremmo a colazione, tutte le mattine. Per quel profumo agrumato che sprigiona, per quella croccantezza data dalla mandorle tritate grossolanamente, per quella dolcezza leggera data dal miele di acacia.
Che dire. Io ne ho preparate 5, le ho congelate rapidamente con il mio abbattitore e la mattina a colazione ... addio biscotti.
mercoledì 21 dicembre 2011
Torta profumata alle pere e mandarini per un magico risveglio
Mancano 4 giorni al Natale.
Siete pronti per festeggiare? Pronti per la messa di mezzanotte, i canti tradizionali e i profumi che invadono le strade?
Piacevoli sensazioni...
Avete già pensato ai regali?
Io quest'anno per la maggior parte degli amici più cari, biscotti e artigianato home made. Ho sempre amato lavorare con i colori, le pitture, la carta di riso, i nastri e così oltre ad impreziosire la nostra casa, il nostro albero, ho preparato tante scatole, portagioie, portamatite, orologi da muro o palline di Natale decorate da me (quelle che vedete in alto le ho fatte io).
Ma torniamo alla cucina e alle ricette per questi giorni di festa familiare.
Il Natale è questo: niente sfarzi, niente esagerazioni.
Solo la voglia di stare in famiglia.
E allora vi propongo questa torta rustica, che ha il sapore di casa e il profumo di festa.
Una morbida golosità per le mattine di Natale in cui ci si concede una colazione più ricca e rilassante.
Un'idea nata dal profumo dei mandarini comprati al mercato.
Mi sono detta: perchè non in una torta? Così è nata questa ricetta. Con le pere e i mandarini che avevo in cucina.
Fatta ieri, divorata a merenda dai bimbi e terminata stamattina a colazione.
Le torte non hanno lunga vita in questa casa!
Ma torniamo alla preparazione.E' buonissima, profumata e soprattutto facile.
Naturalmente con la magica Mum5 ho fatto ancora prima. Spremuto i mandarini e amalgamato tutto nella planetaria. E poi in forno.
Più facile di così.
Ingredienti per una teglia tonda di 25 cm
5 pere
4 mandarini
140 gr di farina
100 gr di burro
180 gr di zucchero
4 uova (speciali per pasta)
1 cucchiaino di lievito
1 limone
Preparazione:
Per prima cosa tagliate due mandarini e spremeteli. Io ho utilizzato lo spremiagrumi in dotazione della mia Mum5. Nel frattempo nella ciotola sempre della planetaria montate le uova con lo zucchero a velocità 3-4. Nel microonde o a bagnomaria sciogliete il burro e aggiungetelo all'impasto. Versate la farina al composto di uova e zucchero e aggiungete la spremuta di mandarini.
Per finire, un cucchiaino di lievito e la scorzetta di un limone grattuggiata. Mescolate bene per amalgamare tutti gli ingredienti. Tagliate le pere e due mandarini a pezzetti e uniteli al composto.
Riempite la teglia rivestita di carta forno e infornate per 35 minuti a 180°.
Da mangiare calda o anche a temperatura ambiente...a tutte le ore.
A colazione accanto al caffèlatte fumante, a merenda accanto ad una spremuta d'arancia, dopo cena accanto ad una pallina di gelato.
Siete pronti per festeggiare? Pronti per la messa di mezzanotte, i canti tradizionali e i profumi che invadono le strade?
Piacevoli sensazioni...
Avete già pensato ai regali?
Io quest'anno per la maggior parte degli amici più cari, biscotti e artigianato home made. Ho sempre amato lavorare con i colori, le pitture, la carta di riso, i nastri e così oltre ad impreziosire la nostra casa, il nostro albero, ho preparato tante scatole, portagioie, portamatite, orologi da muro o palline di Natale decorate da me (quelle che vedete in alto le ho fatte io).
Ma torniamo alla cucina e alle ricette per questi giorni di festa familiare.
Il Natale è questo: niente sfarzi, niente esagerazioni.
Solo la voglia di stare in famiglia.
E allora vi propongo questa torta rustica, che ha il sapore di casa e il profumo di festa.
Una morbida golosità per le mattine di Natale in cui ci si concede una colazione più ricca e rilassante.
Un'idea nata dal profumo dei mandarini comprati al mercato.
Mi sono detta: perchè non in una torta? Così è nata questa ricetta. Con le pere e i mandarini che avevo in cucina.
Fatta ieri, divorata a merenda dai bimbi e terminata stamattina a colazione.
Le torte non hanno lunga vita in questa casa!
Ma torniamo alla preparazione.E' buonissima, profumata e soprattutto facile.
Naturalmente con la magica Mum5 ho fatto ancora prima. Spremuto i mandarini e amalgamato tutto nella planetaria. E poi in forno.
Più facile di così.
Ingredienti per una teglia tonda di 25 cm
5 pere
4 mandarini
140 gr di farina
100 gr di burro
180 gr di zucchero
4 uova (speciali per pasta)
1 cucchiaino di lievito
1 limone
Preparazione:
Per prima cosa tagliate due mandarini e spremeteli. Io ho utilizzato lo spremiagrumi in dotazione della mia Mum5. Nel frattempo nella ciotola sempre della planetaria montate le uova con lo zucchero a velocità 3-4. Nel microonde o a bagnomaria sciogliete il burro e aggiungetelo all'impasto. Versate la farina al composto di uova e zucchero e aggiungete la spremuta di mandarini.
Per finire, un cucchiaino di lievito e la scorzetta di un limone grattuggiata. Mescolate bene per amalgamare tutti gli ingredienti. Tagliate le pere e due mandarini a pezzetti e uniteli al composto.
Riempite la teglia rivestita di carta forno e infornate per 35 minuti a 180°.
Da mangiare calda o anche a temperatura ambiente...a tutte le ore.
A colazione accanto al caffèlatte fumante, a merenda accanto ad una spremuta d'arancia, dopo cena accanto ad una pallina di gelato.
martedì 20 dicembre 2011
E a Natale ... passatelli?
A Natale tortellini. Qui a Bologna è un must, dettato dalla tradizione, ma soprattutto dalla nonna che ancora oggi li prepara uno ad uno, come solo lei sa fare.
Eppure c'è una cosa tipicamente emiliana che qui sul blog non ho ancora preparato: i passatelli.
Ottimi in brodo, ma buonissimi anche asciutti, con i frutti di mare o con un guazzetto di crostacei.
Oggi li ho preparati con il Mum e con lo schiacciapatate (non avevo l'attrezzo per i passatelli, ma questo va bene lo stesso!).
Farli è semplicissimo (la ricetta tradizionale prevede il midollo, ma io li ho alleggeriti volutamente) e, ovviamente, io che amo semplificarmi la vita, con la planetaria è davvero un gioco da ragazzi.
Andiamo a farli!
Eppure c'è una cosa tipicamente emiliana che qui sul blog non ho ancora preparato: i passatelli.
Ottimi in brodo, ma buonissimi anche asciutti, con i frutti di mare o con un guazzetto di crostacei.
Oggi li ho preparati con il Mum e con lo schiacciapatate (non avevo l'attrezzo per i passatelli, ma questo va bene lo stesso!).
Farli è semplicissimo (la ricetta tradizionale prevede il midollo, ma io li ho alleggeriti volutamente) e, ovviamente, io che amo semplificarmi la vita, con la planetaria è davvero un gioco da ragazzi.
Andiamo a farli!
lunedì 19 dicembre 2011
Crackers al grano saraceno...per l'aperitivo di Natale
Potevo tornare dall'Austria senza passare per qualche delizioso negozietto alimentare? No, non la sottoscritta.
E avendo mangiato tante buone torte e crostate al grano saraceno ho pensato di fare un po' di scorta. Non che a Treviso non la trovassi ma quella austriaca ha un altro sapore...
Così oggi per voi, crackers al grano saraceno da servire con formaggi cremosi e salumi o per un'idea natalizia caprino e fichi secchi. Buonissimi...
Potete farli comodamente in anticipo, custodire in scatole di latta e servire la sera della vigilia per i vostri ospiti. Farete un figurone.
La farina di grano saraceno ha un gusto particolare e saporito rispetto alla farina comune. Vi piacerà.
E poi dovrò pur far lavorare un po' la mia magica aiutante in cucina? La mia Mum5, fantastico aiuto per una mamma e non solo....
venerdì 16 dicembre 2011
Tigelle di kamut per un antipasto all'emiliana
Le tigelle, si sa, sono il nostro orgoglio emiliano. Tipicamente modenesi, qui a Bologna le mangiamo regolarmente quando abbiamo voglia di "tradizione".
E' un po' un rito della domenica ..."andiamo a mangiare crescentine e tigelle?".
In questo caso, ho voluto provare un impasto con la farina di kamut e devo dire che il risultato è ottimo.
In più, ad aiutarmi in questa impresa, la mia nuova planetaria Mum. Oggi ho testato il gancio impastatore e ... valutate voi!
Direi che meglio di cosi, non si può!
(Si, lo so che le vere zdaure bolognesi impastano con le mani...ma io sono moderna, eh!)
E' un po' un rito della domenica ..."andiamo a mangiare crescentine e tigelle?".
In questo caso, ho voluto provare un impasto con la farina di kamut e devo dire che il risultato è ottimo.
In più, ad aiutarmi in questa impresa, la mia nuova planetaria Mum. Oggi ho testato il gancio impastatore e ... valutate voi!
Direi che meglio di cosi, non si può!
(Si, lo so che le vere zdaure bolognesi impastano con le mani...ma io sono moderna, eh!)
giovedì 15 dicembre 2011
Innsbruck: Di mercatini e magiche atmosfere
Due giorni in Austria per scoprire i mercatini di Natale.
Due giorni di km alla ricerca dell'addobbo per l'albero rigorosamente bianco e rosso.
Due giorni per coccolarsi con il sidro caldo di mele.
Due giorni di sapori perduti e poi ritrovati.
Due giorni di emozioni, di luci e di favole.
Due giorni di profumi speziati e agrumati.
Due giorni di freddo pungente e di neve non pervenuta.
Due giorni di sorrisi entusiasmanti.
Due giorni felici, in famiglia.
Due giorni di risate e mangiate con gli amici di sempre.
Due giorni di fotografie.
Due giorni da ricordare.
Due giorni di km alla ricerca dell'addobbo per l'albero rigorosamente bianco e rosso.
Due giorni per coccolarsi con il sidro caldo di mele.
Due giorni di sapori perduti e poi ritrovati.
Due giorni di emozioni, di luci e di favole.
Due giorni di profumi speziati e agrumati.
Due giorni di freddo pungente e di neve non pervenuta.
Due giorni di sorrisi entusiasmanti.
Due giorni felici, in famiglia.
Due giorni di risate e mangiate con gli amici di sempre.
Due giorni di fotografie.
Due giorni da ricordare.
mercoledì 14 dicembre 2011
Salmone marinato allo yogurt e soia
Il salmone Norvegese. Quello che, in qualunque modo tu lo faccia, è sempre buono.
La scorsa settimana l'ho preparato crudo, con un formaggio morbido e fresco.
Oggi avevo voglia di grigliarlo, ma alla fine ho optato per una marinatura ideale per chi non vuole eccedere con i grassi.
Beh, sono sincera. Avevo iniziato la dieta Dukan e questo era il mio modo per non soffrire la fame, mangiando solo proteine. Beh, la dieta è durata 6 giorni.
Ma il salmone era buonissimo :-)
La scorsa settimana l'ho preparato crudo, con un formaggio morbido e fresco.
Oggi avevo voglia di grigliarlo, ma alla fine ho optato per una marinatura ideale per chi non vuole eccedere con i grassi.
Beh, sono sincera. Avevo iniziato la dieta Dukan e questo era il mio modo per non soffrire la fame, mangiando solo proteine. Beh, la dieta è durata 6 giorni.
Ma il salmone era buonissimo :-)
martedì 13 dicembre 2011
Buranéi per i regalini golosi di Natale
Per le feste e soprattutto per i regalini golosi che sto iniziando a preparare, ho pensato ad un biscottino tipicamente veneto. Per restare in zona, per far conoscere questi biscottini gialli e burrosi ma soprattutto per cimentarmi in una nuova ricetta regionale.
Si, perchè questi biscottini io e i miei bimbi li adoriamo e ogni volta che andiamo a Venezia dagli zii ne facciamo scorpacciate.
Ma era ora di chiedere la ricetta originale e di cimentarsi.
E quale occasione migliore per inaugurare la mia nuova planetaria Mum 5 di Bosch?
Ma cosa cosa i buranéi? Sono dei biscotti a forma di esse, una dolce specialità dell'isola di Burano, (l'isola dei merletti, da non confondere con Murano, l'isola del vetro)
Questi biscottini ricchissimi di uova si trovano in qualsiasi supermercato, gastronomia, forno, pasticceria veneta e alla fine di ogni pasto in qualsiasi ristorante del posto.
Meritano davvero.
Io li trovo divini con la crema al mascarpone...
Volete la ricetta per cimentarvi anche voi?
Si, perchè questi biscottini io e i miei bimbi li adoriamo e ogni volta che andiamo a Venezia dagli zii ne facciamo scorpacciate.
Ma era ora di chiedere la ricetta originale e di cimentarsi.
E quale occasione migliore per inaugurare la mia nuova planetaria Mum 5 di Bosch?
Ma cosa cosa i buranéi? Sono dei biscotti a forma di esse, una dolce specialità dell'isola di Burano, (l'isola dei merletti, da non confondere con Murano, l'isola del vetro)
Questi biscottini ricchissimi di uova si trovano in qualsiasi supermercato, gastronomia, forno, pasticceria veneta e alla fine di ogni pasto in qualsiasi ristorante del posto.
Meritano davvero.
Io li trovo divini con la crema al mascarpone...
Volete la ricetta per cimentarvi anche voi?
lunedì 12 dicembre 2011
Di pollo caramellato, mashed potatoes e amici chef.
Potrei parlarvi dei banalissimi bocconcini di pollo caramellati al marsala che ho preparato oggi.
Potrei raccontarvi di quanto ami il purè all'americana, quello con i pezzi di patate e con quel gusto ipercalorico che mi conquista, ogni volta.
E invece vi parlo dei piatti che vedete in foto (se li vede mia sorella impazzisce), regalo di un grande amico chef e del suo staff.
Non ho mai scritto di Cesare e della sua cucina. Ne ho scritto nel mio libro, ma mai qui.
Perchè chi mi conosce sa bene che quando sono a Bologna, sono da lui.
E' forse il ristorante in cui sono stata più volte nella mia vita.
Quello in cui "stasera andiamo da Cesare?". Quello del "beh, il compleanno lo faccio da Cesare". Quello del "zero voglia di cucinare stasera. Ci prende Cesare a quest'ora?".
Una garanzia, praticamente sempre. E un rapporto qualità prezzo che non ha eguali.
Ai bolognesi non dico nulla di nuovo, ci sono stati per forza.
A tutti gli altri, che conosceranno Cesare Marretti per motivi televisivi (Prova del Cuoco), consiglio di farci un passaggio. Ok, non esiste menu cartaceo. Potete scegliere tra menu di carne, pesce o vegetariano e poi ... fate una di quelle cose che tanto adoro. Vi fidate di lui.
E comunque questi piatti bellissimi, ricevuti ieri per il mio compleanno da uno staff di ragazzi meravigliosi, dovevo farveli vedere. E, al posto di una zuppa o di un primo, li ho usati per questa ricettina veloce veloce veloce.
Andiamo di ricetta?
Potrei raccontarvi di quanto ami il purè all'americana, quello con i pezzi di patate e con quel gusto ipercalorico che mi conquista, ogni volta.
E invece vi parlo dei piatti che vedete in foto (se li vede mia sorella impazzisce), regalo di un grande amico chef e del suo staff.
Non ho mai scritto di Cesare e della sua cucina. Ne ho scritto nel mio libro, ma mai qui.
Perchè chi mi conosce sa bene che quando sono a Bologna, sono da lui.
E' forse il ristorante in cui sono stata più volte nella mia vita.
Quello in cui "stasera andiamo da Cesare?". Quello del "beh, il compleanno lo faccio da Cesare". Quello del "zero voglia di cucinare stasera. Ci prende Cesare a quest'ora?".
Una garanzia, praticamente sempre. E un rapporto qualità prezzo che non ha eguali.
Ai bolognesi non dico nulla di nuovo, ci sono stati per forza.
A tutti gli altri, che conosceranno Cesare Marretti per motivi televisivi (Prova del Cuoco), consiglio di farci un passaggio. Ok, non esiste menu cartaceo. Potete scegliere tra menu di carne, pesce o vegetariano e poi ... fate una di quelle cose che tanto adoro. Vi fidate di lui.
E comunque questi piatti bellissimi, ricevuti ieri per il mio compleanno da uno staff di ragazzi meravigliosi, dovevo farveli vedere. E, al posto di una zuppa o di un primo, li ho usati per questa ricettina veloce veloce veloce.
Andiamo di ricetta?
sabato 10 dicembre 2011
Cucino, abbatto, surgelo. Ecco cosa fa una single sempre in giro per l'Italia.
Single = monoporzioni.
Vita da nomade = poco tempo per fare la spesa.
Poco tempo per fare la spesa ≠ mangiare male.
Ecco, in tre equazioni vi ho spiegato la mia situazione attuale.
L'abbattitore non poteva capitare in un momento migliore. Pochi giorni a casa e l'esigenza di preparare tante monoporzioni da tenere pronte in freezer, senza rinunciare al gusto e alla genuinità delle materie prime.
Quindi.
Con cosa ho iniziato oggi, nella mia prima giornata bolognese, dopo settimane?
1. Base per pizza (da surgelare già cotta con il solo pomodoro)
2. Finta ratatouille di verdure
3. Pasta sucrèe
4. Frolla per biscotti da tenere pronta
Vita da nomade = poco tempo per fare la spesa.
Poco tempo per fare la spesa ≠ mangiare male.
Ecco, in tre equazioni vi ho spiegato la mia situazione attuale.
L'abbattitore non poteva capitare in un momento migliore. Pochi giorni a casa e l'esigenza di preparare tante monoporzioni da tenere pronte in freezer, senza rinunciare al gusto e alla genuinità delle materie prime.
Quindi.
Con cosa ho iniziato oggi, nella mia prima giornata bolognese, dopo settimane?
1. Base per pizza (da surgelare già cotta con il solo pomodoro)
2. Finta ratatouille di verdure
3. Pasta sucrèe
4. Frolla per biscotti da tenere pronta
venerdì 9 dicembre 2011
Torta facilissima alla zucca 100% e glassa reale
Cosa c'è di più bello che svegliarsi al mattino con un bel caffelatte fumante e una bella torta pronta per essere mangiata? Hmmm, mentre scrivo questo post, ho l'acquolina in bocca...
Molte volte però avere una torta pronta al mattino prevede che qualcuno la prepari il giorno prima.
Certo, e lo farete proprio voi, voi che non avete tempo, voi che non sapete fare i dolci, voi che é troppo difficile.
Con l'aiuto del frullatore sarà facilissimo.
Queste sono le classiche torte che io adoro.
Zucca al 100 % dove si sente il sapore vero dell'ingrediente principale.
Questa torta l'ho sempre preparata con le carote, poi un giorno mi sono chiesta: e se la facessi con la zucca?
Detto fatto, l'anno scorso è nata questa torta tutta arancione, compatta, tremendamente buona e soprattutto facilissima.
Per le feste, ho voluto darle un tocco magico con l'aggiunta di glassa di zucchero.
Che ne dite? Vi piace l'idea per il vostro risveglio natalizio? E non solo.
Molte volte però avere una torta pronta al mattino prevede che qualcuno la prepari il giorno prima.
Certo, e lo farete proprio voi, voi che non avete tempo, voi che non sapete fare i dolci, voi che é troppo difficile.
Con l'aiuto del frullatore sarà facilissimo.
Queste sono le classiche torte che io adoro.
Zucca al 100 % dove si sente il sapore vero dell'ingrediente principale.
Questa torta l'ho sempre preparata con le carote, poi un giorno mi sono chiesta: e se la facessi con la zucca?
Detto fatto, l'anno scorso è nata questa torta tutta arancione, compatta, tremendamente buona e soprattutto facilissima.
Per le feste, ho voluto darle un tocco magico con l'aggiunta di glassa di zucchero.
Che ne dite? Vi piace l'idea per il vostro risveglio natalizio? E non solo.
giovedì 8 dicembre 2011
Cake ai due cioccolati e voglia di Natale.
Una nuova planetaria, un Natale alle porte e un compleanno appena festeggiato, per ricordarmi che sono ufficialmente più vicina ai 30, ora.
E così, tra inevitabili ricordi d'infanzia che il Natale porta con sè e prese di coscienza che l'adolescenza è ormai lontana, mi coccolo con un dolce che un po' mi rappresenta.
Non solo è al cioccolato, ma è al doppio cioccolato. Con un ripieno di cioccolato bianco per un contrasto maggiore e una morbidezza unica, che resiste nei giorni.
In fondo, senza cioccolato, che Natale sarebbe?
E così, tra inevitabili ricordi d'infanzia che il Natale porta con sè e prese di coscienza che l'adolescenza è ormai lontana, mi coccolo con un dolce che un po' mi rappresenta.
Non solo è al cioccolato, ma è al doppio cioccolato. Con un ripieno di cioccolato bianco per un contrasto maggiore e una morbidezza unica, che resiste nei giorni.
In fondo, senza cioccolato, che Natale sarebbe?
mercoledì 7 dicembre 2011
Incominciamo a pensare agli antipasti per le feste???
Lo so che mancano 2 settimane ma se anche voi come me avete già incominciato le cene di auguri, questa è una proposta semplice, leggera e d'effetto per i vostri antipasti.
Insalata di campo, con frutti di bosco a gamberi rosa.
Potrete aggiungere semi di sesamo tostato, pinoli, nocciole e condire con una vinaigrette fatta con extravergine, balsamico tradizionale e senape. Semplicemente deliziosa.
Oppure senape e yogurt, delicata e leggera.
O un buon olio extravergine e un po' di sale.
E se riuscite a trovare l'aceto di lamponi, ancora più particolare.
Buon 8 dicembre a tutti voi.
Insalata di campo, con frutti di bosco a gamberi rosa.
Potrete aggiungere semi di sesamo tostato, pinoli, nocciole e condire con una vinaigrette fatta con extravergine, balsamico tradizionale e senape. Semplicemente deliziosa.
Oppure senape e yogurt, delicata e leggera.
O un buon olio extravergine e un po' di sale.
E se riuscite a trovare l'aceto di lamponi, ancora più particolare.
Buon 8 dicembre a tutti voi.
martedì 6 dicembre 2011
Torta mielosa o post mieloso ... per il mio compleanno?
Ok. Avevo scritto tutto un post su questa torta, ma ora, che è già il mio compleanno, ho deciso di riscriverlo tutto.
Per dirvi ancora una volta grazie.
E probabilmente scriverò un post ad hoc su Io, in fila, ma intanto dico grazie a voi. A tutti quelli che non conosco, ma che riescono a manifestarmi ogni giorno il loro affetto.
A tutti quelli che hanno una parola carina, quando leggono i miei status un po' down, a tutti quelli che semplicamente capiscono che dietro ad una torta c'è un mondo.
E il mio mondo io, ho voglia di condiverlo con voi.
E ora la torta. E i post mielosi li lascio a Io, in fila!
Per dirvi ancora una volta grazie.
E probabilmente scriverò un post ad hoc su Io, in fila, ma intanto dico grazie a voi. A tutti quelli che non conosco, ma che riescono a manifestarmi ogni giorno il loro affetto.
A tutti quelli che hanno una parola carina, quando leggono i miei status un po' down, a tutti quelli che semplicamente capiscono che dietro ad una torta c'è un mondo.
E il mio mondo io, ho voglia di condiverlo con voi.
E ora la torta. E i post mielosi li lascio a Io, in fila!
Auguri, Macy.
E mentre Facebook mi ricorda che ho 171 messaggi in bacheca che non vedo l'ora di leggere, io inizio a dire grazie.
Sono le 00.41 e dico grazie a Te, che mi chiami due minuti prima per essere la prima.
A te, che crei un collage con le mie foto per farmi sentire speciale.
A te che l'hai letto su facebook all'ultimo momento, ma ti sei ricordato.
A te che hai aspettato la mezzanotte, per non dimenticarti.
A te che mi convinci che a 28 "sei una ragazzina".
A te che i miei 28 avrei voluto passarli con te.
A te che scompari sempre e sempre riappari.
A te che "mi fumerei una paglia con te, ora"
A te che dopo anni riesci ancora a farmi sentire la tua bimba.
A te che hai aspettato questo giorno per trovare una scusa per riscrivermi.
A te che potevi venire a cena qui, invece di lavorare.
A te che sai quanto ci tengo a questo 6 dicembre.
A te che mi hai un po' deluso, ma alla fine tutto passa.
A te che mi chiami, ridi e sono già felice.
A te che mi lasci un messaggio vocale su HeyTell.
A te che non vedo l'ora sia domani per vederti.
A te che riesci da due anni a dimostrarmi cosa sia l'Amicizia, quella vera.
A te che mi riaccompagni a casa, mi abbracci e mi auguri mille di questi sorrisi.
A te che hai capito tutto, senza bisogno di niente.
Sono le 00.55 e dico grazie a voi, ragazzi.
Indistintamente, ma ben distintamente.
Macy
Tag:
Io in fila
lunedì 5 dicembre 2011
Contest Naturhouse. And the winner is ...
Un contest che inizia e uno ... appena finito!
E, come tutti i concorsi che si rispettino, abbiamo finalmente un vincitore.
Vi ricordo che i punti fondamentali da rispettare erano che la ricetta fosse:
Sfiziosa - sana e gustosa
Semplice - max 5 ingredienti (esclusi gli ingredienti base tipo olio, sale, etc)
Naturale - solo ingredienti locali o di stagione
Economica - max 10 euro di spesa
In palio, una bicicletta firmata Naturhouse.
E la vincitrice?
Chiara Nardella e i suoi Strascinati con crema di zucca e salicornia.
Volete la ricetta?
La trovate su Peso Perfecto insieme alle altre tre finaliste!
E, come tutti i concorsi che si rispettino, abbiamo finalmente un vincitore.
Vi ricordo che i punti fondamentali da rispettare erano che la ricetta fosse:
Sfiziosa - sana e gustosa
Semplice - max 5 ingredienti (esclusi gli ingredienti base tipo olio, sale, etc)
Naturale - solo ingredienti locali o di stagione
Economica - max 10 euro di spesa
In palio, una bicicletta firmata Naturhouse.
E la vincitrice?
Chiara Nardella e i suoi Strascinati con crema di zucca e salicornia.
Volete la ricetta?
La trovate su Peso Perfecto insieme alle altre tre finaliste!
Una merenda sana e golosa: smoothieeeee
Non so nelle vostre case ma il mio Natale è incominciato il 1 dicembre.
Con il calendario dell'Avvento.
L'avvento, e cioè l'Arrivo, è il periodo di quattro settimane che precede il Natale.
24 giorni all'arrivo di Babbo Natale, 24 giorni alla nascita di Gesù, 24 giorni alla festa più bella e magica che ci sia, 24 giorni di sorrisi e cuoricini scalpitanti.
Perchè quando in casa ci sono dei bambini, il Natale, è risaputo, è davvero l'attesa più gradita.
Per loro questo rappresenta un goloso conto alla rovescia, iniziando dal primo dicembre fino a Natale.
Noi abbiamo incominciato con l'appendere tanti sacchettini con i numeri di ogni giorno del mese fino ad arrivare alla notte della Vigilia. Ad ogni giorno del calendario corrisponde un piccolo dono: una caramella, un soldatino, una pecorella per il presepe, un cioccolatino. Sempre che si comportino bene.
Ed è bello quando con gli occhi ancora assonnati, scendono le scale e scovano con le manine in cerca di un piccolo dono.
Queste sono le piccole cose che fanno la differenza!
Una ricetta-non ricetta. Un gustoso frullato arricchito di cose buone. Una merenda sana e fresca per i bambini ma non solo. Potete utilizzare la frutta che preferite.
Vi chiederete: le fragole a dicembre??? Ebbene si. Chi mi conosce sa bene che io ho una naturale passione per questo frutto.
Così quando è la sua stagione, ne compro cassettine intere e poi le congelo.
Per averle sempre all'occorrenza, qualora mi venisse voglia di un dolcetto, di una salsa per arricchire un semifreddo o una merenda super nutriente come questa.
La ricetta di questo smoothie l'ho scovata e alleggerita nel libro di Sophie Dahl "Le ricette di Miss Dahl".
(Stupendo, romantico, con foto bellissime e soprattutto della mia casa editrice food preferita.)
Chiusa questa parentesi, vi posso assicurare che questa merenda si prepara in pochi minuti. Basta avere un frullatore, ingredienti buoni e un pizzico d'amore.
Buona settimana a tutti e mi raccomando, siate buoni, dicembre è incominciato.
Ingredienti:
per 4 persone
400 gr di fragole surgelate o fresche
250 gr di latte
sciroppo d'agave o miele a piacere
burro di arachidi (facoltativo)
Mettete le fragole, il latte, il miele nel frullatore. Aggiungete un cucchiaino di burro di arachidi che conferisce una nota tostata che lo rende divino.
domenica 4 dicembre 2011
Natale con Chiara Maci e Alce Nero
In Natale, si sa, è il momento ideale per mettersi ai fornelli.
Non so voi, ma io inizio già dal mio compleanno (tra due giorni!) a impastare biscotti, frollini, muffin e cupcake natalizi.
Ogni anno nuove forme, nuove decorazioni e nuovi colori protagonisti...con un classico che non passa mai di moda... il rosso Natale!
Quest'anno ho deciso di festeggiare le mie ricette Natalizie, con un contest tutto dedicato alla vostra creatività in cucina, in questo magico periodo festivo.
A seguire troverete tutte le indicazioni più tecniche, ma intanto vi avviso che potrete inviare ogni vostra ricetta Natalizia, sia salata che dolce. Potete spaziare da antipasti, primi piatti, finger food, aperitivi, dessert. Nessun vincolo vi sarà dato, ma ... le vostre ricette saranno bio!
Come? Con i prodotti Alce Nero! Basterà scegliere un ingrediente a vostra scelta (scaricate qui il catalogo prodotti) e utilizzarlo per la vostra creatività di Natale.
Pasta di kamut o di farro, riso biologico, paste Senatore Cappelli, Olio DOP Pugliese e Aceto balsamico di Modena, l'inconfondibile passata di pomodoro e i sughi alle verdure, le farine, i legumi, il cous cous, i frollini, i mieli, le confetture, il caffè, il cioccolato.
Potete solo sceglieree dare libero sfogo al gusto!
(Per i bolognesi ... vi consiglio una visita all'Alce Nero Caffè in via Petroni ... troverete un mondo unico!)
sabato 3 dicembre 2011
Villa Aretusi. Una scoperta, a due passi da Bologna.
Entusiasmo. Passione. Studio.
Queste le prime parole che mi vengono in mente, mentre riassaporo con la mente, i piatti degustati pochi giorni fa, a Villa Aretusi, e mentre ricordo con piacere la chiacchierata emozionante avuta con lo chef Alessandro Panichi, allievo di Gualtiero Marchesi.
Dove siamo? A Bologna. Ed è un orgoglio poterne scrivere.
Villa Aretusi si trova precisamente a Borgo Panigale e la struttura originaria risale al ‘600 (fu la storica dimora del celebre pittore bolognese Cesare Aretusi).
Ad accoglierci Giuseppe Sportelli, più volte eletto Miglior Maitre d'Italia.
Ci sono dettagli che fanno la differenza, sapete come la penso.
Il sorriso, l'educazione, la pulizia dei modi e il garbo dei gesti.
Il menu si divide in una sezione legata alla tradizione e una seconda totalmente rivisitata con una forte creatività e un pizzico di ironia, già nei titoli utilizzati.
La prima parte vede protagonista il Culatello di Zibello, gli affettati misti, la gramigna al ragù di salsiccia, i tortellini, i tortelloni, il bollito con friggione. Direttamente dal mattarello...alla tavola.
La seconda parte, invece, va letta con più attenzione.
Iniziando dal menu degustazione che lo chef chiama "Girogiocando":
- Calamari fritti: salmone affumicato da noi, le sue uova, rucola e gel di limone
- Risotto: barbabietola, capperi e liquirizia
- Tagliatella: con capesante e spuma di funghi
- La seppia si nasconde ...
- Sweet and Salty Cheese
- Dall'Oriente a Bologna: croccante di riso e cioccolato, crema di azuki, aria wasabi, salsa al tè matcha.
Non male. Mi incuriosisce la seppia, per ovvi motivi di mistero.
Ma lascio fare allo chef. E inizio con un'esperimento.
Queste le prime parole che mi vengono in mente, mentre riassaporo con la mente, i piatti degustati pochi giorni fa, a Villa Aretusi, e mentre ricordo con piacere la chiacchierata emozionante avuta con lo chef Alessandro Panichi, allievo di Gualtiero Marchesi.
Dove siamo? A Bologna. Ed è un orgoglio poterne scrivere.
Villa Aretusi si trova precisamente a Borgo Panigale e la struttura originaria risale al ‘600 (fu la storica dimora del celebre pittore bolognese Cesare Aretusi).
Ad accoglierci Giuseppe Sportelli, più volte eletto Miglior Maitre d'Italia.
Ci sono dettagli che fanno la differenza, sapete come la penso.
Il sorriso, l'educazione, la pulizia dei modi e il garbo dei gesti.
Il menu si divide in una sezione legata alla tradizione e una seconda totalmente rivisitata con una forte creatività e un pizzico di ironia, già nei titoli utilizzati.
La prima parte vede protagonista il Culatello di Zibello, gli affettati misti, la gramigna al ragù di salsiccia, i tortellini, i tortelloni, il bollito con friggione. Direttamente dal mattarello...alla tavola.
La seconda parte, invece, va letta con più attenzione.
Iniziando dal menu degustazione che lo chef chiama "Girogiocando":
- Calamari fritti: salmone affumicato da noi, le sue uova, rucola e gel di limone
- Risotto: barbabietola, capperi e liquirizia
- Tagliatella: con capesante e spuma di funghi
- La seppia si nasconde ...
- Sweet and Salty Cheese
- Dall'Oriente a Bologna: croccante di riso e cioccolato, crema di azuki, aria wasabi, salsa al tè matcha.
Non male. Mi incuriosisce la seppia, per ovvi motivi di mistero.
Ma lascio fare allo chef. E inizio con un'esperimento.
venerdì 2 dicembre 2011
Voglia di crudo.
Chi ha letto il nostro libro, avrà trovato l'aneddoto sul pesce crudo e sul sushi, nei miei primi anni milanesi. Io, abituata a mangiare crudo, ovvero "appena pescato", e sentirmi dire da qualche giovane fashion sushi-dipendente, "ah, ma tu non mangi crudo?".
Beh, c'è crudo e crudo. E io ora li amo tutti. Sushi e non.
In questo caso ho optato per un salmone norvegese. Nessuna voglia di mettermi ai fornelli, ma tanta, tanta voglia di gusto. Sashimi, rotolini con formaggio e tartare. Tutti per me :-))
Beh, c'è crudo e crudo. E io ora li amo tutti. Sushi e non.
In questo caso ho optato per un salmone norvegese. Nessuna voglia di mettermi ai fornelli, ma tanta, tanta voglia di gusto. Sashimi, rotolini con formaggio e tartare. Tutti per me :-))
giovedì 1 dicembre 2011
Berlino. Una città da capire. Tra storia, currywurst e mercatini di Natale.
Non è una città facile, Berlino.
Non è una di quelle città che riesci a visitare con spensieratezza.
In pochi giorni non ti soffermi su negozi e shopping selvaggio.
Berlino è un pezzo di storia. Berlino è un pezzo di muro caduto e un pezzo di muro rimasto. Berlino è una Germania che ti ricorda in ogni dove la sua grandezza, ma di cui non riesci a cogliere un'identità ben precisa.
E' stata la mia prima volta, a Berlino.
La città più bella d'Europa, per molti. Una città da capire, per me.
Negli ultimi mesi ho viaggiato tanto. E mi sono avvicinata alle diverse capitali in punta di piedi, come se volessi scoprirne a poco a poco i segreti. Ma i week end durano poco e, nonostante l'ingordigia di storie, fotografie e visite, non sempre si riesce a scoprirne l'anima.
Vienna, ad esempio, l'ho capita appena arrivata. Mi sono sentita a mio agio e sono riuscita ad emozionarmi in un roseto, guardando i volti della gente, in un pomeriggio di primavera.
Berlino è devastante.
E' immensa e spaventa, ma allo stesso tempo rassicura e abbraccia.
I berlinesi sembrano non preoccuparsi di te. Sorridenti, mangioni e molto "easy". Educati al rispetto. Questa l'idea che danno.
I miei tre giorni sono stati scanditi da 3 elementi importanti. Il primo, ovviamente, il cibo. Il secondo, la storia. Il terzo, i pensieri che inevitabilmente mi porto dietro ovunque vada (no, non fuggo da me stessa. semplicemente non stacco neanche quando parto per un altro continente).
Non è una di quelle città che riesci a visitare con spensieratezza.
In pochi giorni non ti soffermi su negozi e shopping selvaggio.
Berlino è un pezzo di storia. Berlino è un pezzo di muro caduto e un pezzo di muro rimasto. Berlino è una Germania che ti ricorda in ogni dove la sua grandezza, ma di cui non riesci a cogliere un'identità ben precisa.
E' stata la mia prima volta, a Berlino.
La città più bella d'Europa, per molti. Una città da capire, per me.
Negli ultimi mesi ho viaggiato tanto. E mi sono avvicinata alle diverse capitali in punta di piedi, come se volessi scoprirne a poco a poco i segreti. Ma i week end durano poco e, nonostante l'ingordigia di storie, fotografie e visite, non sempre si riesce a scoprirne l'anima.
Vienna, ad esempio, l'ho capita appena arrivata. Mi sono sentita a mio agio e sono riuscita ad emozionarmi in un roseto, guardando i volti della gente, in un pomeriggio di primavera.
Berlino è devastante.
E' immensa e spaventa, ma allo stesso tempo rassicura e abbraccia.
I berlinesi sembrano non preoccuparsi di te. Sorridenti, mangioni e molto "easy". Educati al rispetto. Questa l'idea che danno.
I miei tre giorni sono stati scanditi da 3 elementi importanti. Il primo, ovviamente, il cibo. Il secondo, la storia. Il terzo, i pensieri che inevitabilmente mi porto dietro ovunque vada (no, non fuggo da me stessa. semplicemente non stacco neanche quando parto per un altro continente).
mercoledì 30 novembre 2011
Molino Quaglia: dove la nebbia si mescola alla farina...
I fratelli Quaglia, davanti al vecchio mulino
Non vi parlerò del lavoro che abbiamo svolto, non vi elencherò tutti i passaggi per mantenere un lievito madre di 48 anni, nè vi racconterò come abbiamo fatto a fare in due giorni così tanti panettoni.
Vorrei parlarvi invece di emozioni.
Le emozioni che ho provato, respirando nuvole di farina e aromi di panettoni appena sfornati.
Emozioni che ho provato conoscendo anime meravigliose che lavorano con il cuore.
Vi chiederete dove? In un piccolissimo paese del Padovano, un paese dove la nebbia si mescola alla farina dando vita a cose buone. Oserei dire Eccellenti.
Siamo a Vighizzolo d'Este, un luogo sconosciuto a tanti ma che da oggi ha un posto privilegiato nella mia memoria.
A Vighizzolo ci sono Chiara, Lucio, Andrea, Piero, Giovanna, Marcello, Giulia.
Nomi, persone che vivono di passioni, con gli occhi brillanti e con la voglia comune di dare il meglio. E il meglio lo creano, lo studiano, lo alimentano in un Molino, una piccola impresa familiare come ci tiene a sottolineare Chiara Quaglia.
Il meglio per Chiara, Lucio e Andrea Quaglia sta nel gusto della farina, nel rispetto delle tecniche di una volta, nella sensibilità e la predisposizione alla Qualità. E qualità non vuol dire grandi quantità ma Riscoperta, Cura, Lavoro e Sacrificio.
Il 2006 ha rappresentato per il molino l'anno di svolta, di presa di coscienza sulle farine utilizzate dal nonno Angelo e la possibilità di riproporle sul mercato.
Nasce così Petra: la farina macinata a pietra in chiave moderna. Una farina che conserva fibre e sali minerali, una farina che ha il gusto del grano, una farina che ricorda il nonno. E quando Chiara parla del nonno Angelo, colui che tutto creò, si commuove e per un attimo perde la voce.
Perchè in questo luogo avvolto da magiche atmosfere si crede ancora che si possa crescere e migliorare solo rispettando il passato e prendendolo come esempio.
L'alimentazione, il gusto, la salute sono argomenti primari nella filosofia del Molino Quaglia.
"Se mangiamo bene, stiamo bene, se mangiamo bene, mangiamo con gusto, se mangiamo bene, mangiamo meno" Così Piero Gabrieli, con la sua carica travolgente, ci ha esposto la sua linea guida per la comunicazione del Molino.
Rolando Morandin: maestro di cuore
E poi.
E poi l'incontro con lui. Il maestro.
Definirlo pasticcere è riduttivo. Panettiere lo è altrettanto. Rolando Morandin è stato una piacevolissima scoperta. Un maestro di cuore mi piacerebbe definirlo.
Capelli bianchi, occhi azzurri e sguardo sereno.
Una sensibilità, una sapienza, un modo calmo e fermo di parlare e spiegare la complessa lavorazione del panettone, a persone che non sono esperte di arte bianca ma appassionate gourmet.
Un uomo che partiva dalla bottega e da quella bottega è riuscito ad andare lontano e creare grandi cose. E poterlo trasmettere agli altri è per lui importantissimo. Non custodisce i segreti, Rolando li condivide, li impasta al suo lievito, li arricchisce di arance candite e uvetta e li offre a chi, come noi, ha voglia di imparare.
Lo si legge nei suoi occhi chiari, lo si sente dalla sua voce tranquilla, lo si percepisce vedendolo impastare, pirlare, decorare, che Rolando sente, respira, vive e ama il suo lavoro.
Un maestro con cui è un piacere dialogare...e non solo di panettoni e lieviti madre.
Un corso ad hoc per me, Annamaria, Sandra, Daniela, Laura, Ady, Alex, Lisa, Sara, Jessica e Gabriele, miei compagni di web e soprattutto compagni di quest'avventura che ci ha viste sfidarci a suon di pirlature, glassature e canditure. Che ci ha viste unite, sorridenti, complici e sporche di burro e farina.
Felici di essere lì, emozionate di poter preparare il panettone con Rolando, maestro pasticcere di fama ma anche padre, che con il suo sguardo buono ci guardava sbagliare con tenerezza, ci apprezzava a voce alta, ci voleva la mattina, all'alba, fresche e pimpanti per il bagnetto del lievito.
E noi, entusiaste, eravamo lì, con gli occhi ancora chiusi ma con i grembiuli al posto e le mani già lavate.
Pronte per un nuovo impasto, per una nuova piacevole scoperta.
Rolando e Francesca Morandin
Francesca Morandin .
Viso dolce, occhi svegli, carnagione chiara e capelli ribelli. All'aspetto, morbida e delicata ma appena inizia a parlare, a spiegare, si accende il vulcano. Francesca mi è piaciuta da subito. Mi è piaciuta la sua grinta, il suo volerci trasmettere più informazioni possibili, il suo modo chiaro e semplice di esprimere concetti e numeri tutt'altro che semplici. Una tecnologa alimentare, fresca di studi ma con tanta esperienza vissuta con il padre Rolando.
Un'intesa meravigliosa, un amore e una stima profonda di una figlia verso un padre. Una professionalità e un'umiltà rare in una giovane donna.
E poi c'è Giulia, un'apparenza schiva, un modo di presentarsi freddo e silenzioso. Ma che alla fine del corso mi ha commosso. Una ragazza, un po' come il lievito madre: esternamente dura ma dal cuore tenero.
Una giovanissima con tanta voglia di imparare, di crescere.E soprattutto una persona che ha lasciato tutto per un sogno. Diventare pasticcera. So cosa vuol dire. E persone così, sono da ammirare. Giulia lavora al Molino, da pochi mesi, eppure sentirla parlare di qualità, di sensibilità, di gusto, mi ha fatto sorridere con tenerezza. Sa quello che vuole, sa che bisogna lavorare duro. E tutte le mattine, è la prima ad arrivare. Perchè ci crede.
Una giovanissima con tanta voglia di imparare, di crescere.E soprattutto una persona che ha lasciato tutto per un sogno. Diventare pasticcera. So cosa vuol dire. E persone così, sono da ammirare. Giulia lavora al Molino, da pochi mesi, eppure sentirla parlare di qualità, di sensibilità, di gusto, mi ha fatto sorridere con tenerezza. Sa quello che vuole, sa che bisogna lavorare duro. E tutte le mattine, è la prima ad arrivare. Perchè ci crede.
Perchè ho voluto parlarvi di queste persone?
Perchè c'è qualcosa di magico che accomuna Chiara, Francesca, Piero, Giulia, Rolando, Lucio.
Credere in un prodotto di Altissima Qualità.
Comunicarla, condividerla, sentirla, annusarla, toccarla, ascoltarla.
Questo è il Molino Quaglia: queste le emozioni che ho vissuto, queste le foto della nostra full-immersion, questi i racconti di anime che vivono credendo fortemente nel loro lavoro, che imparano dal loro passato e investono nel loro futuro con umiltà, audacia e magia.
martedì 29 novembre 2011
Un classico milanese...passo a passo
Qualcuno potrebbe pensare alla cotoletta con l'osso (meravigliosa), qualcun'altro potrebbe pensare al panetùn ( e visto che si avvicina il Natale, presto vi stupiremo anche con quello), qualcun'altro potrebbe pensare alla Cassoela.
Io quando penso a Milano penso subito al risotto! Naturalmente allo zafferano, come la classica tradizione vuole. E come ancora si usa nelle vecchie trattorie lombarde, risotto giallo accompagnato da ossobuco.
Un piatto unico, ricco, succulento, oserei aggiungere grasso, ma quel grasso buono, che è un piacere gustare.
E così, viste le temperature invernali, almeno qui a Nord est, ho pensato ad un classico della cucina di mia madre. L'ossobuco tenero e saporito con il risotto allo zafferano.
E per facilitare il lavoro, ho pensato di proporvi un passo a passo per non perdere nemmeno un passaggio.
Vi assicuro che merita, se cotto a dovere.
Che dite? Mi seguite? E potrebbe essere un piatto delizioso per le feste. Piatto unico e completo.
Io quando penso a Milano penso subito al risotto! Naturalmente allo zafferano, come la classica tradizione vuole. E come ancora si usa nelle vecchie trattorie lombarde, risotto giallo accompagnato da ossobuco.
Un piatto unico, ricco, succulento, oserei aggiungere grasso, ma quel grasso buono, che è un piacere gustare.
E così, viste le temperature invernali, almeno qui a Nord est, ho pensato ad un classico della cucina di mia madre. L'ossobuco tenero e saporito con il risotto allo zafferano.
E per facilitare il lavoro, ho pensato di proporvi un passo a passo per non perdere nemmeno un passaggio.
Vi assicuro che merita, se cotto a dovere.
Che dite? Mi seguite? E potrebbe essere un piatto delizioso per le feste. Piatto unico e completo.
lunedì 28 novembre 2011
Cannolo di farro bio ripieno di ricotta di bufala, cioccolato di Modica e pistacchi di Bronte
La bontà di questo cannolo? Una meravigliosa farina di farro Alce Nero a dare un gusto tostato e una ricotta di bufala a conferire cremosità. E un cioccolato di Modica che amo follemente. E un pistacchio a ricordarci che di cannoli, stiamo parlando.
Potete rifarli con la pasta fillo o con la pasta sfoglia. Io ho preferito una frolla, così ho creato anche qualche biscottino per colazione, ma libero sfogo alla creatività!
Potete rifarli con la pasta fillo o con la pasta sfoglia. Io ho preferito una frolla, così ho creato anche qualche biscottino per colazione, ma libero sfogo alla creatività!
sabato 26 novembre 2011
Nespresso. What else?
Prendete Roma. Prendete un Capriccio. Prendete un Ristretto.
E ne ho nominati solo tre, dei 16 Grand Cru Nespresso.
Il caffè, protagonista oggi a Roma.
Un pranzo gourmet da Oliver Glowig (Aldrovandi Villa Borghese), due stelle Michelin da pochi giorni, un evento esclusivo dedicato all'eccellenza del caffè Nespresso, un percorso culinario e sensoriale studiato dai grandi Chef, per i grandi Chef, sommelier e maitre.
Una reinterpretazione dei sapori, degli aromi, delle consistenze, dei profumi, delle sensazioni, legate al caffè. Tutte da scoprire ... al buio, per esaltare e enfatizzare le senzazioni che derivano dai vari sensi.
E ne ho nominati solo tre, dei 16 Grand Cru Nespresso.
Il caffè, protagonista oggi a Roma.
Un pranzo gourmet da Oliver Glowig (Aldrovandi Villa Borghese), due stelle Michelin da pochi giorni, un evento esclusivo dedicato all'eccellenza del caffè Nespresso, un percorso culinario e sensoriale studiato dai grandi Chef, per i grandi Chef, sommelier e maitre.
Una reinterpretazione dei sapori, degli aromi, delle consistenze, dei profumi, delle sensazioni, legate al caffè. Tutte da scoprire ... al buio, per esaltare e enfatizzare le senzazioni che derivano dai vari sensi.
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