Cucinare è un atto d’amore e condividerlo con il frutto dell’amore, cioè i propri figli, trovo sia un momento speciale e unico che ci unisce.
E poi come noi genitori prendiamo parte alla vita dei nostri figli, è bello che anche loro conoscano il nostro lavoro, quello che molte volte ci tiene lontani.
Io sono fortunata perchè lavorando principalmente da casa, i miei bambini respirano quello che faccio, assorbono gli odori, i profumi della mia cucina e assaggiano, toccano, vivono gli ingredienti, le ricette che creo ogni giorni. E naturalmente ne sono parte attiva.
Guardate un po' qui.
E per le ricette che vedete e vi incuriosiscono, sono tutte nel blog.
E se non le trovate, chiedetemi.
Buona giornata.
giovedì 28 febbraio 2013
mercoledì 27 febbraio 2013
Oggi cucina ... Sara!
CUPCAKES
TIRAMISU'
125 gr Burro
125 gr Zucchero
125 gr Farina 00
2 Uova
Lievito 1 cucchiaino
Caffé amaro mezza tazzina (molto concentrato)
Vaniglia 1 cucchiaino
Per il frosting:
Mascarpone 250 gr
Zucchero a velo 3 cucchiai
Granella di nocciole qb
Cacao amaro
Mixare il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e aggiungere un uovo alla volta e la vaniglia.
Setacciare insieme la farina e il lievito all’interno del composto e continuare ad impastare. Miscelare il caffé all'impasto fino ad ottenere una consistenza liscia e cremosa.
Riempire i pirottini per i due terzi con l'impasto e mettere un leggero strato di granella di nocciole in superficie.
Infornare per 20-25 minuti a 170°.
Il frosting è davvero veloce, mischiare insieme il mascarpone con lo zucchero a velo setacciato e lasciarlo riposare in frigo per circa 30 minuti.
Una volta che i cupcakes saranno freddi, utilizzando una sac à poche, decorare a piacere con il frosting, la granella e una spolverata di cacao amaro.
http://misscococupcake.com .
martedì 26 febbraio 2013
lunedì 25 febbraio 2013
venerdì 22 febbraio 2013
Arancine un po' così...
Amo le arancine siciliane. Quando riesco e magari avanza un po' di risotto, ne impasto due per togliermi la voglia e soprattutto per ripensare all'amata Sicilia e a quella splendida primavera in cui tutto ebbe inizio...
Oggi ve ne propongo una versione un po' così. Vale a dire, non programmata o pensata. Ma al caso.
Arancina classica in bianco con scorzetta d'arancia, olive nere e...granchio! Si, avete sentito bene, granchio di allevamento della Giudecca (Venezia). In Veneto vi sono tra Venezia e Chioggia i più grandi allevamenti di Granchi. E allora ne ho approfittato.
Echevelodicoafare???? Buonissime, profumate e aromatiche. Da mangiare calde!
Ed ora volete la ricetta, vero? Pronta!
Ingredienti:
500 gr riso
polpa di granchio
8 olive nere
1 arancia
3 uova
parmigiano
farina q.b.
pane grattugiato q.b.
olio di arachidi per friggere
Lasciate cuocere il riso in acqua bollente salata. Una volta cotto, scolatelo se necessario, aggiungete un uovo, il parmigiano e lasciate in frigorifero per due ore. Intanto tagliate le olive a pezzetti, lessate il granchio (io ne avevo già da parte un pugno di polpa), grattugiate la buccia dell'arancia e unite al riso. Deve risultare un composto omogeneo che conferirà al riso sapore, profumi agrumati e di mare meravigliosi.
Sbattete le due uova rimaste e preparate due piatti con farina e pane grattuggiato grossolanamente, che vi servirà per impanare.
A questo punto formate con il composto di riso delle palline di circa 4 cm di diametro. Passate la palla formata nella farina, poi nell'uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
Una volta pronti rimettere in frigo per un'oretta, per rendere maggiormente compatti e infine friggete in olio di arachidi.
Oggi ve ne propongo una versione un po' così. Vale a dire, non programmata o pensata. Ma al caso.
Arancina classica in bianco con scorzetta d'arancia, olive nere e...granchio! Si, avete sentito bene, granchio di allevamento della Giudecca (Venezia). In Veneto vi sono tra Venezia e Chioggia i più grandi allevamenti di Granchi. E allora ne ho approfittato.
Echevelodicoafare???? Buonissime, profumate e aromatiche. Da mangiare calde!
Ed ora volete la ricetta, vero? Pronta!
Ingredienti:
500 gr riso
polpa di granchio
8 olive nere
1 arancia
3 uova
parmigiano
farina q.b.
pane grattugiato q.b.
olio di arachidi per friggere
Lasciate cuocere il riso in acqua bollente salata. Una volta cotto, scolatelo se necessario, aggiungete un uovo, il parmigiano e lasciate in frigorifero per due ore. Intanto tagliate le olive a pezzetti, lessate il granchio (io ne avevo già da parte un pugno di polpa), grattugiate la buccia dell'arancia e unite al riso. Deve risultare un composto omogeneo che conferirà al riso sapore, profumi agrumati e di mare meravigliosi.
Sbattete le due uova rimaste e preparate due piatti con farina e pane grattuggiato grossolanamente, che vi servirà per impanare.
A questo punto formate con il composto di riso delle palline di circa 4 cm di diametro. Passate la palla formata nella farina, poi nell'uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
Una volta pronti rimettere in frigo per un'oretta, per rendere maggiormente compatti e infine friggete in olio di arachidi.
giovedì 21 febbraio 2013
mercoledì 20 febbraio 2013
Oggi cucina ... Emanuele!
Capesante fritte con salsa allo zafferano piccante.
Ingredienti per 4 persone:
· 4 capesante fresche
· 1 uovo
· 2/3 cucchiai di farina
· pangrattato q.b.
· Sale q.b.
· Olio di semi per frittura
Per la salsa allo zafferano:
Ingredienti per 4 persone:
· 4 capesante fresche
· 1 uovo
· 2/3 cucchiai di farina
· pangrattato q.b.
· Sale q.b.
· Olio di semi per frittura
Per la salsa allo zafferano:
· 2 cucchiai di farina
· 80 gr di burro
· Pistilli di zafferano o una bustina
· Brodo vegetale
· Sale e paprika piccante q.b.
Preparazione:
Per prima cosa togliamo le capesante dal proprio guscio, eliminiamo il corallo e mettiamole dentro una terrina colma di acqua. Adesso prepariamo la nostra salsa allo zafferano. In un tegame facciamo sciogliere il burro, aggiungiamo un pizzico di sale e la farina setacciata. Nel frattempo versate il bordo vegetale caldo in un bicchiere capiente e sciogliamo i pistilli o la bustina di zafferano. Uniamo a filo il bicchiere di brodo e zafferano, mettiamo tutto sul fuoco e mescoliamo continuamente. Uniamo la paprika, con moderazione, e mescoliamo ancora per circa 10 minuti o comunque finché la salsa non si sarà leggermente addensata.
Adesso è il momento della frittura. In un piatto uniamo l’uovo e la farina e mescoliamo bene fino ad ottenere una pastella morbida. Immergiamo le capesante nella pastella e successivamente nel pangrattato. Friggiamo tutto fino a che non si saranno dorate bene. Asciughiamole con della carta assorbente e sistemiamo nel piatto sporcandolo con un po’ di salsa allo zafferano.
· 80 gr di burro
· Pistilli di zafferano o una bustina
· Brodo vegetale
· Sale e paprika piccante q.b.
Preparazione:
Per prima cosa togliamo le capesante dal proprio guscio, eliminiamo il corallo e mettiamole dentro una terrina colma di acqua. Adesso prepariamo la nostra salsa allo zafferano. In un tegame facciamo sciogliere il burro, aggiungiamo un pizzico di sale e la farina setacciata. Nel frattempo versate il bordo vegetale caldo in un bicchiere capiente e sciogliamo i pistilli o la bustina di zafferano. Uniamo a filo il bicchiere di brodo e zafferano, mettiamo tutto sul fuoco e mescoliamo continuamente. Uniamo la paprika, con moderazione, e mescoliamo ancora per circa 10 minuti o comunque finché la salsa non si sarà leggermente addensata.
Adesso è il momento della frittura. In un piatto uniamo l’uovo e la farina e mescoliamo bene fino ad ottenere una pastella morbida. Immergiamo le capesante nella pastella e successivamente nel pangrattato. Friggiamo tutto fino a che non si saranno dorate bene. Asciughiamole con della carta assorbente e sistemiamo nel piatto sporcandolo con un po’ di salsa allo zafferano.
martedì 19 febbraio 2013
Cardi? Voi come li cucinate?
Prima li ho puliti bene, poi li ho tagliati, poi li ho sbollentati e per ultimo li ho messi sottovuoto con Foodsaver. Poi li ho riposti in freezer.
E al momento giusto li ho cucinati.
Ecco, oggi era il momento giusto.
Tornare dalle vacanze in Sud Tirol e desiderare qualcosa di leggero. Si perchè per quanto non abbia esagerato, non ho rinunciato allo strudel di mele caldo, ai canederli, ai ravioli di barbabietola con semi di papavero, al pane ai cereali, ai kraphen con la crema, alla polenta con il capriolo.
Si insomma, non mi sono fatta mancare niente ma ora ho bisogno di alleggerirmi un po'.
E così un po' li ho lessati con olio a crudo. (per me).
E un po' ho preparato questa ricettina (per voi).
Cardi alla parmigiana...per un contorno di stagione.
Ingredienti:
cardi
30 gr di burro
50 gr di parmigiano reggiano
250 ml di brodo vegetale già salato
Ho fatto scongelare i cardi nel sacchetto del sottovuoto poi li ho messi in una pentola con 30 gr di burro e 250 ml di brodo vegetale (io lo congelo, così è sempre pronto).
Fate stufare a fuoco basso. (Mi chiederete perchè stufarli ancora se li ho congelati cotti.
Perchè prima di congelarli ho dato solo una scottata ai cardi, lasciandoli ancora duri. Come ortaggio ha bisogno di cuocere per essere tenero e buono.)
Quando saranno teneri, aggiungete il parmigiano reggiano e servite in tavola come contorno per la vostra portata principale.
lunedì 18 febbraio 2013
Risotto alla zucca nei piatti Longplate
L'avevo postato su Instagram qualche settimana fa. Poi sul mio nuovo blog.
Oggi lo inserisco anche su Sorelle in Pentola, perchè questi piatti mi piacciono un bel po'.
Sono Longplate e sono piatti ispirati alla musica ma perfetti per le vostre cene (lavabili in lavastoviglie e garantiti su ogni controllo si sicurezza/igiene).
Dove trovarli?
Per info scrivete a:
i[email protected]
Per il risotto invece ... cliccate qui!
Oggi lo inserisco anche su Sorelle in Pentola, perchè questi piatti mi piacciono un bel po'.
Sono Longplate e sono piatti ispirati alla musica ma perfetti per le vostre cene (lavabili in lavastoviglie e garantiti su ogni controllo si sicurezza/igiene).
Dove trovarli?
Per info scrivete a:
i[email protected]
Per il risotto invece ... cliccate qui!
venerdì 15 febbraio 2013
Spätzle home-made al Valcasotto
Dal mio ultimo viaggio in Sud Tirol, non potevo tornare a mani vuote e così oltre alle splendide farine, al bauer speck, ai formaggi, ai dolci meravigliosi, ho portato anche lo strumento per fare gli spätzle!
Eh già, proprio i meravigliosi gnocchetti tirolesi che in casa mia adoriamo.
E in questi giorni di calma apparente, ho pensato fosse arrivato il momento di prepararli. Che ne dite?
Per un piatto che ricorda le amate montagne e i suoi sapori.
Come li ho conditi? con un burro di Alta Qualità che ha il sapore di casa, di genuino, di montagna e di panna fresca. Ho scelto il burro Occelli per mantecare i miei home-made spätzle e il Valcasotto a pezzetti.
Penso di aver fatto la scelta giusta. Non avete idea che sapore!
500 g di farina 00
2 uova intere (io utilizzo quelle per pasta fresca)
1 pizzico di sale e di pepe
burro Occelli (per mantecare)
Speck di buona qualità
50 gr di formaggio Valcasotto
In una ciotola versate la farina e aggiungete le uova, il sale, il pepe e dell’acqua tiepida. Amalgamate con una frusta l’impasto che dovrà avere una consistenza abbastanza liquida. Mettete a bollire l’acqua per gli spätzle, e solo quando l’acqua bolle, poggiate la vostra mandolina sul bordo della pentola e versate il vostro impasto nel carrellino che dovrà scorrere avanti e indietro finché il vostro impasto liquido non sarà totalmente caduto in acqua formando tanti piccoli gnocchetti, i vostri spätzle, che riemergeranno in superficie una volta cotti, proprio come gli gnocchi di patate.
Nel frattempo avrete messo in padella 50 gr di burro, un mestolo di acqua di cottura. Mescolate energicamente e unite gli gnocchetti. Mantecate con speck tagliato a striscioline e un buon formaggio del re (come lo chiama mio figlio). E non sbaglia. Perchè il Valcasotto fatto con latte crudo di vacca, era il formaggio dei re.
Gusto pieno ed invitante, profumo intenso e persistente come quello che ricordava ai re il sole e le profumate erbe dei pascoli della loro cascina più amata: la "Grangia Reale" di Valcasotto.
Eh già, proprio i meravigliosi gnocchetti tirolesi che in casa mia adoriamo.
E in questi giorni di calma apparente, ho pensato fosse arrivato il momento di prepararli. Che ne dite?
Per un piatto che ricorda le amate montagne e i suoi sapori.
Come li ho conditi? con un burro di Alta Qualità che ha il sapore di casa, di genuino, di montagna e di panna fresca. Ho scelto il burro Occelli per mantecare i miei home-made spätzle e il Valcasotto a pezzetti.
Penso di aver fatto la scelta giusta. Non avete idea che sapore!
Gnocchetti tirolesi con burro, speck e Valcasotto.
Ingredienti:
2 uova intere (io utilizzo quelle per pasta fresca)
1 pizzico di sale e di pepe
burro Occelli (per mantecare)
Speck di buona qualità
50 gr di formaggio Valcasotto
In una ciotola versate la farina e aggiungete le uova, il sale, il pepe e dell’acqua tiepida. Amalgamate con una frusta l’impasto che dovrà avere una consistenza abbastanza liquida. Mettete a bollire l’acqua per gli spätzle, e solo quando l’acqua bolle, poggiate la vostra mandolina sul bordo della pentola e versate il vostro impasto nel carrellino che dovrà scorrere avanti e indietro finché il vostro impasto liquido non sarà totalmente caduto in acqua formando tanti piccoli gnocchetti, i vostri spätzle, che riemergeranno in superficie una volta cotti, proprio come gli gnocchi di patate.
Nel frattempo avrete messo in padella 50 gr di burro, un mestolo di acqua di cottura. Mescolate energicamente e unite gli gnocchetti. Mantecate con speck tagliato a striscioline e un buon formaggio del re (come lo chiama mio figlio). E non sbaglia. Perchè il Valcasotto fatto con latte crudo di vacca, era il formaggio dei re.
Gusto pieno ed invitante, profumo intenso e persistente come quello che ricordava ai re il sole e le profumate erbe dei pascoli della loro cascina più amata: la "Grangia Reale" di Valcasotto.
giovedì 14 febbraio 2013
Frolle per chi ama
Oggi vi lascio una ricetta e una poesia.
Una splendida poesia d'amore di Pedro Salinas, poeta e canzoniere dei primi anni del '900. Ha scritto tra i più bei poemi sull'Amore assoluto. E oggi vorrei condividere con voi uno dei 70 componimenti del poema La voce a te dovuta. Un omaggio all'Amore.
"A te si arriva solo attraverso di te.
Ti aspetto.
Io certo so dove sono,
la mia città, la strada, il nome
con cui tutti mi chiamano.
Ma non so dove sono stato con te.
Lì mi hai portato tu.
Come potevo imparare il cammino
se non guardavo altro che te,
se il cammino erano i tuoi passi,
e il suo termine, l'istante che tu ti fermasti?
Cosa ancora poteva esserci
oltre a te offerta, che mi guardavi?
Ma ora quale esilio,
che assenza
essere dove si è.
Aspetto, passano i treni,
il caso, gli sguardi.
Mi condurrebbero forse dove mai sono stato.
Ma io non voglio i nuovi cieli.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare.
Quale immensa novità,
tornare ancora,
ripetere, mai uguale
quello stupore infinito!
E fino a quando tu non verrai
io rimarrò alle soglie
dei voli, dei sogni,
delle stelle, immobile.
Perché so che là dove sono stato
né ali, né ruote, né vele conducono.
Hanno tutte smarrito il cammino.
Perché so che là dove sono stato
si giunge solo con te, attraverso di te."
Pedro Salinas
Ma vi lascio anche una ricetta dolce, non potrei altrimenti, nel giorno che (amato o odiato che sia) rappresenta l'Amore. Quello puro, quello complicato, quello delle farfalle allo stomaco, quello sofferto, quello romantico, quello felice, quello passionale, quello eccessivo, quello soffocante, quello di tutti i giorni, quello estremo, quello di una notte, quello di un sogno, quello incompreso, quello eterno.
E allora, vista l'ora che ne dite di preparare delle frolle con un burro speciale che ha il gusto della panna, con i limoni della Costiera Amalfitana e con tutto l'Amore che c'è?
Questa è la colazione ideale, non trovate?
Ingredienti:
500 gr di farina 00
250 gr di burro di panna fresca Beppino Occelli
250 gr di zucchero
1 uovo + 1 tuorlo
scorzetta di 2 limoni non trattati
un pizzico di sale
Avete mai provato a fare la frolla con un buon burro? Credetemi se vi dico che cambia il gusto, la consistenza, il risultato. Il profumo.
Lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero.
Aggiungete le uova, la scorza grattugiata di due limoni e un pizzico di sale.
Inserite poi all'impasto la farina un po' alla volta.
Impastate il tutto fino ad ottenere un impasto molto morbido ma compatto, che modellerete come una palla e terrete in frigorifero per circa 20 minuti, avvolto nella pellicola trasparente.
Questo passaggio è a vostra scelta, in questo caso l'ho tenuto circa un quarto d'ora, ma potete tranquillamente lavorare e stendere direttamente la frolla ottenuta.
Stendete poi la pasta con un mattarello e create i vostri biscottini. Io ho scelto due stampini: una margherita e un cuoricino piccolo (guardate come ho fatto)
Posizionate i biscottini su placca rivestita di carta forno e infornate per circa 15 minuti a 180°.
Lasciate raffreddare prima di coprire di zucchero a velo.
Adesso godeteveli con la vostra dolce metà.
mercoledì 13 febbraio 2013
Oggi cucina ... Simona!
Gateau di patate.
INGREDIENTI X 4 PERSONE:
6 PATATE GRANDI
4 UOVA
50 GR DI MORTADELLA
4 SOTTILETTE
100 GR DI PASSATA DI POMODORO
1/2 CIPOLLA
SALE
PEPE
PREZZEMOLO
PARMIGIANO GRATTUGIATO
OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
PANGRATTATO
PROCEDIMENTO:
Fate bollire per 30 minuti le patate in acqua bollente, quindi lasciatele raffreddare, pelatele e schiacciatele per bene con lo schiacciapatate.
Condite le patate con sale, pepe, prezzemolo tritato, parmigiano e 2 uova, mescolate il tutto.
Nel frattempo le altre 2 uova fatele sode.
In una padella fate rosolare la cipolla, aggiunete la passata, sale e pepe e lasciate cucinare x 10 minuti il tempo che si stringa.
In una teglia da forno versate un filo d'olio e spolverizzate il fondo con del pangrattato, quindi fate un primo strato con le patate, versate sopra la salsa poi le uova sode a fettine quindi le sottilette e le fettine di mortadella, finite con un'altro strato di patate. Spolverizzate con il pangrattato e infornate per 20 minuti a 180°, gli ultimi 3 minuti con grill. Lasciate raffreddare per 1 ora almeno.
4 UOVA
50 GR DI MORTADELLA
4 SOTTILETTE
100 GR DI PASSATA DI POMODORO
1/2 CIPOLLA
SALE
PEPE
PREZZEMOLO
PARMIGIANO GRATTUGIATO
OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
PANGRATTATO
PROCEDIMENTO:
Fate bollire per 30 minuti le patate in acqua bollente, quindi lasciatele raffreddare, pelatele e schiacciatele per bene con lo schiacciapatate.
Condite le patate con sale, pepe, prezzemolo tritato, parmigiano e 2 uova, mescolate il tutto.
Nel frattempo le altre 2 uova fatele sode.
In una padella fate rosolare la cipolla, aggiunete la passata, sale e pepe e lasciate cucinare x 10 minuti il tempo che si stringa.
In una teglia da forno versate un filo d'olio e spolverizzate il fondo con del pangrattato, quindi fate un primo strato con le patate, versate sopra la salsa poi le uova sode a fettine quindi le sottilette e le fettine di mortadella, finite con un'altro strato di patate. Spolverizzate con il pangrattato e infornate per 20 minuti a 180°, gli ultimi 3 minuti con grill. Lasciate raffreddare per 1 ora almeno.
lunedì 11 febbraio 2013
Patate e cipolle! Indovinate dove le ho messe...
Nella migliore serata hamburger che si rispetti ... contorno di anelli di cipolle stufate benissimo a fuoco lento lento con patate speziate alla paprika.
Adoro questo contorno ma in questo caso, le ho usate come ripieno del panino insieme all'hamburger di manzo.
Il risultato? Che ve lo dico a fare!
Patate, burger e cipolla. Un classico, semplicemente rivisitato in modo diverso e con una cottura diciamo più light. Niente frittura, ma cottura lentissima con olio e acqua.
Ricettina??
Adoro questo contorno ma in questo caso, le ho usate come ripieno del panino insieme all'hamburger di manzo.
Il risultato? Che ve lo dico a fare!
Patate, burger e cipolla. Un classico, semplicemente rivisitato in modo diverso e con una cottura diciamo più light. Niente frittura, ma cottura lentissima con olio e acqua.
Ricettina??
sabato 9 febbraio 2013
Progetto Cibo. La forma del gusto.
AL MART IL DESIGN DEL CIBO
Dal 9.2.2013 al 2.6.2013 il Mart presenta un'inedita incursione nel design e nella progettazione del cibo, a cura di Beppe Finessi
In questi ultimi anni il dibattito intorno al cibo ha raggiunto livelli inediti di coinvolgimento del pubblico. E anche il mondo del design, che sempre registra e spesso anticipa le tendenze estetiche e culturali, ma anche socioeconomiche e antropologiche, ha dedicato grande attenzione al mondo dell’alimentazione, mostrando creatività, curiosità e grande capacità innovativa.
Proprio le creazioni di un folto gruppo di “food designer”sono al centro della mostra “Progetto Cibo. La forma del gusto”, con cui il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto, presenta l'arte della progettazione industriale e del design più sperimentale applicata all’alimentazione.
La mostra, a cura di Beppe Finessi, è in programma dal 9 febbraio al 2 giugno 2013
La mostra, a cura di Beppe Finessi, è in programma dal 9 febbraio al 2 giugno 2013
Vi partecipano designer e architetti come Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Achille Castiglioni, Stephan Bureaux, Lorenzo Damiani, Florence Doleac, FormaFantasma, Giorgetto Giugiaro, Marije Vogelzang, Marti Guixé, Giulio Iachetti, Marcel Wanders, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Katja Grujters, Konstantin Grcic, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Philippe Starck e chef di livello assoluto come Gualtiero Marchesi, Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco, Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin.
Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche, si apre con un omaggio al libretto “Good Design” pubblicato da Bruno Munari cinquant’anni fa nel quale il grande maestro insegnava a leggere i prodotti della natura, come ad esempio l’arancia, come fossero oggetti di design, sottolineandone, con ironia e rigore, le caratteristiche “funzionali e prestazionali”.
Partendo proprio da quella lezione, saranno raccontati alcuni “cibi anonimi” attraverso apposite interpretazioni grafiche, per mostrarne le forme tradizionali, nella loro sofisticata e precisa costruzione architettonica: perché dietro a pietanze molto connotate geograficamente come il Sushi o lo Strudel, così come la Lasagna, l’Arancino o l’Oliva ascolana, si celano strutture progettuali frutto di un accorto compromesso tra immagine, gusto e produzione. Un alimento così basilare e onnipresente come il Pane sarà presentato in una teoria di forme differenti, esposte come vere e proprie sculture per valorizzarne la loro “bontà” estetica.
Vari tipi di pasta, progettati da autori come Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot racconteranno emblematicamente di come la creatività dei designer converga con la produzione industriale: è questo uno dei temi chiave della mostra, che ha “rivoluzionato - scrive in catalogo Giampiero Bosoni - il rapporto tra forma e contenuto del cibo”. Una felicità di sintesi che è anche alla base del successo di prodotti commerciali come i cioccolati Bacio Perugina e Ferrero Rocher, il biscotto Krumiro e la patatina Saratoga Chips.
La riflessione sulle trasformazioni messe in atto dall’industria alimentare, ancora in radicale evoluzione, intreccia i temi dell’etica, dell’ecologia e anche, in una sezione dedicata ai brevetti, del rapporto tra creatività e standardizzazione.
I “food designer” hanno oggi una libertà pressoché infinita di modulare forma e funzione. É da qui che nascono oggetti come la “Penna edibile” di Martì Guixè, il “Golosimetro” di cioccolato di Paolo Ulian e lo “Sugar Spoon” di Marije Vogelzang.
In molti casi è la forma stessa di un prodotto ad essere pensata e sviluppata come elemento decorativo: in mostra si vedranno le gelatine di Bompas & Parr che riproducono la Cattedrale di St Paul a Londra, la “Bread Palette” (fetta biscottata a forma di tavolozza) di Ryohei Yoshiyuki e lo “Speculoos” di Delphine Huguet, biscotto che si adatta alla tazzina da caffè. Oggetti in cui si coglie un’ironia sottotraccia, che diventa invece distacco divertito nelle creazioni di Matteo Ragni, Diego Ramos e Enrico Azzimonti, raccolte in una sezione intitolata "Ironia, metafora e paradosso".
In mostra anche oggetti di design realizzati con materiali alimentari: i gioielli di cioccolato di Barbara Uderzo, i servizi da tavola di pane di FormaFantasma o il “Decafè” di Raúl Laurí Pla, vincitore del Salone satellite 2012 a Milano. La “Cioccolator” di Alessandro Mendini, una calcolatrice a forma di tavoletta di cioccolato, o i “Popsicles” di Putput, spugne sagomate come ghiaccioli, sono invece singolari esempi di oggetti di design che alludono al cibo.
Una sezione della mostra racconta alcune particolari ricette, create da chi per mestiere elabora cibi particolarmente sofisticati come alcuni grandi chef nazionali e internazionali, ma anche da chi normalmente applica la propria sensibilità e creatività in altri ambiti, come un significativo gruppo di designer invitati recentemente a esprimersi proponendo una vera e propria ricetta di cucina.
Un progetto site-specific verrà appositamente realizzato per il Mart da Martì Guixé, tra i nuovi maestri del design, quello che maggiormente ha applicato il proprio talento al mondo del cibo, mostrando ulteriori possibilità espressive e di indagine intorno a questo ambito così fondamentale per la vita delle persone.
Il percorso espositivo si conclude con una puntuale ricognizione sul futuro del cibo, tra personalità brillanti e spesso giovanissime che per la prima volta nelle sale di un museo presentano creazioni non solo sperimentali e sofisticate, ma anche profondamente segnate da una forte tensione etica e sociale.
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo, all’interno del quale saranno presenti numerosi saggi dedicati all’argomento, scritti di importanti esperti e critici che da anni si occupano del rapporto tra cibo e design.
Un ricco programma di eventi coinvolge chef di livello internazionale, che realizzeranno delle serate di show-cooking nelle sale espositive: si potranno vedere in azione Gualtiero Marchesi, Daniel Facen, Davide Scabin, Claudio Sadler, Roberto Valbuzzi, Bruno Barbieri, Moreno Cedroni, Felice Lo Basso, Luigi Taglienti.
Workshop con i designer daranno la possibilità di creare gioielli e sculture a partire dai prodotti del territorio, mentre produttori di prodotit alimentari locali, durante tutto il periodo di esposizione, offriranno piccoli omaggi al pubblico.
Risorse sul nostro sito:
La mostra: http://www.mart.tn.it/progettocibo
Info, orari, tariffe, servizi - http://www.mart.tn.it/info
Informazioni turistiche - http://www.mart.tn.it/turismo
Diventa amico del museo - http://www.mart.tn.it/membership
Info, orari, tariffe, servizi - http://www.mart.tn.it/info
Informazioni turistiche - http://www.mart.tn.it/turismo
Diventa amico del museo - http://www.mart.tn.it/membership
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Comunicati stampa
venerdì 8 febbraio 2013
Le cose che amo
Sono una “non più giovanissima”donna, moglie e mamma e questo lo sapete.
Amo cucinare, scrivere di cucina e mangiare, e anche questo lo sapete.
Amo sorridere e sono contagiosa.
E poi ho tante passioni che non conoscete di me.
Perché in questi 3 anni , mi sono raccontata solo attraverso i miei piatti. (che è già un buon inizio)
Oggi ho voglia di raccontarvi qualcosa in più.
Per esempio che amo dipingere. Non le tele, ma gli oggetti.
Rendere bello qualcosa che non lo è più.
Amo vedere oltre l’apparenza delle cose.
Amo il “fatto a mano”, amo i rimedi casalinghi, amo i consigli degli Anziani, amo lo scorrere del tempo e amo il Rispetto.
Amo i mercati ( rappresentano l’anima pulsante di un luogo).
Amo le città di mare (mi danno un senso di libertà e di gioia).
Amo ricordare.
Amo le ballerine (anche se non dovrei portarle), amo i cerchietti (e non ho figlie femmine), amo le tovaglie (ne ho una collezione), amo i libri ( il loro profumo e la loro storia mi incanta).
Amo scrivere, lo faccio da sempre (ho ancora i diari segreti delle elementari).
Amo i colori chiari, le tinte pastello. Amo il bianco soprattutto in casa. Amo il country-chic che si mescola allo stile nordico, con un pizzico di shabby.
Amo conservare, amo custodire, amo mettere radici, amo creare e non distruggere.
Amo la mia casa e amo renderla sempre più accogliente e bella. Amo il rifugio che essa rappresenta per me e per la mia famiglia. Ma la amo anche come luogo di realizzazione personale.
Amo prendermi cura delle persone e delle cose.
Amo i cuori di ogni colore e materiale, amo le ortensie e le margherite.
Amo cucinare con i miei bambini.
Amo le matite colorate e le favole.
Amo le erbe aromatiche e amo le fragole.
Amo le tagliatelle della nonna e amo i film d’amore.
Amo i nastri colorati e gli omini di panpepato.
Amo camminare e fotografare la vita che scorre. Amo le mezze stagioni.
Amo organizzare cene e pranzi a casa mia (come mia madre).
Amo prendermi cura della tavola (come mio padre) e amo coccolare i miei ospiti.
Amo la creatività in ogni sua forma, amo le crostate e le torte di mele.
Amo i ricettari ingialliti e le tisane alla frutta.
Amo raccontare con emozione quello che vivo. Amo il mio quotidiano.
Tag:
Racconti,
Una mamma lo sa
giovedì 7 febbraio 2013
Finti noodles a modo mio...e il pranzo è risolto.
La ricetta di oggi, miei cari, è nata così: aprendo il freezer, aprendo la dispensa, aprendo il frigorifero.
Senza neanche uscire di casa.
Si, perchè ci sono giorni che sono sempre davanti al computer a lavorare e realmente esco solo per andare a prendere i bimbi a scuola.
Ma visto che in casa mia si mangia tutti e quattro sia a pranzo che a cena, devo ogni giorno inventarmi qualcosa per far felice i miei uomini. E credetemi, ci vuole una bella fantasia.
Veniamo agli ingredienti.
Cosa sono gli edamame? Sono dei fagioli di soia, di colore verde, come i piselli. Sono tipici della cucina giapponese e cinese. Io e Chiara li adoriamo. Ma purtroppo non si trovano dappertutto.
Io li ho comprati surgelati Orogel e devo ammettere che sono deliziosi come quelli freschi con baccello. Per gli altri ingredienti non dovreste avere problemi di reperibilità.
Provate la ricetta, per un accento orientale al vostro quotidiano.
Ingredienti per 4 persone
400 gr di tagliatelle di grano duro (che sembrano noodles)
2 carote
2 caspi di indivia belga
50 gr di edamame (fagioli di soia)
una confezione di surimi (polpa di granchio)
un cucchiaio di mais dolce
2 pomodorini
un pugno di arachidi tostate
salsa di soia
olio di semi
sale
Preparazione
Mentre l'acqua della pasta bolle, prendete un wok o una padella dai bordi alti e mettete un filo d'olio di semi. Accendete il fuoco. Aggiungete le carote tagliate con il pelapatate, l'indivia tagliata a fettine, i surimi tagliati a metà, gli edamame, il mais. Fate cuocere a fiamma alta. Le verdure non devono lessarsi ma cuocersi restando croccanti. Aggiungete i pomodorini a spicchi e per ultimo le arachidi e un po' di salsa di soia.
Quando la pasta sarà cotta, aggiungetela al condimento e saltatela in padella per pochi secondi a fiamma alta. Se volete aggiungete altra salsa di soia. (Io l'aggiungo, perchè mi piace).
Da mangiare con le bacchette!
Senza neanche uscire di casa.
Si, perchè ci sono giorni che sono sempre davanti al computer a lavorare e realmente esco solo per andare a prendere i bimbi a scuola.
Ma visto che in casa mia si mangia tutti e quattro sia a pranzo che a cena, devo ogni giorno inventarmi qualcosa per far felice i miei uomini. E credetemi, ci vuole una bella fantasia.
Veniamo agli ingredienti.
Cosa sono gli edamame? Sono dei fagioli di soia, di colore verde, come i piselli. Sono tipici della cucina giapponese e cinese. Io e Chiara li adoriamo. Ma purtroppo non si trovano dappertutto.
Io li ho comprati surgelati Orogel e devo ammettere che sono deliziosi come quelli freschi con baccello. Per gli altri ingredienti non dovreste avere problemi di reperibilità.
Provate la ricetta, per un accento orientale al vostro quotidiano.
Ingredienti per 4 persone
400 gr di tagliatelle di grano duro (che sembrano noodles)
2 carote
2 caspi di indivia belga
50 gr di edamame (fagioli di soia)
una confezione di surimi (polpa di granchio)
un cucchiaio di mais dolce
2 pomodorini
un pugno di arachidi tostate
salsa di soia
olio di semi
sale
Preparazione
Mentre l'acqua della pasta bolle, prendete un wok o una padella dai bordi alti e mettete un filo d'olio di semi. Accendete il fuoco. Aggiungete le carote tagliate con il pelapatate, l'indivia tagliata a fettine, i surimi tagliati a metà, gli edamame, il mais. Fate cuocere a fiamma alta. Le verdure non devono lessarsi ma cuocersi restando croccanti. Aggiungete i pomodorini a spicchi e per ultimo le arachidi e un po' di salsa di soia.
Quando la pasta sarà cotta, aggiungetela al condimento e saltatela in padella per pochi secondi a fiamma alta. Se volete aggiungete altra salsa di soia. (Io l'aggiungo, perchè mi piace).
Da mangiare con le bacchette!
mercoledì 6 febbraio 2013
Oggi cucina ... Valeria!
Torta di panettone con crema al cioccolato.
Avete un panettone che vi avanza da natale? Siete stufi di mangiarlo ogni mattina a colazione? Allora questa ricetta vi piacerà tantissimo. Ricicliamo il panettone per fare un dolce morbido e profumato, arricchito da una colata di cioccolato fondente.

Ingredienti:
1 panettone da 1 kg
400 ml di latte tiepido
3 uova grandi
100 gr di zucchero
la scorza di una arancia
1/2 bicchierino di rum
100 gr. di cioccolato fondente + 50 ml di latte
Preparazione:

Ingredienti:
1 panettone da 1 kg
400 ml di latte tiepido
3 uova grandi
100 gr di zucchero
la scorza di una arancia
1/2 bicchierino di rum
100 gr. di cioccolato fondente + 50 ml di latte
Preparazione:
Per prima cosa prendere il panettone, privarlo della crosta e tagliarlo a pezzettini piccoli. Fatto ciò unite la scorza d'arancia grattuggiata, il latte tiepido, il rum e lasciate riposare il tutto fino a che il latte non sarà ben assorbito.
Nel frattempo montate a lungo le tre uova con lo zucchero, devono triplicare e diventare chiare e spumose. A questo punto riprendete il panettone con il latte e mescolatelo energicamente in modo da ottenere un composto omogeneo e senza pezzi. Unite il composto di uova, mescolando lentamente in modo da non smontarlo.
Versate il tutto in una teglia a cerniera rivestita di carta forno o imburrata e cuocete per 30 minuti a 180°. Estraete dal forno e fate raffreddare.
Quando il dolce sarà freddo, sformatelo e versateci sopra una colata di cioccolata che avrete fatto facendo sciogliere il cioccolato fondente con il latte.
Servite tiepido o a temperatura ambiente.
martedì 5 febbraio 2013
Anellini carciofi e patate
Non sono gli anellini siciliani, quelli del timballo per capirci ... ma la pastina piccolissima!
Oggi preparata come la faceva la mamma quando eravamo piccoli. Con le patate e i carciofi, quasi in brodo ... è buonissima!
In realtà se ve ne avanza, il giorno dopo è buonissima.
Come tante altre cose...
Oggi preparata come la faceva la mamma quando eravamo piccoli. Con le patate e i carciofi, quasi in brodo ... è buonissima!
In realtà se ve ne avanza, il giorno dopo è buonissima.
Come tante altre cose...
lunedì 4 febbraio 2013
Anno nuovo ... progetti nuovi!
Lo sapete che il 2013 lo stavo aspettando da 29 anni.
E poi ancora ... i corsi di cucina da Congusto! Saranno 3 i corsi di cucina che farò e i temi saranno ... sorpresa! Guardate sul sito della scuola di cucina Congusto a partire da febbraio!
Continuano ovviamente i corsi di Komax per diventare Blogger e quindi, qui trovate tutte le informazioni sulla prossima data!
Per Settembre 2013 in arrivo una delle mie più grandi soddisfazioni. Il libro con Rizzoli sulla mia vita, le mie ricette e ... non vi svelo troppo perchè tra qualche mese ve ne parlerò con tutti i dettagli necessari.
In arrivo anche una nuovissima esperienza in radio... ma sopratutto, nuove collaborazioni e nuovi progetti food. Io e Angela, insieme, vi stupiremo.
L'ho scritto anche nel mio ultimo post su Dicembre. Sarà il mio 2013, saranno i miei 30 anni, ma soprattutto sarà l'anno dei grandi cambiamenti.
Lavorativi, ovviamente.
E inizio con il darvi una piccola anticipazione.
Un nuovo blog, che andrà ad affiancare Sorelle in Pentola, ma che racconterà attraverso video, fotografie e parole le curiosità, le storie, i viaggi. Tutto rigorosamente sulla cucina.
Un nuovo blog, che andrà ad affiancare Sorelle in Pentola, ma che racconterà attraverso video, fotografie e parole le curiosità, le storie, i viaggi. Tutto rigorosamente sulla cucina.
Diciamo che Sorelle in Pentola rimarrà con focus sulle ricette, mentre il nuovo blog avrà un taglio diverso, ma capirete nei prossimi giorni di cosa si tratta.
E poi, e poi ... sono ricominciate le nuove puntate di Cuochi e Fiamme, quindi se volete partecipare come concorrenti o come pubblico vi basta inviare una mail a [email protected] e sarete ricontattati dalla redazione per essere dei nostri nella sesta edizione (edizione tutta nuova..capirete perché!)
E poi ancora ... i corsi di cucina da Congusto! Saranno 3 i corsi di cucina che farò e i temi saranno ... sorpresa! Guardate sul sito della scuola di cucina Congusto a partire da febbraio!
Continuano ovviamente i corsi di Komax per diventare Blogger e quindi, qui trovate tutte le informazioni sulla prossima data!
Per Settembre 2013 in arrivo una delle mie più grandi soddisfazioni. Il libro con Rizzoli sulla mia vita, le mie ricette e ... non vi svelo troppo perchè tra qualche mese ve ne parlerò con tutti i dettagli necessari.
In arrivo anche una nuovissima esperienza in radio... ma sopratutto, nuove collaborazioni e nuovi progetti food. Io e Angela, insieme, vi stupiremo.
Per tutti i prossimi aggiornamenti ci trovate sempre qui o su www.chiaramaci.com con il mio nuovo blog!
Buon 2013, gente!
C.
Zucca, yogurt greco, noci di Malaga.
Ultimamente le mie foto lasciano molto a desiderare. Ma il tempo è sempre meno.
Tutti che mi dicono "ma perchè non le fai fare a qualcun altro?". La mia risposta è No.
Il tempo, come sempre, se si vuole, si trova.
E io, a costo di farci la notte sui miei due amati blog, non rinuncio a ricetta e scatto.
Oggi zucca mantovana (vi ricordate tutta quella che avevo congelato? ecco, appunto) con noci di Malaga, comprate al mercato coperto di Malaga e yogurt greco.
Un mix interessante...
Ingredienti:
zucca mantovana
brodo vegetale (sedano carota cipolla)
noci di Malaga
yogurt greco
olio evo
peperoncino
Preparate la crema di zucca come indicato qui.
Servite con noci tritate grossolanamente e fiocchetti di yogurt. Terminate con un filo di olio evo, il migliore che avete :-)
Tutti che mi dicono "ma perchè non le fai fare a qualcun altro?". La mia risposta è No.
Il tempo, come sempre, se si vuole, si trova.
E io, a costo di farci la notte sui miei due amati blog, non rinuncio a ricetta e scatto.
Oggi zucca mantovana (vi ricordate tutta quella che avevo congelato? ecco, appunto) con noci di Malaga, comprate al mercato coperto di Malaga e yogurt greco.
Un mix interessante...
Ingredienti:
zucca mantovana
brodo vegetale (sedano carota cipolla)
noci di Malaga
yogurt greco
olio evo
peperoncino
Preparate la crema di zucca come indicato qui.
Servite con noci tritate grossolanamente e fiocchetti di yogurt. Terminate con un filo di olio evo, il migliore che avete :-)
sabato 2 febbraio 2013
Concorso Fornelli Indecisi!
Torna per il
terzo anno consecutivo il concorso culinario più dozzinale d'Italia
Dal 1 febbraio al 15 marzo sono aperte le iscrizioni per partecipare
Domenica 5 maggio la Masseria Ospitale di Lecce ospita l'attesa finale
dopo le combattute Primarie del Centrotavola
Dal 1 febbraio al 15 marzo sono aperte le iscrizioni per partecipare
Domenica 5 maggio la Masseria Ospitale di Lecce ospita l'attesa finale
dopo le combattute Primarie del Centrotavola
C'è tempo sino al 15 marzo per partecipare alla terza edizione del concorso di cucina dozzinale Fornelli Indecisi, nato dall’esperienza dell’omonimo gruppo su Facebook. Casalinghe disperate, single buongustai, nonne con la frittura nel sangue, ammiragli in pensione, professori con la passione per le uova, mamme con la polpetta facile, zii con il vizio della crostata, nonni avvezzi alla pasta con le cozze, cugini campioni di riempimento pucce, quelli che dicono "non so chi sia Antonella Clerici", quelle che pensano che "la Parodi era meglio cotta e mangiata", potranno partecipare a questo concorso dedicato a tutti tranne che ai cuochi o alle cuoche professionisti. Nessun limite di età, razza, religione bastano solo la passione per la cucina e la voglia di condividere i propri segreti. La cucina dozzinale non è di mediocre qualità ma una cucina semplice, fatta con ingredienti che si trovano in casa, basata sulle ricette tramandate dalle nostre nonne o frutto dell'improvvisazione del momento. Nelle prime due edizioni oltre 150 persone (dai 18 ai 90 anni) provenienti da tutta Italia hanno partecipato a questo concorso con l'unico obiettivo di divertirsi.
Ogni candidato dovrà mandare una mail (compilando il form che si trova sul sito www.fornellindecisi.it) entro e non oltre il 15 marzo 2013 a [email protected] con una ricetta di cucina dozzinale, con ingredienti e modalità di preparazione, una breve scheda di presentazione del candidato, un testo (diciamo, letterario, di al massimo 3000 battute) che illustri la ricetta, le sensazioni che il candidato prova (praticamente una traccia libera) e le motivazioni che hanno portato alla sua scelta, e una foto che immortali il partecipante con il piatto appena sfornato e allestito. Ogni candidato (anche a sua insaputa) potrà partecipare ad una sola delle quattro categorie previste: antipasti (di mare o di terra); primi piatti (caldi o freddi); secondi piatti con contorno; dolci.
Dalle parole si passerà ai piatti. Nella prima fase di selezione la giuria (ancora in via di definizione ma sicuramente valida, simpatica, buongustaia e competente, presieduta da Pierpaolo Lala e coordinata da DonPasta), dopo una rigida scelta che terrà conto della ricetta, del testo e della foto, decreterà sei ricette finaliste per ciascuna categoria che parteciperanno alle Primarie del centrotavola e verranno votate direttamente dal pubblico via facebook e via mail. Verranno così scelte tre ricette per ciascuna categoria che si sfideranno nella finalissima prevista per domenica 5 maggio alla Masseria Ospitale sulla Lecce/Torre Chianca (www.masseriaospitale.com) grazie alla collaborazione di Oronzo, Valeria e di tutto lo staff del ristorante.
Nel corso della finale i cuochi e le cuoche giunti alla sfida pratica dovranno cucinare la propria ricetta (aiutati da alcuni chef) e farla assaggiare ad una giuria composta da esperti e da persone selezionate nel pubblico (in tutto una dozzina) che al centro della sala assaggeranno le dodici pietanze e decreteranno il vincitore per ogni categoria. Anche quest'anno è prevista una giuria tecnica di qualità che assegnerà il premio della critica. Ovviamente tutti i partecipanti alla giornata (lunga come un matrimonio) non resteranno a bocca asciutta ma degusteranno il pranzo preparato da Valeria, chef del ristorante. Una vera e propria festa della cucina. Ai vincitori andranno tanti onori e ricchi premi (in materie prime).
Fornelli Indecisi, realizzato grazie alla collaborazione con Libera Terra di Puglia, Coldiretti Lecce, Movimento Turismo del vino, Masseria Ospitale, Cantele, Masseria L'Astore, Candido, Santi Dimitri, Royal Gelati, Birranova, Lupo Editore, quiSalento, Coolclub, Pazlab e molti altri partner, è un’idea del patron Pierpaolo Lala. Classe 1977, socio fondatore e lavoratore della Cooperativa CoolClub di Lecce che si occupa di ideazione, organizzazione e promozione di eventi culturali, di uffici stampa e di editoria. Nel 2004 ha pubblicato con Maria Vittoria Dell’Anna il volume “Mi consenta un girotondo. Lingua e lessico nella Seconda Repubblica”. Dopo una lunga militanza su fanzine e giornali autoprodotti nel 1996 ha iniziato a scrivere su quotidiani e periodici locali. Vive prettamente su Facebook e quando ha tempo a San Cesario di Lecce. La sua grande passione fin da piccolo è la cucina (e si vede). Ha ideato Fornelli Indecisi solo per poter rubare ricette.
Tutte le info, nuove ricette e il modulo per partecipare al concorso sono sul sito www.fornellindecisi.it
Fornelli Indecisi
Rubrica di cucina dozzinale
un’idea di Pierpaolo Lala
mail: [email protected]
Tag:
Comunicati stampa
venerdì 1 febbraio 2013
Custard Cream
Ovvero crema inglese.
Quanti di voi, l'hanno mai fatta? Come vi avevo promesso ieri eccovi la ricetta originale della mia amica Carmela di Hastings-Sussex- Inghilterra.
Quando avevo 15 anni, finita la scuola, sono stata a studiare l'inglese (come molti miei coetanei di allora) per due mesi. E la fortuna ha voluto che vivessi a casa sua.
Sapete cosa vuol dire? ...Che mangiavo benissimo. Carmela è italiana di origine, campana per l'esattezza. E quindi inutile dirvi che piatti mi preparava quando rientravo dal college.
Ma per i dolci diventava inglese, lo diceva lei stessa. E preparava apple pie da capogiro che affondava in salse alla vaniglia meravigliose.
Ecco perchè ho voluto la ricetta, per condividerla anche con voi.
Ricordate. Deve essere una salsa quindi fluida e va tenuta in frigorifero. E va gustata con torte calde...per creare quella magia so british.
La mia custard cream è molto gialla. Perchè utilizzo uova per pasta fresca (le solite) quindi con un tuorlo di un colore molto intenso. Se vi viene più chiara, nessun problema.
Ingredienti:
600 ml di latte
6 tuorli
estratto di vaniglia
100 gr di zucchero
Mettete il latte, con la vaniglia, in un pentolino e portatelo ad un principio di bollore. Nel frattempo montate i tuorli con lo zucchero fino a creare un composto omogeneo. A questo punto versatelo nel latte e mescolate affinchè la crema si amalgami bene e si addensi leggermente. La consistenza non deve essere quella della crema pasticcera bensì più fluida e vellutata.
E' la classica salsa d'accompagnamento inglese. Perfetta con torte di mele calde. Ma anche con le torte al cioccolato si sposa divinamente.
Quanti di voi, l'hanno mai fatta? Come vi avevo promesso ieri eccovi la ricetta originale della mia amica Carmela di Hastings-Sussex- Inghilterra.
Quando avevo 15 anni, finita la scuola, sono stata a studiare l'inglese (come molti miei coetanei di allora) per due mesi. E la fortuna ha voluto che vivessi a casa sua.
Sapete cosa vuol dire? ...Che mangiavo benissimo. Carmela è italiana di origine, campana per l'esattezza. E quindi inutile dirvi che piatti mi preparava quando rientravo dal college.
Ma per i dolci diventava inglese, lo diceva lei stessa. E preparava apple pie da capogiro che affondava in salse alla vaniglia meravigliose.
Ecco perchè ho voluto la ricetta, per condividerla anche con voi.
Ricordate. Deve essere una salsa quindi fluida e va tenuta in frigorifero. E va gustata con torte calde...per creare quella magia so british.
La mia custard cream è molto gialla. Perchè utilizzo uova per pasta fresca (le solite) quindi con un tuorlo di un colore molto intenso. Se vi viene più chiara, nessun problema.
Ingredienti:
600 ml di latte
6 tuorli
estratto di vaniglia
100 gr di zucchero
Mettete il latte, con la vaniglia, in un pentolino e portatelo ad un principio di bollore. Nel frattempo montate i tuorli con lo zucchero fino a creare un composto omogeneo. A questo punto versatelo nel latte e mescolate affinchè la crema si amalgami bene e si addensi leggermente. La consistenza non deve essere quella della crema pasticcera bensì più fluida e vellutata.
E' la classica salsa d'accompagnamento inglese. Perfetta con torte di mele calde. Ma anche con le torte al cioccolato si sposa divinamente.
Crumble di mele e pere (di ieri) con custard cream
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