Visualizzazione post con etichetta Una mamma lo sa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Una mamma lo sa. Mostra tutti i post

giovedì 5 marzo 2015

Ciambella di panbrioche al gorgonzola


Matteo: "Mamma, e adesso cosa ti aiuto a fare?"
Io: "Adesso mi riempi di bacini e poi prepariamo insieme la focaccia. Quella morbidosa che ti piace tanto".
Matteo: "Yeeeeeeeeeahhhhhhh"
Così è trascorsa la nostra mattinata, a casa da scuola per una brutta tosse.
 
Una mattinata insieme. Io e te.
Momenti  così preziosi, così unici che cerco di viverli intensamente con i miei bambini.
Momenti tutti nostri  in cui entriamo nelle vite l'uno dell'altra.
Una favola raccontata sul divano, una focaccia impastata insieme, un disegno per il compleanno del papà, i letti da rifare divertendoci, tante storie vere da raccontarci e tante perline da infilare.
Una carezza, un sorriso, una manina calda sulla mia e due cuoricini che battono forte. Vicini.


(Vi chiedo scusa per la foto fatta con il cellulare...ma non potevo aspettare...me l'avete chiesta in tanti questa ricetta dopo averla pubblicata su Instagram!)



Ingredienti per una ciambella

 600 gr di farina manitoba
250 gr di latte tiepido
100 gr di burro bretone
1 cucchiaio di sale
1 cucchiaio di zucchero
1 uovo
15 gr di lievito di birra in panetto
50 gr di gorgonzola dolce

 Impastate insieme tutti gli ingredienti: io comincio dalla farina, a cui aggiungo il lievito sciolto nel latte tiepido, proseguo con il burro sciolto, l'uovo, il sale e lo zucchero.
Impasto bene fino ad ottenere un composto elastico e liscio.
Lo lascio lievitare in una terrina coperta da un canovaccio per tutto il giorno. Più l'impasto lievita, più sarà digeribile. Potete farcirlo come più vi piace. Noi abbiamo scelto di arricchirlo con gorgonzola cremoso all'interno dell'impasto. Mescolate bene i sapori e ponete l'impasto in uno stampo a ciambella rivestito d'olio.

Fate cuocere in forno caldo a 180° per 30 minuti. Deve essere dorato ma restare morbido.
Noi lo mangeremo questa sera accanto a prosciutto crudo di Parma, spinaci al burro (per i bimbi) e carciofi alla romana. 
Una cena completa e genuina.

giovedì 19 febbraio 2015

Stecco-burger!

Un'idea diversa. Perché quando si hanno bambini, una mamma deve sfoderare tutta la creatività possibile anche in cucina.
E oltre ai burger di  pesce e verdure  e a quelli di tofu ( per variare un po' l'alimentazione) ho pensato di preparare dei burger di pollo e prezzemolo e infilarci un bastoncino.
Successone! L'hanno mangiato con le mani, i bambini adorano mangiare con le mani, sullo stecco  come un gelato. E l'ho accompagnato ad un purè di patate di montagna.
Un pasto completo, sano e divertente.


Ingredienti: per 4 persone
500 gr di petto di pollo macinato
100 gr di parmigiano Reggiano
prezzemolo
sale
500 gr di patate di montagna
150 ml di latte
una noce di burro
olio evo

 Pelate le patate e tagliatele a pezzetti. Mettetele in una pentola con il latte e il sale e fate cuocere a fuoco basso per 20 minuti. Quando le patate si saranno amalgamate al latte, con un mixer ad immersione create una purea che andrete ad arricchire con il burro e 50 gr di  parmigiano.
Preparate ora i burger di pollo amalgamando il macinato con il prezzemolo, il parmigiano e il sale. Formate i classici burger tondi e allungateli leggermente con le mani, infinate 4 stecchi da gelato e fate cuocere in padella con un po' di olio evo fino a quando non saranno dorati da entrambi i lati.
Servite accanto al purè di patate.






giovedì 22 gennaio 2015

il dolce preferito di Tommaso

Oh si, ieri me l'ha confermato! "Mamma è il tuo dolce migliore, è il mio dolce preferito in assoluto"
Se vai a Masterchef, vinci di sicuro!
Adesso ditemi voi, non sono fortunata? Sono i miei figli, i miei giudici migliori.
Coloro che ogni giorno vivono, respirano, assaggiano la mia cucina. Con il mal di testa, con la febbre, con il sole e con la pioggia, loro conoscono il mio modo di cucinare, loro vedono la loro mamma nelle condizioni migliori e peggiori. Eppure loro sono i giudici più sinceri.
Perché sono bambini. E se una cosa non gli piace, lo dicono.




Rotolo al mascarpone e cioccolato bianco

Ingredienti:
100 gr di farina 00
140 gr di zucchero
5 uova
500 gr di mascarpone
3 cucchiai di codette al cioccolato bianco
5 cucchiai di zucchero a velo

La prima cosa da fare è preparare la base di pandispagna (pasta biscotto). Dividete i tuorli dagli albumi e montate i tuorli assieme allo zucchero fino a creare una spuma cremosa e chiara. Montate separatamente gli albumi a neve ferma e uniteli alla crema facendo attenzione a non smontare gli albumi. Unite la farina setacciata e amalgamate bene. Stendete ora l'impasto su una teglia rivestita di carta forno e livellatela bene con una spatola. Fate cuocere in forno a 200° per 8-10 minuti. Deve risultare appena dorata. Estraete la teglia dal forno e lasciate raffreddare la pasta biscotto con la carta forno su un piano freddo. Io lo stendo sul piano di lavoro di marmo. Spolverate di zucchero e coprite con pellicola che creerà un'umidità ideale per mantenere soffice ed elastico il dolce una volta arrotolato. Evitando così le crepe. Nel frattempo preparate il frosting al mascarpone e cioccolato bianco amalgamando insieme 500 gr di mascarpone e 4 cucchiai di zucchero a velo e codette al cioccolato bianco.
Staccate la pellicola dalla pasta biscotto e spalmate con una spatola lunga e larga un' abbondante metà del frosting su tutta la superficie. Arrotolate con attenzione e ricoprite con il frosting rimanente. Decorate con codette al cioccolato bianco. E ponete in frigorifero fino al momento di servire.
Tagliate a fette e cospargete di zucchero a velo.
Lo ameranno grandi e piccini.




mercoledì 7 gennaio 2015

E da oggi incomincia il mio Gennaio



E dopo una settimana a letto con l'influenza, lontana dai fornelli, lontana dal blog, lontana da voi, lontana da internet...eccomi tornata.
Ne avevo bisogno.
 Avevo voglia di riprendermi la mia vita in mano,
di tornare al quotidiano,
di mettere il grembiule,
di sporcarmi le mani di burro e farina,
ma anche di pitture,
di invitare amici,
di tornare a uscire,
di fare la spesa al mercato,
di salutare le mie adorate vecchine,
di respirare aria fresca,
di andare in bicicletta con la mia famiglia,
di lasciarmi accarezzare dal sole che in questi giorno ha riscaldato la mia città,
di sentirmi viva.



E da oggi incomincia il mio Gennaio.
Con nuove ricette da creare,
nuovi corsi da organizzare,
nuove fiere dove andare,
tanti progetti da realizzare,
nuovi libri da leggere,
un marito da amare, da accompagnare,
due bambini da coccolare, da seguire, da guidare,
amiche di sempre a farmi compagnia,
tante idee da rendere uniche,
Sempre con le mie mani, con la testa e con il cuore.



Che sia uno splendido 2015 per tutti voi,
un anno di  certezze,
di consapevolezze,
di amore con la A,
di amicizie vere,
di baci,
di abbracci,
di sguardi,
di risate sincere,
di sorrisi,
di lavori entusiasmanti,
di viaggi meravigliosi ma
anche di sogni che finalmente escono da quel cassetto.
Che sia un anno di noi!

Le foto sono tratte da internet...

mercoledì 17 dicembre 2014

Quell'omino di panpepato...

Quando penso al Natale penso al profumo dei biscotti appena sfornati e al sorriso dei bambini.
Si, le due cose insieme danno vita ai miei laboratori che tengo nelle scuole, negli eventi legati al mondo del cibo.
Non immaginate l'entusiasmo e la curiosità negli occhi dei bambini quando racconto le fiabe e poi insieme creiamo i personaggi con farina, zucchero, burro e uova.
Ho sempre amato le favole, le fiabe, le storie. E quando, da bambina non mi venivano raccontate, le inventavo e mi lasciavo trasportare nel loro mondo fantastico.
Sono cresciuta dando valore alle favole, alle leggende. E penso che raccontarle ai bambini sia un bel modo di restare bambina. Sia un bel modo per non crescere. Sia un bel modo di sognare.
Nel mio lavoro faccio cose diverse ogni giorno, passo dalle degustazioni, alla scrittura, alle ricette, ai corsi (cose da grandi) e poi mi ritaglio momenti per sognare "in modo costruttivo" (e a parte il tempo dedicato ai miei figli, i laboratori mi permettono di vivere il meraviglioso mondo dei bambini attraverso la cucina e la favola.)



Oggi ho voglia di condividere con voi, i miei, i nostri omini di panpepato.
Ho voglia di raccontarvi l'antica filastrocca e magari potrebbe essere per voi un modo per condividerla con i vostri bambini.
Che ne dite?


Iniziamo dalla ricetta.

Ingredienti: per 50 omini di panpepato
 
1 kg di farina 00
500 gr di zucchero di canna (o bianco)
500 gr di burro
2 cucchiai colmi di cannella in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1/2 cucchiaino di noce moscata
4 uova
 
In una terrina capiente lavorate il burro freddo a cubetti con lo zucchero. Formate un composto omogeneo e aggiungete le uova. Mescolate gli ingredienti con un cucchiaio. Unite la farina, la cannella e lo zenzero. Iniziate ad impastare con le mani dando vita al un composto liscio e compatto. Avvolgete nella pellicola e lasciate riposare in frigorifero per 15 minuti.
Preparate ora il tagliere, il mattarello e lo stampino taglia biscotti.
Stendete la pasta aiutandovi con un po' di farina e formate i vostri omini.
Posizionateli su una placca rivestita di carta forno e fate cuocere per 10 minuti a 180°.
Con queste dosi farete circa 6 infornate.
 
Lasciate raffreddare e condividete con i vostri bambini per una merenda da favola..



L'omin di panpepato

"I padron della casetta, sono un vecchio e una vecchietta: lui sta andando a lovorare,  lei vuol fare da mangiare.

E con grande abilità, una gran specialità, nella pasta ha ritagliato,  un omin di panpepato.

Poi l'ha messo nel fornello,  però quando lo sportello,  lei riapre, mamma mia, l'omettino scappa via!

Fugge via velocemente e poi grida allegramente:  "Son l'omin di panpepato  e nessun mi ha mai pigliato.  Vi assicuro, in verità,  che nessun mi piglierà!"

I due poveri vecchietti  son sfiatati, poveretti,  e nel campo i falciatori  restan lì con gli occhi in fuori,

nel vedere quell'ometto  correr via come un diretto.  E anche loro, sul momento, Parton per l'inseguimento.

Non lo riescono a pigliare ...e finiscon col cascare!

"Senti un po', comare mucca,  con quell'aria da bacucca!  I vecchietti e i falciatori  son cattivi corridori,  ma scommetto che anche tu  non mi piglierai mai più!"

Corre lei velocemente  per pigliar l'impertinente  ma alla fin deve sostare per potersi riposare.
Grida agli orsi sopra il prato  l'omettin di panpepato:

"Brutti orsi spelacchiati,  di salsiccia rimpinzati,  ora alzatevi e correte  e vediam se mi prenderete!"

Babbo orso e mamma orsa  parton tosto alla rincorsa.

Galoppando e galoppando,  ansimando e ansimando,  alla fin gli inseguitori  restan con la lingua fuori.

Sotto un'albero, beata,  una volpe sta sdraiata e l'omin di panpepato,  sempre più maleducato  anche a lei dice di già  che mai più lo piglierà.

"Omettino, sei nei guai"  fa la volpe. "Come fai  a passar questo ruscello? Sei caduto in un tranello!

Quando gli altri arriveranno  di sicur ti piglieranno!  Ecco là: la gente arriva! Vuoi raggiunger l'altra riva?

Monta sopra alla mia schiena  chè io nuoto di gran lena!" L'omettin di panpepato sulla volpe è già montato.

"Attenzione, l'acqua è fonda  e a momenti si sprofonda!  Forza, su, con mossa lesta,  monta sopra la mia testa!"

L'omettino, divertito  per il viaggio, ha già obbedito. E vien anche persuaso  a salire sopra il naso.

Ma la volpe sul momento  con un brusco movimento  e con colpo da campione  lo divora in un boccone!

E' finito divorato  l'omin di panpepato! "
 
 

giovedì 30 ottobre 2014

Una ragazza di Ottobre

               Oggi sono 36.  Vi avevo detto qualche giorno fa che sono una ragazza di Ottobre.


Che amo l'autunno,
amo le foglie e i colori caldi,
il profumo della pioggia e quello delle torte appena sfornate,
 che sono mancina e che ho un piccolo tatuaggio sulla schiena,
che amo sorridere con gli occhi e sono contagiosa.
Che amo conservare, custodire, creare e non distruggere.




Che ogni anima conosciuta in questi 36 anni, mi ha donato qualcosa,
vita,delusione, gioia, dolore e amore.
e se penso alla vita che volevo, beh, è quello che ho, con tutto il cuore.
Penso che mi sento addosso 25 anni,
penso a quanto mi piace stare in mezzo ai bambini,
a quanto mi piacciono le sorprese,
e le margherite.
A quanto mi piacciono gli abbracci


e a quanto mi piacciono i regali fatti per me, e non casuali.
A quanto mi piacciono le lettere d'amore e le vigne,


a quanto mi piace spegnere le candeline e fare foto buffe con le mie amiche
A quanto mi piace cucinare tutto il giorno e poi invitare gli amici e condividere insieme la festa.
A quanto mi piace svegliarmi al mattino con il bacio del buongiorno e il caffè caldo.
A quanto mi piace addormentarmi rannicchiata a te.
E sentire i piccoli passi dei nostri bimbi, venire verso di me e svegliarmi con "Buon compleanno mammina" e tanti piccoli e dolci bacini.



Ecco questa è quella che sono a 36 anni. Una romantica ragazza di ottobre.




mercoledì 22 ottobre 2014

Quei chicchi d'uva...

Ottobre è il mese in cui sono nata.
E' il mese che amo.
E' il mese dei colori caldi.
E' la stagione dei primi freddi.
E' il tempo delle mele e delle castagne.
Delle zucche e dei chicchi d'uva.
Quei chicchi d'uva che trovo nelle tasche del grembiulino del mio bimbo.
Quei chicchi preziosi per lui.
Quei chicchi dolci...pronti per un momento di fame improvviso.
"E se mi viene una fame dolce all'asilo, mamma?" ed io mamma cosa rispondo? Nulla, lo guardo e sorrido.
E penso che sono felice abbia scelto l'uva "per un momento di fame dolce" invece di un dolcetto.
E penso che questi sono i momenti che amo di più.


Con l'uva raccolta con il mio piccolo ometto, ho preparato questa focaccia integrale per voi.
Godetevela nella sua soffice dolcezza e buon Ottobre a tutti voi...


 
Ingredienti: per una focaccia rettangolare
300 gr di farina integrale

300 gr di farina manitoba
1 patata lessa
10 gr di lievito di birra in panetto
250 ml di acqua tiepida
30 gr di olio evo
20 uva regina o quella che preferitesale

origano secco

In una boule mescolate le farine con l'acqua tiepida, il lievito precedentemente sciolto in poca acqua, l'olio evo e la patata lessa schiacciata.  Impastate bene, coprite con pellicola e fare riposare per 6 ore.
Passato il tempo necessario, con le mani bagnate di olio prendete la pasta e stendetela in una teglia rettangolare. Con le dita formate tanti buchi, tipici della focaccia e inserite i chicchi d'uva all'interno.
Infornate a 180° per 30 minuti. Cospargete con origano secco.




 

venerdì 3 ottobre 2014

Muffins alle banane e arachidi

Una giornata di pioggia incessante, lampi, tuoni e la voglia di stare insieme e di creare qualcosa di bello, la voglia di divertirci.
 E' così che sono nati questi muffins alle banane e arachidi.
Così dopo cena, mi sono messa ad impastare mentre i bimbi disegnavano accanto a me, in cucina.
Sono queste le immagini familiari che amo, sono questi momenti intimi e confortevoli che mi legano a loro.
Insieme, a raccontarci storie, a colorare il mondo, ad impastare sogni, a giocare uniti, a ridere, a coccolarci, a creare immagini e imparare gli uni dagli altri.
Non potrei desiderare di più, in questa giornata di pioggia incessante.
Non vorrei essere in altro posto al mondo se non con loro, i miei due angeli, a preparare i muffins alle banane e a colorare il nostro mondo.



Ingredienti: per 12 muffins
 3 banane molto mature
125 gr di burro o 125 ml di olio vegetale
2 uova
250 gr di farina
100 gr di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di lievito per dolci
arachidi salate


Riscaldate il forno a 200°C e foderate una teglia da 12 muffins con i pirottini di carta.
Schiacciate le banane e tenetele da parte. Sciogliete il burro al microonde  e sbattetelo in una caraffa con le uova. (Altrimenti l'olio vegetale)
Mettete la farina, lo zucchero, il bicarbonato e il lievito in polvere in una grande ciotola e unite mescolando la miscela di uova sbattute. Infine unite le banane schiacciate.
Versate nei pirottini, aggiungete le arachidi salate e cuocete in forno per 20 minuti. Non di più.
Sentirete un profumo meraviglioso e una morbidezza che vi farà venire voglia di rifarli.



lunedì 12 maggio 2014

"Eri mamma anche quando non lo eri"

E' passato tanto tempo dall'ultimo post della rubrica "Una mamma lo sa". 
E in tante mi avete chiesto di continuare.  E vi ringrazio.
Ma credo che per scrivere di emozioni bisogna sentirle, bisogna aver voglia non solo di viverle ma anche di comunicarle. E così sono qui, davanti al mio pc, nel giorno della festa della mamma,  con le mani che sanno ancora di borotalco (dopo aver fatto la doccia ai miei bimbi), dopo aver ricevuto disegni e poesie d'amore (che mi sciolgono il cuore) due bellissime rose rosse ( già in acqua), dopo aver ricevuto baci e abbracci( di quelli non mi stanco mai) e tutte quelle paroline sussurrate che non scambieresti con nulla al mondo.
Beh dopo tutte queste emozioni, ho deciso di continuare. Perché credo che l'essere mamma sia parte del mio Dna!.
Le mie amiche mi dicono ancora  "Eri mamma anche quando non lo eri" e non so se era perché ero materna nei loro confronti o ero già vecchia.
In fondo non mi importa.
 Mi piace essere materna, lo sono sempre stata con i miei fratelli, soprattutto con Chiara, lo sono con le persone che amo. E' il mio modo di dir loro "Ti voglio bene". Il proteggerle, il preoccuparmi per loro, il donarmi è un modo di amarle. E chi mi conosce lo sa.
E allora questo mio post di oggi voglio dedicarlo a tutte quelle mie amiche che pensavano di non essere abbastanza materne e che invece sono delle madri stupende.
A tutte quelle mie amiche che pensavano di continuare il loro cammino sole e invece hanno alzato lo sguardo, hanno aperto il cuore e hanno continuato in due.
A tutte quelle mie amiche che hanno lottato, con gli occhi pieni di lacrime e di speranze per essere madri e lo sono diventate perché se si desidera tanto qualcuno con il cuore, quel qualcuno arriva (in un modo o nell'altro) a riempirti la vita d'amore.
A tutte quelle mie amiche che pensavano di dover rinunciare alla Vita per un figlio e invece hanno scoperto che la Vita era proprio in quel figlio.
A tutte quelle mie amiche che avevano paura di non essere all'altezza e invece sono diventate madri giorno dopo giorno, facendo errori, a volte esagerando, a volte chiudendo gli occhi, a volte rinunciando ma sono diventate grandi con i loro figli.
A tutte quelle mie amiche che sono diventate mamme e che hanno capito che non si vive solo per se stesse.
Ma che donare il cuore, il tempo, le energie, le notti ai propri figli è qualcosa che non ti pesa.
E' qualcosa di meraviglioso.
E tutto questo, una mamma lo sa.

giovedì 28 febbraio 2013

Manine in cucina

Cucinare è un atto d’amore e condividerlo con il frutto dell’amore, cioè i propri figli, trovo sia un momento speciale e unico che ci unisce.
E poi come noi genitori prendiamo parte alla vita dei nostri figli, è bello che anche loro conoscano il nostro lavoro, quello che molte volte ci tiene lontani.
Io sono fortunata perchè lavorando principalmente da casa, i miei bambini respirano quello che faccio, assorbono gli odori, i profumi della mia cucina e assaggiano, toccano, vivono gli ingredienti, le ricette che creo ogni giorni. E naturalmente ne sono parte attiva.
Guardate un po' qui.
E per le ricette che vedete e vi incuriosiscono, sono tutte nel blog.
E se non le trovate, chiedetemi.
Buona giornata.




venerdì 8 febbraio 2013

Le cose che amo


 Sono una “non più giovanissima”donna, moglie e mamma e questo lo sapete.
Amo cucinare, scrivere di cucina e mangiare, e anche questo lo sapete.
Amo sorridere e sono contagiosa.

E poi ho tante passioni che non conoscete di me.
Perché in questi 3 anni , mi sono raccontata solo attraverso i miei piatti. (che è già un buon inizio)
Oggi ho voglia di raccontarvi qualcosa in più.

Per esempio che amo dipingere. Non le tele, ma gli oggetti.
Rendere bello qualcosa che non lo è più.
Amo vedere oltre l’apparenza delle cose.
Amo il “fatto a mano”, amo i rimedi casalinghi, amo i consigli degli Anziani, amo lo scorrere del tempo e amo il Rispetto.
Amo i mercati ( rappresentano l’anima pulsante di un luogo).
Amo le città di mare (mi danno un senso di libertà e di gioia).
Amo ricordare.
Amo le ballerine (anche se non dovrei portarle), amo i cerchietti (e non ho figlie femmine), amo le tovaglie (ne ho una collezione), amo i libri ( il loro profumo e la loro storia mi incanta).
Amo scrivere, lo faccio da sempre (ho ancora i diari segreti delle elementari).
Amo i colori chiari, le tinte pastello. Amo il bianco soprattutto in casa. Amo il country-chic che si mescola allo stile nordico, con un pizzico di shabby.
Amo conservare, amo custodire, amo mettere radici, amo creare e non distruggere.



Amo la mia casa e amo renderla sempre più accogliente e bella. Amo il rifugio che essa rappresenta per me e per la mia famiglia. Ma la amo anche come luogo di realizzazione personale.
Amo prendermi cura delle persone e delle cose.
Amo i cuori di ogni colore e materiale, amo le ortensie e le margherite.
Amo cucinare con i miei bambini.
Amo le matite colorate e le favole.
Amo le erbe aromatiche e amo le fragole.
Amo le tagliatelle della nonna e amo i film d’amore.
Amo i nastri colorati e gli omini di panpepato.
Amo camminare e fotografare la vita che scorre. Amo le mezze stagioni.
Amo organizzare cene e pranzi a casa mia (come mia madre).
Amo prendermi cura della tavola (come mio padre) e amo coccolare i miei ospiti.
Amo la creatività in ogni sua forma, amo le crostate e le torte di mele.
Amo i ricettari ingialliti e le tisane alla frutta.
Amo raccontare con emozione quello che vivo. Amo il mio quotidiano.




sabato 15 dicembre 2012

Quando l'arte fa del bene, a Treviso.


Da un'idea di alcuni genitori della scuola materna Divina Provvidenza (in via Montello, a Treviso) nasce la voglia e lo spirito di fare qualcosa per aiutare la scuola e la Parrocchia di appartenenza, partendo proprio dal Quartiere.
Ecco che l’idea di coinvolgere i commercianti, gli artigiani, i genitori della parrocchia Santa Maria Maddalena porta alla creazione di un calendario artistico realizzato interamente a mano per opera di Guglielmo Botter, architetto e disegnatore trevigiano. Viene così creato il calendario in cartoncino avorio, lavorato interamente a china dall’artista per rappresentare il Quartiere di appartenenza.
Siamo di fronte ad un'opera d'arte, un quadro, da appendere in casa, in ufficio, in negozio ed esibire orgogliosi. Siamo di fronte ad un lavoro minuzioso che un grande artista ha saputo elevare. Siamo di fronte al nostro quartiere. Lo stesso quartiere che ogni giorno viviamo, che ogni giorno rendiamo più forte. Siamo di fronte ad un'iniziativa molto pratica: alla scuola dei nostri figli mancano soldi e finanziamenti.
Questa volta sono stati proprio i genitori a rimboccarsi le maniche, senza lamentarsi e protestare ma facendo qualcosa di bello, di buono, di  concreto.
Si, perchè,  crediamo (mi permetto di entrare nella cerchia di quei genitori, perchè lo sono anche io) che avere idee nuove, iniziative positive, fa bene a tutta la comunità. Credere nel prodotto artigianale, lavorare per il proprio "orticello", ci permette di crescere e di far girare quell'economia, che oggi sembra essersi fermata.
Noi ci crediamo.





Da oggi viene venduto da alcuni genitori, in parrocchia e a scuola per raccogliere i fondi destinati alla crescita della scuola materna Divina Provvidenza.
Un’opera d’arte per fare del bene e rappresentare lo spirito di appartenenza ad un gruppo.

Voglia di credere che in un momento difficile per il nostro paese, per la nostra città, ci sono persone, anime che hanno voglia di condividere, di collaborare insieme, di non stare solo a guardare ma di far crescere la comunità senza andare lontano.


E come dico sempre: "Fare del bene, fa sempre bene".

giovedì 13 dicembre 2012

Cupcake di Natale e torniamo bambini

La prima lezione del mio corso di cucina creativa con i bambini iniziava con i cupcake di Babbo Natale.
Cupcakes alla vaniglia, cupcakes al cioccolato e poi glasse, colori, zuccherini, smarties, stampini.
Voglia di dare il meglio, voglia di creare il più bello, voglia di dimostrare, voglia di divertirsi, di ridere, di trascorrere due ore sane, in compagnia di coetanei, a fare qualcosa di bello, di buono, di giusto, di magico (permettetemelo).
Due gruppi composti da bambini di 8 anni e di 11. Bravi, svegli, curiosi, fantasiosi. Anche pasticcioni, ma è il loro bello. Gli allievi ideali.
E questi cupcakes li hanno fatti loro. Erano eccitati, fieri e orgogliosi di far vedere ai genitori il loro lavoro.
Per me è emozionante ogni volta. Non sento la stanchezza  a  fine corso, m l'emozione di vederli felici, di vedere i loro occhi brillare. Questa è la più grande soddisfazione. Per una mamma come per una maestra.
I bambini sono spugne che assorbono tutto quello che si insegna loro. Ecco perchè insegnare cose belle, fa bene a loro e a noi. Loro crescono e noi torniamo bambini.



Per 12 cupcake alla vaniglia

125 gr di burro morbido
125 di zucchero semolato
2 uova grandi
125 di farina
½ cucchiaino di estratto di vaniglia o mezza bacca di vaniglia
1 cucchiaino di lievito
2 cucchiai di latte

Scaldate il forno a 180°. Inserite i pirottini di carta nello stampo da muffins. Mettete tutti gli ingredienti nel robot e amalgamate per circa 1 minuto, finchè il composto diventa omogeneo. Riempite gli stampini con un cucchiaio di impasto e infornate per 12-15 minuti. Controllateli bene. Quando la superficie dei dolcetti sarà gonfia, tirateli fuori dal forno e fateli raffreddare prima di decorarli.

Per 12 cupcakes al cioccolato
Aggiungete 2 cucchiaini di cacao in polvere con 2 cucchiaini di acqua calda all'impasto precedente.

Glassa al Philadelphia (la mia preferita!)

E’ più leggera di quella al burro ed è semplicissima da preparare. Si prepara con 100 grammi di Philadelphia o formaggio spalmabile (perfetto con il mascarpone), 200 grammi di zucchero a velo e un cucchiaino di estratto di vaniglia quindi una volta reso cremoso aggiungete (se volete) del colorante alimentare o della polvere di cacao. A volta scelta . Decorate i cupcakes con il sac-à-poche ripieno di crema e aggiungete decorazioni di zucchero a piacere.
Noi abbiamo fatto delle foglioline con la sugar paste di colore verde e abbiamo aggiunto uno smarties rosso.




giovedì 6 dicembre 2012

Le amiche, un bene prezioso

Un giorno diverso, un pranzo fra amiche, quelle che consideri sorelle, quelle a cui racconti tutto, quelle che ti fanno stare bene, quelle con cui condividi febbri alte, antibiotici, compiti, mostri, principesse e macchinine, merendine, quelle che diventano indispensabili all'ultimo momento, quelle che ci sono sempre.  Quelle con cui condividi  libri, film, storie, segreti, consigli, ricette, piscina e week end spensierati.
Oggi ci siamo trovate a casa mia per condividere un momento tutto nostro. Senza bimbi al seguito e mariti di corsa. Oggi, per due ore siamo state prima donne e amiche e poi madri e mogli.
E ogni tanto ci vuole, credetemi. Ogni tanto incontrarci ci fa bene, ci fa capire che oltre ad essere delle mogli presenti, delle mamme affettuose, siamo anche delle donne e confrontarci ci fa crescere, ci stimola, ci fa ridere, ci fa scherzare apertamente, ci fa essere oneste, ci fa essere vere.
E così oggi, a pranzo, eravamo in tre. Solo donne. Non sono abituata ma mi piace.
E ho preparato un piatto unico veloce ma che le ha conquistate... (conosco le mie amiche!) e con lo stesso piatto questa sera conquisteranno i loro mariti. (Non male, direi)

Filetto di merluzzo (con una panatura di pane, origano e limone) con insalatina di radicchio tardivo e spinacini, semi di girasole e prugne secche.

Un piatto unico e leggero ma ricco di fibre, di ferro, fosforo. Insomma un piatto perfetto per una donna che vuole stare il linea non perdendo il gusto.


Ingredienti:
3 filetti di merluzzo
pane grattugiato
1 limone non trattato
origano secco
sale
olio evo
aceto balsamico tradizionale
150 gr di spinacini freschi
1 caspo di radicchio tardivo
12 prugne secche
semi di girasole

In un piatto preparate la panatura di pane grattugiato, origano e limone (scorzetta e qualche goccia di succo), passate i filetti di merluzzo nella panatura e adagiateli su una teglia rivestita di carta forno con un po' d'olio evo. Cuocete per circa 15 minuti. Nel frattempo lavate gli spinacini e il radicchio. Condite con olio evo, sale e aceto balsamico tradizionale. Aggiungete i semi di girasole (o altri semi  o frutta secca a vostra scelta: noci, semi di zucca, pinoli) e le prugne secche a pezzetti. Mescolate bene e adagiate sul piatto di portata. Adagiate al centro il filetto caldo e gustatevi il vostro pranzo "in relax".
Veloce, economico, sano, buono!




lunedì 27 agosto 2012

La mia estate italiana



Potrei parlarvi di soli d'agosto, di mari azzurri, di vento sardo e di afa campana. Potrei dilungarmi a raccontare la mia intensa estate tra scuole di cucina, spiagge bianche, scogli dietro al porto, passeggiate per i vicoli, cene casalinghe e tuffi con i bambini.
E invece ho voglia di condividere con voi foto, tramonti, sguardi, sorrisi, sapori, profumi, consapevolezze, canzoni. Ho voglia di parlarvi della mia estate italiana.


Ho sempre amato viaggiare, scoprire nuove terre, assaporare nuove vite, gustare sapori sconosciuti. Forse è anche per questo che ho passato metà della mia vita a studiare le lingue straniere, proprio per non sentirmi inadeguata.
Ma sono anche una persona che ama le radici, ama conservare, ama custodire, ama circondarsi di affetti. E tutto questo solo il mio paese può darmelo.


E' stata una ricca estate. Di consapevolezze, di certezze, di ricordi, di abbracci, di persone conosciute e riscoperte, di luoghi comuni, visti con occhi diversi. 
Per le persone che pensavo di conoscere da anni e invece hanno saputo sorprendermi inaspettatamente rendendo le due settimane di ferie, indimenticabili. Per gli amici di una vita che si sono dimostrati pezz'è core , per le stupende cene in famiglia che non hanno prezzo, per aver visto mia sorella serena e felice, per aver dato valore al silenzio non solo in cucina (Chef Tona docet), per aver saputo ascoltare, per aver cercato la mia stella di San Lorenzo con i miei figli, per aver assaporato le note di Caruso guardando negli occhi mio marito, per aver passeggiato dando valore al tempo. Per aver vissuto un'estate con occhi diversi.

Per aver conosciuto Alberto e la sua elegante sobrietà, per aver riabbracciato sorelle come noi, sorelle che si vogliono bene, Maria e Jolanda, sorelle che si aiutano e si stimano, Antonia e Margherita. Sorelle che con la loro solarità e il loro affetto ci hanno regalato attimi stupendi.

Per aver trasformato una serata come tante con la mia cognatina, nella nostra serata.
Per aver abbracciato Santina sapendo che non sarebbe più stato come prima, per aver ricordato con lei ogni giorno, ogni attimo passato assieme per 30 anni, per aver dato valore ancora una volta alla saggezza.
Per aver guardato Rudy negli occhi e aver rivisto tutte le splendide estati insieme, la sua eccentrica simpatia, il suo savoir faire da lord e avere la triste consapevolezza che sarà diverso.
Per essere rimasta incollata al telefono un'intera mattina in attesa che qualcuno diventasse ortopedico, per essere fiera ogni giorno di lui. Del mio Doc.
Per aver visto un nonno teneramente immerso nei suoi nipotini e restarne commossa.

Per aver guardato mia madre fare chili di marmellata sempre con lo stesso amore, da anni.
Per diffondere nell'aria quel dolce profumo di zucchero e frutta, che incanta tutti.
Per aver visto la luce negli occhi di Vinz e Serena, per aver sentito la gioia di Lori nell'essere diventato padre, per aver ritrovato Enzo, sapendo di non averlo mai perso.


 Per aver assaporato ogni piccolo boccone della mia estate, senza fretta. Per aver dato valore ad ogni anima incontrata, per aver assaggiato vini meravigliosi, per aver incrociato ancora una volta lungo il mio cammino imprenditori, enologi, ristoratori, casari, contadini italiani che credono fortemente nel proprio territorio e hanno voglia di investire nelle proprie forze.  Per aver vissuto la mia estate attivamente, dall'Alma nella ricca Food Valley (sto lavorando anche a quello), al mare della Sardegna con la mia famiglia, al ritorno in Campania, terra di anem e cor'.
Per aver raccolto, annusato, sbucciato, tagliato, spremuto, impastato, assaporato, gustato, guardato, toccato sapori  d'infanzia, prodotti mediterranei. Dallo spaghetto di Vicidomini con pomodorino e basilico fresco, allo stufato di verdure di mamma, alla pizza napoletana, alla mozzarella di bufala, al pesce freschissimo, alle cipolle di Tropea, alle parmigiane, ai fiori di zucca in pastella, alle zeppoline di gamberi e alghe, alle percoche nel vino ghiacciato.
Tripudio di colori e sapori (come disse una volta qualcuno)


 E se siete ancora in vacanza, godetevi ogni attimo con l'anima e il cuore. E vivete attivamente quello che più vi fa star bene. Date valore al vostro tempo, anche e soprattutto in vacanza.
A prestissimo, con una bella ricettina estiva.

Angie

lunedì 30 luglio 2012

Sorelle



Sorelle

5 anni e un fratello ci dividono,

città diverse ci hanno accolto,

una camera in due,

I posters dei nostri idoli e i tanti sogni sul ragazzo ideale,

le recite scolastiche e le serate insieme in discoteca,

i diari poco segreti e i cartelloni sull’amore,

Le piste di San Vigilio e le spiagge della Celvia,

Lo scientifico e il linguistico,

Le leggi e le Lingue,

lo spinning e la dieta a punti,

i tuoi mille amori e il mio Mister C,

la piscina dello Junior e gli scogli del porto,

Il nostro shopping in centro e l'aperitivo con la Cà,

Il Vintage Tunina e il Gewurstraminer,

La piada di Milano Marittima e il sushi da asporto,

I tortellini della nonna e  la tartare di Cesare,

Il coccio in Panoramica e la pizza sopr'Agropoli,

I tuoi tacchi e le mie ballerine,

Le tue mini e i miei cerchietti,

I tuoi tatuaggi e il mio cavalluccio marino,

La mia laurea e le tue lacrime,

la tua laurea e il mio orgoglio

Il matrimonio e la mia testimone,

Il mio pancione e i tuoi baci,

I tuoi quadri e le mie palline,

La nostra arte in evoluzione,

La mia fragilità e la tua forza,

La tua fragilità e la mia forza,

Il Decanter e il vino,

La tua Milano e la mia Treviso,

La tua grinta e la mia pigrizia,

I litigi e le risate,

I sogni e le certezze,

Le mie radici e le tue ali

Le tue radici e le mie ali

Il tuo successo, la mia gioia,

I tuoi brownies, la mia parmigiana,

Il nostro blog, la nostra vita insieme!

Ti voglio bene C.



giovedì 26 luglio 2012

L'incanto dell'infanzia


Vederli crescere tenendosi per mano.

Ascoltarli mentre si raccontano storie e favole magiche.

Vedere il più piccolo incantato dal più grande.

Emozionarsi mentre creano la loro vita di bambini.

Ammirarli quando cantano sul lettone di mamma e papà.

Guardarli mentre giocano e si aiutano l'un l'altro.

Stupirsi  per le mille domande che ti rivolgono.

Riempirli di baci e sentirli ridere felici.

Sorridere dei loro sorrisi.

Gioire delle loro scoperte.

Commuoverti quando ti guardano come solo loro sanno fare

Amarli profondamente.

Sentirne il profumo sulla propria pelle.

Semplicemente viverli.




mercoledì 4 luglio 2012

La scuola è finita. Coinvolgeteli!

E già, anche la scuola materna è finita da una settimana. I bambini  di tutte le età possono dire di essere finalmente in vacanza!
Anche se non tutti hanno la fortuna di essere già al mare o in montagna.
E allora che fare?
Ecco qualche semplice consiglio per godervi i vostri bambini. Tenerli buoni, vederli sereni, farli divertire e non fargli sentire il caldo cittadino.
1- Fateli dormire quanto vorranno. Senza orari stabiliti si sveglieranno sereni, appagati e tranquilli.
2- Una bella colazione con latte e cereali. Fresca, leggera e nutriente.
3- Vestitini leggeri e sandaletti pratici per giocare e muoversi in libertà.
4- Appuntamento con i giochi. Se avete una terrazza o un giardino create ai vostri figli un ambiente dove possano giocare all'aperto. Magari se avete anche una piscina gonfiabile, sarebbe carino invitare qualche amichetto per condividere le emozioni di una giornata "in piscina".
E perchè non portarli un giorno al lavoro con voi? Si, si, al lavoro. Sono passati 30 anni eppure ricordo come fosse ieri quando mio padre mi portava con lui in ospedale. Mi lasciava in sala d'aspetto ad intrattenere i pazienti (e per un attimo dimenticavano il motivo per cui fossero lì) e mi regalava piccoli biberon usa e getta per la mia bambola, cerotti o siringhe (senz'ago!) ed io, inutile dirlo, ero felice! Se ne avete la possibilità, portateli con voi al lavoro, vedranno cosa fate quando non siete insieme a loro e capiranno. Entreranno nel vostro mondo.
5- l'ora del pranzo: fatevi aiutare ad apparecchiare la tavola, magari facendovi raccontare qualche storia o cantando assieme a loro. Ai bambini piace sentirsi parte di voi. Preparate i piatti assieme, magari scegliendo frutta e verdura di loro gusto o il formato di pasta che più gli piace. Basta così poco per farli felici.
6- Dopo aver mangiato, se non sono abituati a fare il riposino, concedetetevi un po' di tempo per loro. Farà bene ad entrambi. Fate qualcosa assieme, che sia un disegno, la costruzione di un castello di carta, un puzzle, la creazione di un oggetto con il pongo o per le bimbe la creazione di una collana con le perline.
7- Sarebbe anche bello preparare la merenda assieme. Per esempio un frullato di frutta o un frappè al cioccolato. O dei  giaccioli, dei leccalecca di anguria. O magari impastare i panzerotti assieme e poi farcirli (come abbiamo fatto noi ieri sera)

8- Il pomeriggio potreste portarli al parco o in piscina, concedendovi un bel gelato.
9- Andate a fare la spesa assieme a loro, facendogli tenere la lista delle cose da comprare. Li rende responsabili e trasformerete un semplice atto quotidiano in qualcosa di magico.
10- Un bel bagnetto o una doccia prima di cena li rilasserà.
11- E la cena dovrebbe essere il momento più bello della giornata in cui la famiglia si riunisce e si racconta.

Basterà renderli parte integrante del vostro mondo e loro, i vostri bambini, saranno felici.

E adesso tutti in cucina per i Panzerotti prosciutto cotto e fiordilatte, fatti assieme ai miei piccoli chef!
(Solitamente li preparo in forno ma credetemi, non ce l'ho fatta!!!Ma non volevo rinunciare ad un loro desiderio e così li ho fritti e ce li siamo mangiati in giardino, come in un vero pic-nic)


Ingredienti: per 10 panzerotti grandi
600 gr di farina
15 gr di lievito di birra
300 ml di acqua tiepida
sale
6 fette di prosciutto cotto
200 gr di fiordilatte
olio di arachidi

Mettete la farina in una ciotola e aggiungete il lievito sciolto in poca acqua tiepida. Impastate con le mani, versando la restante acqua, un po' di sale. Impastate bene con le mani o con l'impastatrice. Il composto dovrà risultare liscio ed elastico, appiccicoso. Fate riposare in un recipiente coperto per almeno due ore. Potete prepararli con anticipo e friggerli al momento di servirli. Passato il tempo di lievitazione, ricavate dall'impasto dei dischi tondi della grandezza che preferite. Farciteli con prosciutto cotto e fiordilatte e chiudete a mezzaluna. Friggete in olio di semi di arachidi, quando saranno dorati scolateli su carta assorbente, aggiungete il sale e servite caldi.
I bambini (ma non solo) li adoreranno.

venerdì 11 maggio 2012

A te che sei, semplicemente sei

Credo di non averle mai detto abbastanza il bene che le voglio.
E più divento grande e più l'amore per lei cresce.
Siamo così simili, così uguali.
E pensare che da bambina ero la copia di mio padre. Caratterialmente e fisicamente.
Poi un bel giorno si cambia. Io sono cambiata quando sono diventata madre a mia volta.
Sono diventata più riflessiva, più calma. Più chioccia, più protettiva. Proprio come lei.
E ad un tratto ho capito tante cose.
Ho capito che non si vive solo per se stessi. Ma che donare il tuo cuore, il tuo tempo, le tue energie, le tue notti ai tuoi figli è qualcosa che non ti pesa. E' qualcosa di meraviglioso.
Ho capito che scegliere di crescere i figli rinunciando agli studi, ai progetti di donna in carriera, rinunciando alla città del Nord per un piccolo paese del Sud è stato quanto di più grande potesse fare per noi. Ci ha permesso di crescere in un ambiente sano, naturale, protetto. Ha dedicato i suoi anni migliori a farci diventare quello che siamo oggi e ci ha insegnato l'Amore, il Rispetto, la Famiglia. Ci ha guidato verso una vita giusta.
Lei è sempre stata il collante di tutto.
Colei che riparava, che univa, che metteva insieme e riusciva a rendere solido qualsiasi cosa. E continua a farlo.
Colei che trova la soluzione ai problemi.
Colei che con un sorriso e una carezza riusciva a farci smettere di piangere.
Colei che ci ha insegnato l'equilibrio in ogni sua forma.
Colei che ci ha trasmesso la pazienza.
Colei che si è dedicata a noi sempre. E sempre con gli occhi felici.
Colei che non si è persa un saggio o una recita scolastica.
Colei che conserva ancora tutte le nostre lettere.
Colei che bastava uno sguardo per capirci fino in fondo all'anima.
Colei che ci proteggeva.
Colei che ci aiutava.
Colei che era sempre presente in ogni momento importante.
Colei che manteneva un segreto.
Colei che consolava.
Colei che è stata una madre di pancia e una madre di cuore.
Colei che è stata e continua ad essere una madre perfetta. Perfetta per noi.

Auguri mamma. Ti voglio bene.




Mancano due giorni.
E io dedico a mia madre ma anche a tutti voi, queste frolle ripiene di crema.
Per ricordare i pomeriggi passati insieme in cucina ad imparare una forma d'Amore.
E lo faccio con il mio piccolo chef che è già al lavoro. Chissà che un giorno possa ricordare questi momenti unici vissuti insieme a pasticciare in cucina con la mamma.




venerdì 6 aprile 2012

La Pasqua dei piccoli...pasticceri

Fra due giorni è Pasqua. E in casa mia, o meglio nella mia cucina, in questi giorni di preparativi è festa per i bambini!
Tutti all'opera per creare biscotti, bisco-lecca e muffins colorati. Bello, emozionante guardarli lavorare con serietà, con dedizione e soprattutto con gli occhi luminosi.
Vedere i bambini in cucina e lasciarli creare è qualcosa di meraviglioso. Sono capaci di grandi cose e ve ne darò le prove.
A parte la cottura in forno ad opera della mamma, tutto il resto, dall'impasto alla decorazione è stata opera dei piccoli.
Giudicate voi dalle immagini...mi sa che gli allievi hanno superato il maestro.
Con questi dolci scatti, auguro a tutti voi una Serena Pasqua e mi raccomando con le uove...non esagerate!!!Altrimenti cosa riutilizzerete per le ricette??? (io sto già pensando a quanti dolci al cioccolato farò...)
Auguri di cuore!




Per la ricetta dei biscottini di frolla vedete nelle preparazioni base

Per le tortine di carota vedete qui


Ti potrebbe interessare:

Related Posts with Thumbnails