giovedì 30 ottobre 2014

Una ragazza di Ottobre

               Oggi sono 36.  Vi avevo detto qualche giorno fa che sono una ragazza di Ottobre.


Che amo l'autunno,
amo le foglie e i colori caldi,
il profumo della pioggia e quello delle torte appena sfornate,
 che sono mancina e che ho un piccolo tatuaggio sulla schiena,
che amo sorridere con gli occhi e sono contagiosa.
Che amo conservare, custodire, creare e non distruggere.




Che ogni anima conosciuta in questi 36 anni, mi ha donato qualcosa,
vita,delusione, gioia, dolore e amore.
e se penso alla vita che volevo, beh, è quello che ho, con tutto il cuore.
Penso che mi sento addosso 25 anni,
penso a quanto mi piace stare in mezzo ai bambini,
a quanto mi piacciono le sorprese,
e le margherite.
A quanto mi piacciono gli abbracci


e a quanto mi piacciono i regali fatti per me, e non casuali.
A quanto mi piacciono le lettere d'amore e le vigne,


a quanto mi piace spegnere le candeline e fare foto buffe con le mie amiche
A quanto mi piace cucinare tutto il giorno e poi invitare gli amici e condividere insieme la festa.
A quanto mi piace svegliarmi al mattino con il bacio del buongiorno e il caffè caldo.
A quanto mi piace addormentarmi rannicchiata a te.
E sentire i piccoli passi dei nostri bimbi, venire verso di me e svegliarmi con "Buon compleanno mammina" e tanti piccoli e dolci bacini.



Ecco questa è quella che sono a 36 anni. Una romantica ragazza di ottobre.




venerdì 24 ottobre 2014

Che ci posso fare se sono così buone...

Sono la mia passione, le ho fatte in mille versioni diverse, con quasi tutte le farine, dolci e salate e per il Food Joy di Mantova, ho scritto anche una favola sulle raviole.
Ma che ci posso fare se sono così buone.
Oggi ve ne do una versione tonda e ripiena della marmellata di fragole fatta quest'estate.
E visto che in casa mia è il dolce più apprezzato dai miei bambini e dai loro piccoli amici, non posso non condividerlo anche con voi.
Magari diventerà anche il vostro dolcetto preferito.


Ingredienti: per 30 frolle ripiene
550 gr farina 00
250 gr zucchero
250 gr burro
2 uova intere
1 pizzico di sale
zucchero a velo
marmellata di fragole

Preparate la frolla lavorando il burro a temperatura ambiente con lo zucchero.
Aggiungete le uova, la scorza grattugiata di un limone e un pizzico di sale.
Inserite poi all'impasto la farina un po' alla volta.
Impastate il tutto fino ad ottenere un impasto compatto, che modellerete come una palla e terrete in frigorifero per circa 20 minuti, avvolto nella pellicola.
Questo passaggio è a vostra scelta, in questo caso l'ho tenuto circa un quarto d'ora, ma potete tranquillamente lavorare e stendere direttamente la frolla ottenuta.
Stendete poi la pasta con un mattarello e create con un taglia biscotti tondo dei cerchi che riempirete con un cucchiaino di marmellata di fragole ( o quella che preferite). Chiudete con un altro cerchio di pastafrolla e con l'aiuto di una forchetta sigillate bene affinché il composto non fuoriesca in cottura.
Adagiate su una placca rivestita di carta forno e cuocete in forno a 180° per 20 minuti.
Lasciate poi raffreddare e spolverate di zucchero a velo.


giovedì 23 ottobre 2014

Luoghi del cuore: a casa di Lello e Paola

Ho voglia di iniziare una nuova rubrica. Ho voglia di parlarvi dei miei posti del cuore. E intendo farvi conoscere non solo ristoranti, bistrot, bar ma anche case, negozi, città. Avete voglia di venire con me? Alla fine se ci pensate, quali sono i luoghi dove tornereste? Dove siete stati bene, dove siete riusciti a sentire un trasporto emotivo, dove vi siete sentiti a casa.
E allora ho voglia di condividere con voi questa rubrica. Insieme a voi.
Se avete posti del cuore, città che vi hanno regalato emozioni, bistrot, B&B dove tornereste tutti i giorni per l'atmosfera calda e familiare, case dove andreste a vivere, beh, scrivetemi e pubblicheremo le vostre foto e la vostra storia.
[email protected]

Oggi ho voglia di iniziare da una casa, da un giardino, da un orto, da una tavola da cui non mi alzerei mai... (perché come dice mio padre, alla fine il posto dove si mangia meglio, è casa tua)


Oggi andiamo a casa di Lello e Paola, due amici meravigliosi che conosco da tanti anni, che hanno il grande dono dell'ospitalità. La loro casa è sempre aperta, la loro cucina è sempre in fermento, la loro gioia è sempre sincera.
E mi ricorda casa Maci. Ecco perché ci sto così bene.


Una casa dove il buon cibo, il buon vino e la compagnia onesta e semplice si amalgamano. Dove si mangia quello che offrono il mare, la terra e le mani sapienti.
La loro casa si trova in un luogo magico. Sant'Agata sui due Golfi. Un angolo di paradiso tra la provincia di Napoli e quella di Salerno. A pochi km da Sorrento, da Positano, da Amalfi. A pochi metri dal Don Alfonso, ristorante stellato della famiglia Iaccarino. Altro posto del cuore di cui vi parlerò.


Una cucina sempre in fermento. Un luogo dove si vive e si cucina, dove si impasta, si sorride, si frigge, si cuoce, si inforna, ci si confronta e si condivide con gli amici. Cosa c'è di più bello?


Cucina professionale, pentole e fuochi da fare invidia ad un ristorante...e mani sapienti che creano piatti semplici e ricchi di gusto.
Basilico, menta, origano, rosmarino, mele, fichi, olivi, pomodori...tutto viene dall'orto di Lello.
Cozze, vongole, alici vengono dal Golfo.
Liquori, nocino, limoncello, marmellate di fichi, di mele, uva e ciliegie in conserva, fatte dalle mani sapienti di nonna Luciana.



 Fate un po', voi... Spaghettone di Gragnano ai frutti di mare...

 
E poi ancora ravioli alla Caprese (ripieni di ricotta e conditi con pomodorino fresco dell'orto dei padroni di casa) preparati dalla dolce Paola.

 
E poi se arriva il pescatore con una cassetta di alici appena pescate, che fa nonna Lucina?
Le frigge e le condivide...
 

 
Vi ho fatto venire fame?
Vi ho fatto venire voglia di pensare al vostro luogo del cuore?
Dove non ci sono solo prodotti di qualità ma anime che contribuiscono a rendere tutto più bello.
Lello, Paola e i loro figli Francesco e Roberto sono così. Riescono a rendere una giornata qualunque, una giornata da ricordare.
Hanno il dono dell'ospitalità vera e sincera e danno valore all'Amicizia.
 
 

mercoledì 22 ottobre 2014

Quei chicchi d'uva...

Ottobre è il mese in cui sono nata.
E' il mese che amo.
E' il mese dei colori caldi.
E' la stagione dei primi freddi.
E' il tempo delle mele e delle castagne.
Delle zucche e dei chicchi d'uva.
Quei chicchi d'uva che trovo nelle tasche del grembiulino del mio bimbo.
Quei chicchi preziosi per lui.
Quei chicchi dolci...pronti per un momento di fame improvviso.
"E se mi viene una fame dolce all'asilo, mamma?" ed io mamma cosa rispondo? Nulla, lo guardo e sorrido.
E penso che sono felice abbia scelto l'uva "per un momento di fame dolce" invece di un dolcetto.
E penso che questi sono i momenti che amo di più.


Con l'uva raccolta con il mio piccolo ometto, ho preparato questa focaccia integrale per voi.
Godetevela nella sua soffice dolcezza e buon Ottobre a tutti voi...


 
Ingredienti: per una focaccia rettangolare
300 gr di farina integrale

300 gr di farina manitoba
1 patata lessa
10 gr di lievito di birra in panetto
250 ml di acqua tiepida
30 gr di olio evo
20 uva regina o quella che preferitesale

origano secco

In una boule mescolate le farine con l'acqua tiepida, il lievito precedentemente sciolto in poca acqua, l'olio evo e la patata lessa schiacciata.  Impastate bene, coprite con pellicola e fare riposare per 6 ore.
Passato il tempo necessario, con le mani bagnate di olio prendete la pasta e stendetela in una teglia rettangolare. Con le dita formate tanti buchi, tipici della focaccia e inserite i chicchi d'uva all'interno.
Infornate a 180° per 30 minuti. Cospargete con origano secco.




 

venerdì 17 ottobre 2014

Nuvola di patate: crea dipendenza!

Mi piace chiamarla così. Perché è una soffice nuvola di patate, burro e latte.
E soprattutto crea dipendenza nei grandi e nei piccoli...
Qualcuno potrebbe pensare che è un semplice purè.
No, non per me. Perché le patate cuociono direttamente nel latte e....
Seguitemi in cucina.


Ingredienti:
1 kg di patate Bologna
350 ml di latte di capra Amalattea
sale
40 gr di burro
40 gr di Parmigiano Reggiano
Un pizzico di noce moscata

Pelate le patate e tagliatele a pezzetti. Mettetele in una pentola con il latte e il sale e fate cuocere a fuoco basso per 20 minuti. Quando le patate si saranno amalgamate al latte, con un mixer ad immersione create una purea che andrete ad arricchire con il burro, il parmigiano e la noce moscata.
Sentirete che meraviglia!
(Crea dipendenza)


mercoledì 15 ottobre 2014

Zuppetta di porri e stracchino di bufala

Questo si chiama Comfort food!
Una zuppetta calda, dolce, delicata con crostini di pane toscano croccanti e la cremosità dello stracchino di bufala. Un filo di extra vergine e la cena è servita.
Veloce, sano, economico e buono. Tanto buono.
 
Ricetta di Angela Maci- Foto di Giuseppe Murador
 
Per 4 Persone
  • 1 Stracchino di bufala Tomasoni
  • 8 porri
  • 500 ml brodo vegetale
  • 50 gr burro
  • 1 cucchiaio farina
  • 2 fette pane casereccio
  • sale
  • pepe
Tostate le due fette di pane e tagliatele a cubetti. In una casseruola dorate i porri tagliati a rondelle, con il burro. Bagnate con il brodo vegetale e un cucchiaio di farina setacciata. Fate cuocere fino a quando la zuppa comincia ad addensarsi. Aggiungete il pepe e servite con stracchino di bufala al centro e crostini di pane.

venerdì 10 ottobre 2014

Un caffè con Csaba.

Credo la conosciate tutte.
 Sto parlando di lei,  Csaba Dalla Zorza. Emblema di stile, eleganza, sobrietà e semplicità.
 


Csaba dalla Zorza è la food writer italiana che ispira uno stile di vita semplice ed elegante al tempo stesso.
Dopo aver frequentato la scuola parigina Le Cordon Bleu, si è specializzata in cucina mediterranea. Esperta del ricevere e del savoir vivre contemporaneo, con il suo approccio fresco, inedito e sempre di grande fascino, insegna a trasformare la cucina casalinga in qualcosa di straordinario ogni giorno, senza sforzo.

"Mi piace definirmi come una foodwriter
dolcemente ossessionata
dal cibo e dalla mise en place
."

Qualche giorno fa a Treviso, in Calmaggiore, ha inaugurato la Boutique Nespresso. Io c'ero e con me c'era anche Csaba, la madrina della serata.
Un'anima delicata, fresca, gentile che ci ha allietato con una spiegazione dettagliata di come servire e degustare un buon caffè.
Seguitela in questa raffinata descrizione...
 
 
  Csaba dice:
"La perfetta padrona di casa non serve il caffè in sala da pranzo, ma in salotto. Anche dopo un pranzo spetta a lei alzarsi (appoggiando il tovagliolo sul tavolo, senza ripiegarlo) e invitare gli ospiti a seguirla e accomodarsi in salotto per prendere il caffè.

Come tenere la tazzina è sempre un tema delicato. La mano sinistra tiene il piattino, all’altezza del busto e senza appoggiarlo sulle ginocchia. La destra prende la tazzina, impugnando il manico senza infilare l’indice nel buco. Il mignolo non si alza per nessun motivo.  Se siamo a tavola il piattino non si solleva ma si lascia sul tavolo.

Il caffè si mescola leggermente con movimenti separati e ascendenti, ossia muovendo il cucchiaino leggermente dall’alto verso il basso, senza fare rumore e senza girare vorticosamente il cucchiaino nella tazzina.

Per essere perfetti è opportuno servire il caffè con della piccola pasticceria, ma non solo. In un vassoio dovremmo mettere una piccola ciotolina di panna (col suo cucchiaio, nel caso qualcuno gradisca prenderla), piccoli cioccolatini assortiti, senza carta (la carta sotto i cioccolatini va bene solo al bar e al ristorante), delle piccole meringhe o delle piccole friandises con frutta fresca senza gelatina (con gelatina si servono solo a merenda e a colazione)."

E adesso per i ciccolatini e i dolcetti da accompagnare al vostro caffè gourmand, andate a curiosare nel blog, troverete molti spunti interessanti.
 

 

venerdì 3 ottobre 2014

Muffins alle banane e arachidi

Una giornata di pioggia incessante, lampi, tuoni e la voglia di stare insieme e di creare qualcosa di bello, la voglia di divertirci.
 E' così che sono nati questi muffins alle banane e arachidi.
Così dopo cena, mi sono messa ad impastare mentre i bimbi disegnavano accanto a me, in cucina.
Sono queste le immagini familiari che amo, sono questi momenti intimi e confortevoli che mi legano a loro.
Insieme, a raccontarci storie, a colorare il mondo, ad impastare sogni, a giocare uniti, a ridere, a coccolarci, a creare immagini e imparare gli uni dagli altri.
Non potrei desiderare di più, in questa giornata di pioggia incessante.
Non vorrei essere in altro posto al mondo se non con loro, i miei due angeli, a preparare i muffins alle banane e a colorare il nostro mondo.



Ingredienti: per 12 muffins
 3 banane molto mature
125 gr di burro o 125 ml di olio vegetale
2 uova
250 gr di farina
100 gr di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di lievito per dolci
arachidi salate


Riscaldate il forno a 200°C e foderate una teglia da 12 muffins con i pirottini di carta.
Schiacciate le banane e tenetele da parte. Sciogliete il burro al microonde  e sbattetelo in una caraffa con le uova. (Altrimenti l'olio vegetale)
Mettete la farina, lo zucchero, il bicarbonato e il lievito in polvere in una grande ciotola e unite mescolando la miscela di uova sbattute. Infine unite le banane schiacciate.
Versate nei pirottini, aggiungete le arachidi salate e cuocete in forno per 20 minuti. Non di più.
Sentirete un profumo meraviglioso e una morbidezza che vi farà venire voglia di rifarli.



giovedì 2 ottobre 2014

Polentina allo zafferano con squaqquì e ragù di peperoni

Una ricetta per salutare l'estate.
Un piatto che ha il colore e il sapore delle calde giornate di sole.
Ultimi peperoni della stagione ma squaqquì di sempre. Cremoso, saporito, perfetto in ogni stagione.
Mi sa che la prossima ricetta sarà con polenta, squaqquì e... funghi o perché no, zucca.

 
Ricetta di Angela Maci e Foto di Giuseppe Murador
 
Per 4 Persone
  • 1 Squaqquì Tomasoni
  • 1 polenta gialla
  • 1/2 cucchiaino zafferano in polvere
  • 1 peperone giallo
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone verde
  • olio extravergine di oliva
  • sale
Lavate e tagliate i peperoni a cubetti. In una padella fateli stufare con l’olio e un po’ di sale. Aggiungete un bicchiere d’acqua e continuate la cottura del ragù. In una casseruola portate a bollore l’acqua salata, aggiungete mezzo cucchiaino di zafferano in polvere. Versate a pioggia la farina di polenta. Mescolate energicamente e terminate la cottura. Mantecate con lo squaqquì e servite ancora fumante con il ragù di peperoni.

Agiamo ora per fermare la peggiore epidemia di sempre. #StopEbola


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