martedì 30 settembre 2014
lunedì 29 settembre 2014
giovedì 25 settembre 2014
mercoledì 24 settembre 2014
Cous-cous con dolce Tomasoni alla rucola
E mentre Chiara si sta godendo il Cous-cous fest a San Vito Lo Capo (compresi i 37°!!!!), io preparo un'insalata di cous cous in agrodolce (Compresi i 15°!!!!!).
E magicamente la distanza che ci separa, scompare.
Questa ricetta la dedico a lei. E a voi naturalmente.
Preparate il cous-cous mettendo in una ciotola 100 gr di cous cous e 100 ml di acqua bollente salata. Coprite e lasciate gonfiare. Nel frattempo pelate le verdure e tagliatele a cubetti. Quando il cous-cous sarà raddoppiato di volume, sgranatelo con uno forchetta e un po' d'olio, aggiungete le verdure, la menta fresca, i ceci precedentemente lessati, l'uvetta e il Dolce Tomasoni alla rucola tagliato a cubetti. Mescolate bene, condite con olio extravergine e sale e servite.
E magicamente la distanza che ci separa, scompare.
Questa ricetta la dedico a lei. E a voi naturalmente.
Ricetta di Angela Maci - Foto di Giuseppe Murador
Per 4 Persone
- 1 Dolce Tomasoni alla rucola
- 100 gr cous-cous
- 2 carote
- 2 zucchine
- 50 gr uvetta
- 80 gr ceci
- olio extravergine di oliva
- menta fresca
- sale
Preparate il cous-cous mettendo in una ciotola 100 gr di cous cous e 100 ml di acqua bollente salata. Coprite e lasciate gonfiare. Nel frattempo pelate le verdure e tagliatele a cubetti. Quando il cous-cous sarà raddoppiato di volume, sgranatelo con uno forchetta e un po' d'olio, aggiungete le verdure, la menta fresca, i ceci precedentemente lessati, l'uvetta e il Dolce Tomasoni alla rucola tagliato a cubetti. Mescolate bene, condite con olio extravergine e sale e servite.
martedì 23 settembre 2014
lunedì 22 settembre 2014
venerdì 19 settembre 2014
Ravioli di rapa rossa con stracchino di capra e pepe nero
Per augurarvi uno splendido week end di sole, ho voglia di condividere con voi una ricetta che amo particolarmente.
Ricercata e chic nella sua semplicità.
Tempo fa ho preparato un ricco ricettario per il sito del caseificio Tomasoni e quando dovevo pensare alla possibile ricetta con lo stracchino di capra, beh, non ho potuto resistere. Ho scelto questi semplici, raffinati e delicati ravioli di rapa rossa arricchiti da un cremoso cuore di capra.
E' un antipasto che faccio ormai da anni quando vengono amici e riscontra sempre molto successo perché la rapa rossa, ahimè non è amata e capita al gusto. In questa variante invece risulta delicata e leggera.
Vegetariano, leggero, buono ed economico. Meglio di così...
2 rape rosse
olio extravergine di oliva
sale
pepe
Pelate le rape rosse cotte al vapore ( in commercio si trovano già cotte, potete trovarle nel banco frigo delle insalate, nei supermercati) e tagliatele molto sottilmente. Se avete a disposizione un'affettatrice, sarebbe meglio perché dovete tagliare delle fette quasi trasparenti. Farcite la metà delle fettine di rapa con un cucchiaino di stracchino di capra, poi sovrapponete le altre fettine, schiacciate i bordi con le mani e incidete i ravioli con un coppapasta tondo. Disponete i ravioli nei piatti, condite con olio extravergine, sale e pepe.
Ricercata e chic nella sua semplicità.
Tempo fa ho preparato un ricco ricettario per il sito del caseificio Tomasoni e quando dovevo pensare alla possibile ricetta con lo stracchino di capra, beh, non ho potuto resistere. Ho scelto questi semplici, raffinati e delicati ravioli di rapa rossa arricchiti da un cremoso cuore di capra.
E' un antipasto che faccio ormai da anni quando vengono amici e riscontra sempre molto successo perché la rapa rossa, ahimè non è amata e capita al gusto. In questa variante invece risulta delicata e leggera.
Vegetariano, leggero, buono ed economico. Meglio di così...
Foto di Giuseppe Murador
Ingredienti per 4 persone
200 gr Stracchino di capra Tomasoni2 rape rosse
olio extravergine di oliva
sale
pepe
Pelate le rape rosse cotte al vapore ( in commercio si trovano già cotte, potete trovarle nel banco frigo delle insalate, nei supermercati) e tagliatele molto sottilmente. Se avete a disposizione un'affettatrice, sarebbe meglio perché dovete tagliare delle fette quasi trasparenti. Farcite la metà delle fettine di rapa con un cucchiaino di stracchino di capra, poi sovrapponete le altre fettine, schiacciate i bordi con le mani e incidete i ravioli con un coppapasta tondo. Disponete i ravioli nei piatti, condite con olio extravergine, sale e pepe.
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giovedì 18 settembre 2014
Le pesche dolci di Francesca
Quest'estate, ad Agropoli, ho trascorso un'intera giornata con Francesca a preparare le pesche.
Avete presente quei deliziosi dolcetti ripieni di crema e imbevuti di alchermes?
La mia bisnonna Maria era la regina delle pesche e ogni volta che andavo a trovarla, sul tavolo del salotto, erano lì ad aspettarmi. Meravigliosi bocconcini rossi, coperti di zucchero e ripieni di crema e cioccolato.
Non li ho mai preparati. Erano i dolci della nonna Maria e sono rimasti tali per tanti anni.
Poi un giorno d'agosto di quest'anno, complice un'amica, mi sono messa a impastare.
La versione di Francesca, cilentana doc, è un po' diversa sia nella preparazione che negli ingredienti, da quelle di mia nonna, bolognese doc. Ma il bello della cucina, il bello delle tradizioni è anche questo. Poter avere diverse versioni della stessa ricetta.
Così oggi vi delizierò con la versione cilentana delle pesche dolci.
Ingredienti per 60 pesche
Per i biscotti (120)
1 kg di farina 00
300 gr di sugna o burro ammorbidito
6 uova
400 gr di zucchero
latte (se l'impasto dovesse essere duro)
sale q.b.
per la crema:
70 gr di farina
120 gr di zucchero
4 tuorli
1 uovo intero
scorzetta di limone
Su una spianatoia grande, impastare insieme la farina, la sugna, lo zucchero, il sale, le uova. Il composto dovrà risultare compatto, elastico e untuoso al tatto.
Lasciate riposare per qualche minuto mentre preparate il piano di lavoro.
Prendete dei gusci di noci vuoti che vi serviranno per creare i biscottini concavi. (questo passaggio è molto personale, mia nonna faceva delle palline senza l'aiuto dei gusci.) Preparate delle palline di impasto e adagiatele sul guscio, ricoprendolo. Preparate una placca da forno ricoperta di carta forno e adagiate le palline con il guscio. In forno a 160° per 10 minuti. Lasciate poi raffreddare. Stappate il guscio facendo attenzione a non rompere il biscotto.
Preparate ora la crema e quando sarà pronta riempite i due biscotti. Passateli nell'alchermes (Francesca ha utilizzato anche un po' di colorante rosso per dolci) e poi nello zucchero semolato.
Servite in un vassoio e guarnite con foglie di mandarino e di pesco.
Avete presente quei deliziosi dolcetti ripieni di crema e imbevuti di alchermes?
La mia bisnonna Maria era la regina delle pesche e ogni volta che andavo a trovarla, sul tavolo del salotto, erano lì ad aspettarmi. Meravigliosi bocconcini rossi, coperti di zucchero e ripieni di crema e cioccolato.
Non li ho mai preparati. Erano i dolci della nonna Maria e sono rimasti tali per tanti anni.
Poi un giorno d'agosto di quest'anno, complice un'amica, mi sono messa a impastare.
La versione di Francesca, cilentana doc, è un po' diversa sia nella preparazione che negli ingredienti, da quelle di mia nonna, bolognese doc. Ma il bello della cucina, il bello delle tradizioni è anche questo. Poter avere diverse versioni della stessa ricetta.
Così oggi vi delizierò con la versione cilentana delle pesche dolci.
Ingredienti per 60 pesche
Per i biscotti (120)
1 kg di farina 00
300 gr di sugna o burro ammorbidito
6 uova
400 gr di zucchero
latte (se l'impasto dovesse essere duro)
sale q.b.
per la crema:
70 gr di farina
120 gr di zucchero
4 tuorli
1 uovo intero
scorzetta di limone
Su una spianatoia grande, impastare insieme la farina, la sugna, lo zucchero, il sale, le uova. Il composto dovrà risultare compatto, elastico e untuoso al tatto.
Lasciate riposare per qualche minuto mentre preparate il piano di lavoro.
Prendete dei gusci di noci vuoti che vi serviranno per creare i biscottini concavi. (questo passaggio è molto personale, mia nonna faceva delle palline senza l'aiuto dei gusci.) Preparate delle palline di impasto e adagiatele sul guscio, ricoprendolo. Preparate una placca da forno ricoperta di carta forno e adagiate le palline con il guscio. In forno a 160° per 10 minuti. Lasciate poi raffreddare. Stappate il guscio facendo attenzione a non rompere il biscotto.
Preparate ora la crema e quando sarà pronta riempite i due biscotti. Passateli nell'alchermes (Francesca ha utilizzato anche un po' di colorante rosso per dolci) e poi nello zucchero semolato.
Servite in un vassoio e guarnite con foglie di mandarino e di pesco.
mercoledì 17 settembre 2014
Grandi ed inzupposi
Avete presente la pubblicità dei nuovi biscotti Mulino Bianco? Quelli grandi ed inzupposi?
Ecco, quando l'ho vista, mi sono venuti in mente questi biscotti che preparo per me e per i miei vicini di casa. E allora non potevo non condividerli anche con voi.
Sono buoni, io li adoro perché quando li metto nel latte o nel tè, si inzuppano completamente rendendo la mia colazione più felice!
Ingredienti per 30 biscotti
200 gr di burro
200 gr di zucchero
1/2 bicchiere d'acqua
500 gr di farina
1/2 bustina di lievito per dolci
sale
Riunite in un pentolino lo zucchero, il burro, il sale e l'acqua. Portate a bollore su fiamma bassa. Quando il burro sarà fuso spegnete il fuoco e lasciate riposare per 20 minuti rigirando spesso. Setacciate ora la farina con il lievito in una terrina e aggiungete il composto liquido ormai freddo. Lavorate l'impasto prima con un cucchiaio e poi con le mani. Dovrete ottenere un composto omogeneo, che sia compatto ma piuttosto molle. Preriscaldate il forno a 180° . Potrete ora riempire un sac à poche con il composto molle e creare i biscotti su una placca rivestita di carta forno. Cospargete la superficie di zucchero. Infornate per circa 15 minuti. I biscotti dovranno essere dorati esternamente. Lasciate raffreddare e servite. (In cottura, crescendo, si potrebbero attaccare l'un l'altro, basterà farli raffreddare e staccarli)
Potete conservarli (sempre che ne rimangano) in un contenitore ermetico.
Ecco, quando l'ho vista, mi sono venuti in mente questi biscotti che preparo per me e per i miei vicini di casa. E allora non potevo non condividerli anche con voi.
Sono buoni, io li adoro perché quando li metto nel latte o nel tè, si inzuppano completamente rendendo la mia colazione più felice!
Ingredienti per 30 biscotti
200 gr di burro
200 gr di zucchero
1/2 bicchiere d'acqua
500 gr di farina
1/2 bustina di lievito per dolci
sale
Riunite in un pentolino lo zucchero, il burro, il sale e l'acqua. Portate a bollore su fiamma bassa. Quando il burro sarà fuso spegnete il fuoco e lasciate riposare per 20 minuti rigirando spesso. Setacciate ora la farina con il lievito in una terrina e aggiungete il composto liquido ormai freddo. Lavorate l'impasto prima con un cucchiaio e poi con le mani. Dovrete ottenere un composto omogeneo, che sia compatto ma piuttosto molle. Preriscaldate il forno a 180° . Potrete ora riempire un sac à poche con il composto molle e creare i biscotti su una placca rivestita di carta forno. Cospargete la superficie di zucchero. Infornate per circa 15 minuti. I biscotti dovranno essere dorati esternamente. Lasciate raffreddare e servite. (In cottura, crescendo, si potrebbero attaccare l'un l'altro, basterà farli raffreddare e staccarli)
Potete conservarli (sempre che ne rimangano) in un contenitore ermetico.
martedì 16 settembre 2014
lunedì 15 settembre 2014
Zucchine alla scapece!
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Chiara Maci,
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mercoledì 10 settembre 2014
Li coccolo con la focaccia al rosmarino
Fare una focaccia in poco tempo si può.
Fare una focaccia ben lievitata in poco tempo, anche.
Fare una focaccia soffice che non lieviti in pancia la notte, non è un sogno .
Non ho mai utilizzato farine auto lievitanti eppure ho provato il preparato per pizza soffice al kamut dei Molini Pivetti ed è stato un successo.
Domenica sera sono venuti i miei più cari amici per un aperitivo in giardino. E' stato bello ritrovarsi dopo la pausa estiva, è stato bello coccolarli con la focaccia al rosmarino. Una ricetta che accontenta sempre tutti perché semplice e buona.
L'ho impastata alle 15 e alle 19 era già pronta e fumante sul tagliere in giardino. Soffice e gustosa ma soprattutto leggera.
Ecco, questi sono i prodotti di cui mi piace parlare. Prodotti buoni che facilitano la vita.
E adesso seguitemi in cucina per la ricetta...
Ingredienti: per una focaccia
500 gr di preparato per pizza soffice con grano kamut Pivetti
1 patata lessa
250 ml di acqua tiepida
20 gr di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale grosso
In una boule mescolate il preparato con l'acqua tiepida, la patata lessa e l'olio evo. Impastate bene, coprite con pellicola e fare riposare per 3 ore.
Passato il tempo necessario, con le mani bagnate di olio prendete la pasta e stendetela su una teglia. Con le dita formate tanti buchi, tipici della focaccia, cospargete di sale grosso e rosmarino.
Infornate a 180° per 30 minuti.
Fare una focaccia ben lievitata in poco tempo, anche.
Fare una focaccia soffice che non lieviti in pancia la notte, non è un sogno .
Non ho mai utilizzato farine auto lievitanti eppure ho provato il preparato per pizza soffice al kamut dei Molini Pivetti ed è stato un successo.
Domenica sera sono venuti i miei più cari amici per un aperitivo in giardino. E' stato bello ritrovarsi dopo la pausa estiva, è stato bello coccolarli con la focaccia al rosmarino. Una ricetta che accontenta sempre tutti perché semplice e buona.
L'ho impastata alle 15 e alle 19 era già pronta e fumante sul tagliere in giardino. Soffice e gustosa ma soprattutto leggera.
Ecco, questi sono i prodotti di cui mi piace parlare. Prodotti buoni che facilitano la vita.
E adesso seguitemi in cucina per la ricetta...
Ingredienti: per una focaccia
500 gr di preparato per pizza soffice con grano kamut Pivetti
1 patata lessa
250 ml di acqua tiepida
20 gr di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale grosso
In una boule mescolate il preparato con l'acqua tiepida, la patata lessa e l'olio evo. Impastate bene, coprite con pellicola e fare riposare per 3 ore.
Passato il tempo necessario, con le mani bagnate di olio prendete la pasta e stendetela su una teglia. Con le dita formate tanti buchi, tipici della focaccia, cospargete di sale grosso e rosmarino.
Infornate a 180° per 30 minuti.
martedì 9 settembre 2014
lunedì 8 settembre 2014
Torta Caprese rivisitata!
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mercoledì 3 settembre 2014
martedì 2 settembre 2014
La nostra Alma
Ho aspettato un mese esatto dalla fine dei lavori per raccontarvi, la mia, la nostra Alma.
Ho aspettato di mettere insieme tutte le foto fatte in questi mesi per pubblicare il post di chiusura (scritto il 2 agosto, a Colorno). Il mio ultimo racconto di questo 27° corso di tecniche di base.
Colorno 2 giugno-2 agosto 2014
Due mesi esatti dall'arrivo a Colorno, dal giorno in cui entrai in Alma non come blogger, non come assaggiatrice ma come studente. Già, studente del corso di Tecniche di base.
Avrei potuto scegliere il corso di pasticceria ma il richiamo alla cucina, agli ortaggi, ai pesci, alle carni, alla pasta fresca è stato più forte. Il richiamo alla terra e al mare è stato immediato. Come lo è stato per Gabriele, Fabrizia, Marco, Riccardo, Matteo, Simone, Luca, Pierpaolo, Sofia, Sabine, Stefano, Andrea, Mauro, Paulo, Adriano, Francesco, Alessandro, Leopoldo, Davide, Daniele. E forse come lo è stato prima di noi per Vania e Fabio, i nostri chef docenti che in questi intensi mesi ci hanno fatto capire qualcosa in più della cucina che conoscevamo.
Nonostante io viva da diversi anni il meraviglioso mondo dell'enogastronomia, da appassionata, da blogger, da sommelier, da storica, da curiosa, da mamma, mi mancava la tecnica di una scuola, mi mancavano i ritmi serrati e frenetici, mi mancava la precisione.
E allora per un po' ho messo via la creatività, la passione, la generosità per una scommessa. Una scommessa con me stessa. Ho scelto Alma e ho scelto di viverla con l'umiltà e il rispetto che si devono avere nella vita.
Ho scelto assieme ai miei compagni, la conoscenza e la tecnica. Insieme abbiamo scelto di frequentare il corso di tecniche di base, di pelare patate, di tagliare carote, di disossare polli e sfilettare pesci, di impastare, di pulire, lavare, stoccare e di assimilare tutta la cultura e la vera cucina che si respira in questa grande scuola!
E credo che da oggi in poi, aggiungeremo qualcosa in più alla nostra vita. Credo che da oggi in poi cucineremo le interiora perché abbiamo imparato a conoscerle e ad impreziosirle, credo che prepareremo lo sgombro sott'olio e la giardiniera di ortaggi perché abbiamo imparato a conservare, credo che faremo tanti centrifugati di carote e sedano perché abbiamo imparato a non buttare via nulla, credo che continueremo a sfilettare i pesci tondi e piatti nel modo giusto perché abbiamo imparato a rendere presentabile un piatto. Credo che da oggi in poi lavoreremo con più metodo.
Quando mi chiedono come si diventa blogger, io rispondo sempre: con lo studio, la pratica, la costanza, la dedizione, il tempo e l'umiltà.
E se mi chiedono come si diventa chef de cuisine, rispondo con lo studio, la pratica, tanta pratica, la costanza, la dedizione, il tempo e tanta umiltà.
Credo che per fare del tuo lavoro, la tua forza, devi investire tutto il tuo tempo, le tue ore, devi crederci tanto e devi continuamente essere presente.
Perché come disse un giorno lo chef Michel Magada "il cuoco si crea in cucina"
Mi chiedete se ho vinto la mia scommessa? Si, lo dico con l'orgoglio di chi questa scuola l'ha fatta, di chi questa scuola l'ha vissuta a 360° facendo salti mortali per coniugare famiglia e lavoro. Ma alla fine con un po' di sacrificio sono riuscita a terminare il mio percorso con successo.
L'ho sempre detto, questa è una scuola di emozioni forti. Ed io di emozioni me ne porterò dentro tante. Ho creato legami, ho costruito rapporti, ho imparato, guardato, vissuto intensamente, ho sorriso tanto e ho anche pianto. Perché, lo sapete, quando faccio le cose, mi piace farle con il cuore.
Oggi lascio Colorno per tornare alla mia vita di tutti i giorni, alla mia vita di moglie, di mamma, di food blogger. E chiudo la porta della mia casa in via Cairoli con una lacrima. Una lacrima di gioia perché quello che ho vissuto qui dentro e dentro quella reggia è stato un tassello bellissimo della mia vita. Alma è studio, impegno costante, lavoro pesante ma è anche sorrisi, abbracci, amici, fratelli e quello che mi hanno dato i miei ragazzi, i miei chef me lo porterò sempre dentro al cuore.
Ho ricevuto tante dimostrazioni d'affetto. C'è chi mi considerava la sua sorella maggiore, chi ha avuto bisogno di una spalla su cui piangere, chi mi ha definito la sua mamma di Colorno, chi mi ha scritto messaggi bellissimi, chi mi ha fatto regali gustosissimi. C'è forse qualcosa di più bello???
Emozioni, tante emozioni. Questa è la mia, la nostra Alma.
E chiudo qui il mio racconto durato due mesi, chiudo qui (perché ho già le lacrime agli occhi) e ringrazio tutti, ma proprio tutte quelle meravigliose anime che hanno reso il mio cammino felice.
Ringrazio Giovanni, Andrea, Candida, Laura, Diana, Eliana, Enza, Benedetta, Marco, Vania, Fabio, Marino, Luca, Davide, Michele, Paula, Chiara, Bruno, Michel, Tiziano, Matteo, Walter, Laura, Cristian, Massimo, insieme a tantissime altre anime : la Grande Brigata di Alma che ogni giorno lavora per portare in alto la Grande Cucina Italiana.
Ma soprattutto ringrazio loro: i miei ragazzi del 27° corso di Tecniche di base. Siete persone stupende e io voglio vedervi volare in alto, voglio che continuiate a credere nel vostro bellissimo sogno e voglio che lo facciate con tutta l'anima, con tutta la grinta e la tenacia e il costante sacrificio che ci vuole per fare questo mestiere.

Come dice la chef Vania Ghedini "questo è il lavoro più bello del mondo se ci credi veramente".
Io continuerò a seguirvi sempre, continuerò a vedervi crescere e diventare grandi uomini, grandi donne e grandi cuochi. Non perdete mai il vostro entusiasmo, il vostro sorriso, la vostra voglia di spaccare il mondo. Continuate a crederci con la testa e con il cuore. Sempre.
Mi avete dato tanto, io forse ho dato tanto anche a voi. A volte bastava un sorriso per riprendere le ore di lavoro con la marcia giusta, a volte bastava un aiuto rivolto al più debole, a volte bastava una birra insieme per rilassarci, a volte bastava un abbraccio per sfogarci. Tutto quello che abbiamo vissuto insieme lo porteremo con noi, sarà un ricordo sempre vivo. Insieme, anche vivere Alma è stato più bello, è stato più semplice.
E come ho già scritto e detto a tanti di voi, voglio essere fiera di voi, come lo sono oggi. Per chi ce l'ha fatta da vincitore e chi ce l'ha fatta da combattente, abbiamo combattuto insieme una battaglia in modo onesto e da amici e questo credo sia l'inizio di una grande vittoria.
Vedervi crescere in questi due mesi, vedervi cambiare, vedervi arrivare puntuali, con la divisa stirata e con la barba rasata, senza orecchini e pircing. Con la voglia e la carica di incominciare una nuova giornata di lavoro, con la voglia di scoprire sempre ingredienti nuovi, con la voglia di dare sempre il massimo per riuscire, con la voglia di finire questa scuola a testa alta e con la voglia di ricominciare alla grande.
Vedere Leone fare passi avanti giorno dopo giorno, settimana dopo settimana per imparare ad averlo un metodo, vedere la Fabri non arrendersi mai fino alla fine perché è quello che vuole, vedere la precisione silenziosa di Salamina, vedere l'operatività di Daniele, la rapidità di Mastella, la disponibilità di Eduardo, la positività di Ricca, l'ordine di Sabine è qualcosa che non dimenticherò. E' questo che fa una grande Brigata. E noi lo eravamo.
Questa è l'Alma che ho vissuto e lo devo anche a voi.
Ho aspettato di mettere insieme tutte le foto fatte in questi mesi per pubblicare il post di chiusura (scritto il 2 agosto, a Colorno). Il mio ultimo racconto di questo 27° corso di tecniche di base.
Il primo e l'ultimo giorno.
Colorno 2 giugno-2 agosto 2014
Due mesi esatti dall'arrivo a Colorno, dal giorno in cui entrai in Alma non come blogger, non come assaggiatrice ma come studente. Già, studente del corso di Tecniche di base.
Avrei potuto scegliere il corso di pasticceria ma il richiamo alla cucina, agli ortaggi, ai pesci, alle carni, alla pasta fresca è stato più forte. Il richiamo alla terra e al mare è stato immediato. Come lo è stato per Gabriele, Fabrizia, Marco, Riccardo, Matteo, Simone, Luca, Pierpaolo, Sofia, Sabine, Stefano, Andrea, Mauro, Paulo, Adriano, Francesco, Alessandro, Leopoldo, Davide, Daniele. E forse come lo è stato prima di noi per Vania e Fabio, i nostri chef docenti che in questi intensi mesi ci hanno fatto capire qualcosa in più della cucina che conoscevamo.
Nonostante io viva da diversi anni il meraviglioso mondo dell'enogastronomia, da appassionata, da blogger, da sommelier, da storica, da curiosa, da mamma, mi mancava la tecnica di una scuola, mi mancavano i ritmi serrati e frenetici, mi mancava la precisione.
E allora per un po' ho messo via la creatività, la passione, la generosità per una scommessa. Una scommessa con me stessa. Ho scelto Alma e ho scelto di viverla con l'umiltà e il rispetto che si devono avere nella vita.
Ho scelto assieme ai miei compagni, la conoscenza e la tecnica. Insieme abbiamo scelto di frequentare il corso di tecniche di base, di pelare patate, di tagliare carote, di disossare polli e sfilettare pesci, di impastare, di pulire, lavare, stoccare e di assimilare tutta la cultura e la vera cucina che si respira in questa grande scuola!
Quando mi chiedono come si diventa blogger, io rispondo sempre: con lo studio, la pratica, la costanza, la dedizione, il tempo e l'umiltà.
E se mi chiedono come si diventa chef de cuisine, rispondo con lo studio, la pratica, tanta pratica, la costanza, la dedizione, il tempo e tanta umiltà.
Credo che per fare del tuo lavoro, la tua forza, devi investire tutto il tuo tempo, le tue ore, devi crederci tanto e devi continuamente essere presente.
Perché come disse un giorno lo chef Michel Magada "il cuoco si crea in cucina"
Mi chiedete se ho vinto la mia scommessa? Si, lo dico con l'orgoglio di chi questa scuola l'ha fatta, di chi questa scuola l'ha vissuta a 360° facendo salti mortali per coniugare famiglia e lavoro. Ma alla fine con un po' di sacrificio sono riuscita a terminare il mio percorso con successo.
L'ho sempre detto, questa è una scuola di emozioni forti. Ed io di emozioni me ne porterò dentro tante. Ho creato legami, ho costruito rapporti, ho imparato, guardato, vissuto intensamente, ho sorriso tanto e ho anche pianto. Perché, lo sapete, quando faccio le cose, mi piace farle con il cuore.
Oggi lascio Colorno per tornare alla mia vita di tutti i giorni, alla mia vita di moglie, di mamma, di food blogger. E chiudo la porta della mia casa in via Cairoli con una lacrima. Una lacrima di gioia perché quello che ho vissuto qui dentro e dentro quella reggia è stato un tassello bellissimo della mia vita. Alma è studio, impegno costante, lavoro pesante ma è anche sorrisi, abbracci, amici, fratelli e quello che mi hanno dato i miei ragazzi, i miei chef me lo porterò sempre dentro al cuore.
Ho ricevuto tante dimostrazioni d'affetto. C'è chi mi considerava la sua sorella maggiore, chi ha avuto bisogno di una spalla su cui piangere, chi mi ha definito la sua mamma di Colorno, chi mi ha scritto messaggi bellissimi, chi mi ha fatto regali gustosissimi. C'è forse qualcosa di più bello???
Emozioni, tante emozioni. Questa è la mia, la nostra Alma.
E chiudo qui il mio racconto durato due mesi, chiudo qui (perché ho già le lacrime agli occhi) e ringrazio tutti, ma proprio tutte quelle meravigliose anime che hanno reso il mio cammino felice.
Ringrazio Giovanni, Andrea, Candida, Laura, Diana, Eliana, Enza, Benedetta, Marco, Vania, Fabio, Marino, Luca, Davide, Michele, Paula, Chiara, Bruno, Michel, Tiziano, Matteo, Walter, Laura, Cristian, Massimo, insieme a tantissime altre anime : la Grande Brigata di Alma che ogni giorno lavora per portare in alto la Grande Cucina Italiana.
Ringrazio Cristina, la mia coinquilina-Alma per avermi regalato momenti felici, risate spontanee, mangiate goderecce e abbracci sinceri e per avermi fatto scoprire il valore di una vera amicizia nata per casa e già...on the road.
Ma soprattutto ringrazio loro: i miei ragazzi del 27° corso di Tecniche di base. Siete persone stupende e io voglio vedervi volare in alto, voglio che continuiate a credere nel vostro bellissimo sogno e voglio che lo facciate con tutta l'anima, con tutta la grinta e la tenacia e il costante sacrificio che ci vuole per fare questo mestiere.
Come dice la chef Vania Ghedini "questo è il lavoro più bello del mondo se ci credi veramente".
Io continuerò a seguirvi sempre, continuerò a vedervi crescere e diventare grandi uomini, grandi donne e grandi cuochi. Non perdete mai il vostro entusiasmo, il vostro sorriso, la vostra voglia di spaccare il mondo. Continuate a crederci con la testa e con il cuore. Sempre.
Mi avete dato tanto, io forse ho dato tanto anche a voi. A volte bastava un sorriso per riprendere le ore di lavoro con la marcia giusta, a volte bastava un aiuto rivolto al più debole, a volte bastava una birra insieme per rilassarci, a volte bastava un abbraccio per sfogarci. Tutto quello che abbiamo vissuto insieme lo porteremo con noi, sarà un ricordo sempre vivo. Insieme, anche vivere Alma è stato più bello, è stato più semplice.
E come ho già scritto e detto a tanti di voi, voglio essere fiera di voi, come lo sono oggi. Per chi ce l'ha fatta da vincitore e chi ce l'ha fatta da combattente, abbiamo combattuto insieme una battaglia in modo onesto e da amici e questo credo sia l'inizio di una grande vittoria.
Vedervi crescere in questi due mesi, vedervi cambiare, vedervi arrivare puntuali, con la divisa stirata e con la barba rasata, senza orecchini e pircing. Con la voglia e la carica di incominciare una nuova giornata di lavoro, con la voglia di scoprire sempre ingredienti nuovi, con la voglia di dare sempre il massimo per riuscire, con la voglia di finire questa scuola a testa alta e con la voglia di ricominciare alla grande.
Vedere Leone fare passi avanti giorno dopo giorno, settimana dopo settimana per imparare ad averlo un metodo, vedere la Fabri non arrendersi mai fino alla fine perché è quello che vuole, vedere la precisione silenziosa di Salamina, vedere l'operatività di Daniele, la rapidità di Mastella, la disponibilità di Eduardo, la positività di Ricca, l'ordine di Sabine è qualcosa che non dimenticherò. E' questo che fa una grande Brigata. E noi lo eravamo.
Questa è l'Alma che ho vissuto e lo devo anche a voi.
Porterò sempre con me il silenzio e la concentrazione nelle aule e i sorrisi nel cortile. Le chiacchere davanti ad un cocktail e gli abbracci di arrivederci...
Perché ci rivedremo ancora, noi ragazzi del 27° corso di Tecniche di Base, Alma.
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