Ebbene, questa valle di cui racconta il nonno nello spot, esiste davvero.
E si trova in Abruzzo, esattamente nella zona del Fucino, una volta terzo lago più esteso d'Italia, poi bonificato nel 1875, e ora terreno molto fertile in cui vengono coltivati tutti gli ortaggi destinati poi alla grande distribuzione.
- Le verdure vengono infatti raccolte e subito surgelate, in modo da mantenere la loro “freschezza” il più possibile intatta e successivamente confezionate nello stabilimento di Benevento, dove, grazie ai 5.200 metri quadrati di pannelli solari del nuovo impianto fotovoltaico da 700 Kwp (kilowatt di picco), che verrà inaugurato a breve, tutte le operazioni di confezionamento dei vegetali saranno ad impatto zero - L'industria alimentare che si occupa della coltivazione e della raccolta dei vegetali è Agrifood Covalpa. Nato come consorzio di 8 cooperative agricole, si occupa della scelta accurata delle materie prime, dalla scelta varietale, all’acquisto del seme, alla continua assistenza tecnica in campo, condotte con il metodo di lotta integrata e seguite fino al conferimento per la trasformazione. La zona del Fucino è particolarmente adatta* a questo tipo di coltivazioni, perchè incontaminata, con umidità costante, ricca di humus grazie alla sostanza organica che nel corso dei secoli si è continuamente depositata sul fondo del lago, clima primaverile-estivo particolamente favorevole alle colture orticole, ma soprattutto caratteristiche pedo-climatiche particolari, grazie alle quali si ottengono produzioni “destagionalizzate” ( produzioni estive di finocchio, spinacio, radicchio, ecc…).
La produzione varia da patate, carote, insalate diverse, bietole e altre orticole, a finocchio, aglio, cipolla, etc.
Parlando delle patate, ad esempio, il dott. Bianchi, agronomo del gruppo Agrifood-Covalpa, ci descrive le diverse tipologie di patate: marabel, laura, sirco, agata, agria. Alcune a polpa gialla, altre a pasta bianca. Alcune ideali per le creme, altre per gli gnocchi. Informazioni utili da sapere per appassionati di cucina come noi, ma difficili da ritrovare poi sul mercato quotidiano e in grande distribuizione.
La carota igp del Fucino invece ha un colore rosso arancio, si riconosce dalla croccantezza (abbiamo fatto le prove spaccandole a metà, dopo averle raccolte) ed è molto ricca di betacarotene e zuccheri.
Il finocchio, invece, tipicamente invernale, viene coltivato in periodo estivo e si raccoglie da giugno e fine ottobre (unica zona d'Italia con produzione estiva).
Vi lascio alcuni scatti della giornata, a contatto con la natura vera.
2 commenti:
Ma daiiii :D conosco bene quella zona ma non sapevo si chiamasse così! :)
Mi fà piacere che sia stata dalle mie parti,soprattutto perchè il Fucino è importante per l'economia di Avezzano e non solo,da questa dipendono molte famiglie e mi ha fatto male 15 giorni fà vedere al tg regionale i trattori che macinavano ettari ed ettari di verdure.Visto che il virus che viene dalla germania non dipende dalle verdure,quantomeno dalle nostre,visto che in italia c'è molto più controllo,forse sarebbe il caso che i signori giornalisti lo dicano a gran voce che la nostra verdura è sicura in quanto controllata.MMi dispoace se il mio commento sembri una critica,ma abitando nella marsica mi "rode"sapendo la fatica e l'impegno economico che affrontano le cooperatice della piana del Fucino..........la prossima volta magari se passi me lo fai sapere,mi farebbe piacere conoscerti!!!Buona settimana!!!!
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